La Roma batte anche il Sassuolo in casa e nel corso della 29° gironata di campionato dimostra di essere una delle squadre più in forma del momento. Dall’arrivo di De Rossi sulla panchina giallorossa, questa squadra ha fatto praticamente meglio quasi di chiunque altro. I numeri parlano chiaro: il mister ha riportato serenità ed armonia e in campo si vede. Ora i capitolini sono una delle pretendenti più accreditate per la corsa Champions e vogliono continuare a sognare anche in Europa League. Per commentare il momento della Roma, la vittoria con il Sassuolo e il futuro di De Rossi, Garzya, che ha vestito la maglia giallorossa, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La Roma vola con De Rossi, Garzya a Tag24
Con la vittoria arrivata contro il Sassuolo si sono chiusi i primi due mesi di lavoro di Daniele De Rossi. Arrivato sulla panchina giallorossa per sostituire l’esonerato Josè Mourinho, lo scorso 16 gennaio, tra lo scetticismo generale, il nuovo mister in silenzio ha compiuto la sua magia. La Roma sotto la sua guida non ha mai perso, conquistando in campionato 7 vittorie e 2 pareggi, nei big match con Inter e Fiorentina. Si è rilanciata seriamente in corsa Champions, anche quando sembrava impossibile. Ha conquistato i quarti di finale di Europa League, ha iniziato a far giocare bene questa suqadra e soprattutto ha fatto rinascere alcuni giocatori che stavano rischiando di finire nel dimenticatoio. Su tutti capitan Lorenzo Pellegrini che ora è tornato ad essere decisivo. Per commentare il momento della Roma, la vittoria con il Sassuolo e l’importanza di De Rossi, Garzya è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Due mesi esatti dall’arrivo di Daniele De Rossi, te lo aspettavi un percorso del genere?
“Credo che nessuno si potesse aspettare un cambiamento così radicale, in così poco tempo. Qualcosa andava fatto assolutamente perché quella che si era creata con Mourinho non era più una situazione sostenibile, e adesso i risultati stanno dando ragione a De Rossi. Stiamo vedendo una Roma totalmente diversa, con giocatori rinati. Ho sempre detto che sembrava che alcuni di loro fossero ingabbiati e ne abbiamo avuto la riprova. C’era qualcosa che gli impediva di esplodere mentre adesso si sono finalmente lasciati andare e ognuno sta dando il meglio di sé”.
Effettivamente ieri lo ha confermato Pellegrini, forse l’esempio più lampante di questa rinascita?
“Assolutamente sì, si vedeva perfettamente che non era più lui. Questo però non è un discorso che riguarda soltanto Pellegrini. C’era qualcosa che bloccava questi ragazzi mentre adesso vanno che è una meraviglia. La differenza sostanziale non sta solo nei risultati, quanto nel gioco. Anche Mourinho ha portato a casa i risultati importanti, ma con le piccole soffriva sempre”.
Con dei Rossi questa squadra ha fatto uno switch anche dal punto di vista mentale?
“Direi proprio di sì, perché pensiamo tutti che battere le piccole sia semplice, ma non sempre così. Paradossalmente è proprio in partite come quella di ieri che la Roma ha dimostrato di essere cambiata, maturata e migliorata. Nei big match è semplice trovare motivazioni e concentrazione, ma è nelle partite più semplici che i giallorossi spesso hanno penato e hanno raccolto poco. Adesso questa squadra sta dimostrando di essere una grande e si comporta da tale”.
La corsa Champions è entrata nel vivo e probabilmente sarà bagarre fino alla fine. La Roma è la squadra che sta meglio?
“Sono del parere che occasioni come quella che è arrivata quest’anno vanno sempre sfruttate. Parliamoci chiaro, non succederà spesso che squadre come Napoli e Lazio possano sbagliare la stagione in questo modo, quindi la Roma deve assolutamente tornare in Champions. Il traguardo va raggiunto, perché negli anni prossimi potrebbe essere ancora più difficile. Penso che la squadra di Calzona possa entrare ancora in corsa, ma bisognerà guardare soprattutto a Bologna e Atalanta. Quella di Thiago Motta è forse la squadra che gioca meglio ed è la vera sorpresa del campionato, ma la Roma è sempre la Roma”.
Capitolo Europa League
Il fatto di aver pescato il Milan in Europa League complica il percorso dei giallorossi?
“Sinceramente mi dispiace, avrei preferito prendere un altro avversario, anche se resta il fatto che ci sono squadre molto forti. Se vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno, all’Atalanta è andata peggio! Il Milan però ha giocatori molto forti che se stanno in giornata possono fare la differenza, non sono secondi per caso. Purtroppo il rischio è che ai quarti di finale resti una sola squadra italiana in corsa e di questo mi dispiace”.
Il futuro
De Rossi a questo punto è un’opzione anche per il futuro?
“Sta dimostrando di essere all’altezza. Al di là dell’allenatore Daniele è un pezzo di Roma conosce l’ambiente, è stato il capitano in questo club e ha fatto la storia di questa squadra. E poi deve avere un grande staff, perché non va dimenticato che l’allenatore non ottiene mai i suoi successi da solo. Ha smesso di giocare da poco e anche questo probabilmente gli è d’aiuto. Lui ragiona con la doppia mente, sia quella da calciatore che quella da allenatore perchè conosce bene i meccanismi di entrambi i ruoli. Questo può essere un bel vantaggio”.
Spesso sentiamo dire che un allenatore incide per il 10, il 20% al massimo. De Rossi è la dimostrazione che non è così?
“L’allenatore incide eccome e conta tanto. La bravura sta nel prendere calciatori che valgono 6 e portarli a rendere 7 o 8. Sembra una cosa semplice ma non lo è assolutamente. Nel momento in cui il calciatore, anche con i suoi limiti, dimostra di dare tutto e di più di quel che ha per il suo allenatore, lì vuol dire che il mister è quello giusto”.