Il pareggio arrivato contro il Genoa ieri non fa che amplificare una crisi già radicata e palese in casa Juventus. Dallo scontro diretto contr l’Inter e soprattutto dalla sconfitta arrivata contro l’Empoli, qualcosa si è rotto e i numeri ormai parlano chiaro. Una media da retrocessione nelle ultime 8 gare e soprattutto una squadra incapace di essere pericolosa e segnare. Cosa sta succedendo e soprattutto come si comporterà ora la dirigenza bianconera? Per rispondere sulla crisi della Juventus e di Allegri, Cobolli Gigli, ex dirigente e presidente bianconero, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Crisi Juventus-Allegri, Cobolli Gigli a Tag24

7 punti raccolti nelle ultime 8 giornate, un bottino da restrocessione a cui difficilmente si riesce a dare una spiagazione in casa Juventus. Le cose non stanno funzionando e questo è evidente, ma un crollo così verticale dopo una prima parte di stagione fatta alla grande, non se l’aspettava nessuno. Anche all’interno del club il nervisismo è tangibile e lo dimostra prima la reazione di Vlahovic in campo contro il Genoa, e poi quella di Allegri ai microfoni di Sky. Per commentare il momento della Juventus, la crisi di risultati e il futuro di Massimiliano Allegri, Cobolli Gigli, ex dirigente, nonchè presidente bianconero, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Momento di crisi nera in casa Juventus, cosa sta succedendo?

“E’ una crisi davvero pesante, è evidente che in questo momento c’è qualcosa che non funziona nei giocatori, che sono troppo nervosi e si vede in campo. Vlahovic per esempio, se io fossi presidente della Juventus, in questo momento, gli farei anche una multa perché un calciatore di quel livello non può reagire così in una partita così importante. Anche Allegri, che io ho sempre stimato come uomo e come allenatore, è stato sottoposto a due anni davvero particolari e qualcosa non sta funzionando. Quello che dico è banale, ma non possiamo fare una disamina diversa non essendo interni alla società e non sapendo davvero quello che succede all’interno dello spogliatoio”.

Cosa non ha funzionato contro il Genoa?

“Ho visto la sfida tra Juventus e Genoa in televisione e nel primo tempo la squadra di Gilardino, a parte un tiro parato bene da Szczesny, non ha fatto grandi azioni e non ha messo i bianconeri realmente in pericolo. Quel che deve balzare all’occhio però è il fatto che loro arrivavano sempre prima sulla palla e nella prima frazione di gioco sono stati dominanti. Nel secondo tempo invece c’è stato qualche piccolo miglioramento, ma purtroppo quando si prendono i pali invece della rete, ci sarà anche sfortuna, ma i risultati non arrivano”.

Il nervosismo è tangibile anche per quel che riguarda Massimiliano Allegri, considerando l’intervista di Sky?

“Allegri di solito è una persona che riesce a nascondere bene i suoi sentimenti, è sempre molto tranquillo nelle interviste e cerca di parlare sempre bene della squadra. Penso lo abbia fatto anche ieri, ma resta il fatto che poi ha perso le staffe, parlando tra l’altro con degli ottimi professionisti. Evidentemente ha avuto un attimo di scatto di nervoso e non è riuscito a controllarsi”.

La Juventus non è solita esonerare allenatori e ormai mancano nove partite al termine della stagione. Per il futuro però si farà un discorso diverso rispetto a Massimiliano Allegri?

“Ho la sensazione che qualcosa si sia rotto, ma sinceramente ce l’ho da ieri perché fino a un paio di giorni fa continuavo a sostenere si trattasse di malessere passeggero. Giuntoli continua a parlare di Allegri come dell’allenatore della Juventus, ma mi sembra che nessuno stia parlando con lui per programmare il futuro. Il direttore sportivo dovrà organizzare la campagna acquisti, ma prima di tutto dovrà conoscere il nome dell’allenatore per fare un lavoro fatto bene. C’è qualcosa che non sta funzionando, mi spiace molto perché mi ero addirittura illuso, come tifoso, che la Juventus potesse fare davvero una corsa sull’inter”.

Però l’obiettivo è sempre stato quello di tornare in Champions?

“L’obiettivo dichiarato sì, e come ex dirigente cerco sempre di mantenere i piedi per terra . Capisco che arrivare tra le prime quattro è una necessità, ma come tifoso è anche giusto sognare più in grande. Adesso le partite future sono complicate e prima di tutto la Juventus dovrà guardarsi le spalle. Tra l’altro questo pareggio con il Genoa è arrivato dopo un mini ritiro che doveva servire per ritrovare il giusto affiatamento. Per quello che ho visto in campo mi sembra di poter dire che in realtà tutto questo non ha dato il minimo risultato”.

Soprattutto se guardiamo al rapporto tra Vlahovic e Chiesa…

“Ho sempre saputo che tra di loro ci fosse una grande amicizia, ma ieri effettivamente qualche segnale di nervosismo tra loro due è arrivato. Vlahovic era ripartito benissimo dopo natale, ma poi si è fermato, non ha potuto giocare e adesso sembra non riuscire più a segnare. Il paradosso è che è quello che ha preso il palo è stato Kean, che non riesce mai ad essere fortunato”.

Da parte sua, sia da tifoso che da ex dirigente, c’è ancora fiducia nei confronti di Massimiliano Allegri o è un ciclo finito?

“Questa mattina ho letto un’intervista di Galeone che è grande amico di Massimiliano Allegri e anche lui gli consigliava di andare ad allenare all’estero. Questo mi sembra abbastanza significativo, mi sembra che la Juventus si stia piano piano sciogliendo. È evidente che qualcosa non funziona più, sia nella testa di Allegri che nella testa dei giocatori e del club. Fino a una settimana fa pensavo che lui avesse mantenuto un grande rapporto con la squadra, ma ora credo non sia più così. Forse si sta sfilacciando tutto”.

Se ne riparlerà a fine stagione?

“Troverei assurdo pensare che la Juventus possa decidere di cambiare in corsa, anche perché pure Tudor ormai si è accasato con la Lazio. La cosa importante è che adesso Allegri con questa squadra possa riuscire ad arrivare almeno al quarto posto, perché arrivare quinti vorrebbe dire passare per il buco della serratura e sarebbe davvero poco elegante. Dopodiché starà ai dirigenti della Juventus decidere cosa fare”.