Si è svolta questa mattina, 18 marzo, l’udienza a carico della soldatessa americana di 21 anni che, nell’agosto del 2022, investì un adolescente di 15 anni mentre si trovava sulla pista ciclabile di Porcia, in provincia di Pordenone. Caduta l’aggravante di guida in stato di ubriachezza.
Pordenone, condannata a 2 anni e 6 mesi militare americana: investì un 15enne a Porcia
Aveva solamente 15 anni, Giovanni Zanier, quando la sua vita viene bruscamente troncata da un incidente stradale. Il ragazzino stava tornando a casa a piedi insieme a un amichetto, la sera del 21 agosto 2022, quando venne travolto da un’auto in corsa.
Dalle rilevazioni effettuate quella sera, a guida del veicolo c’era la militare americana 21enne Julia Bravo, di stanza presso la Base Usaf di Aviano. Quella tragica sera, gli inquirenti sottoposero la soldatessa al test tossicologico solamente 2 ore e 15 minuti dopo il fatale incidente.
Su questo punto è stato violento lo scontro fra le due parti, dato che il test rivelò un tasso alcolemico di 2,03 grammi per litro nel sangue della giovane. In particolare, difesa e accusa si sono combattute a lungo sulle modalità e i tempi di somministrazione del test.
Infatti, le due discrepanti perizie portate in aula dalle parti hanno fatto sì che il gup di Pordenone, oggi, abbia escluso l’aggravante della guida in stato di ebrezza. La condanna definitiva, dunque, a carico della Bravo è di 2 anni e 6 mesi di reclusione, con pena sospesa.
L’incidente
Sulla dinamica dell’incidente avevano indagato i carabinieri della stazione locale, che avevano sentito anche la testimonianza della 21enne. Secondo quanto emerso, pare che quella notte, Bravo fosse alla guida della sua auto nel tratto di strada di via Roveredo a Porcia.
All’imbocco di una rotatoria la soldatessa avrebbe accelerato, travolgendo, senza rendersene conto a causa della mancanza di illuminazione, i due adolescenti. Purtroppo, nell’impatto a perdere la vita è stato Zanier, mentre il suo amichetto è rimasto illeso.
Secondo le notizie più recenti, le parti avevano raggiunto nei mesi scorsi un accordo per il risarcimento della famiglia della vittima, sfruttando l’assicurazione Usaf, preposta alla copertura di eventuali responsabilità civili per i militari americani.