Il quotidiano La Repubblica ha pubblicato recentemente un articolo dedicato alle università telematiche dal titolo “La fabbrica delle lauree facili”, puntando il dito contro diversi atenei, tra cui l’Università Niccolò Cusano, pur senza conoscere realmente l’ambiente e l’attività didattica e di ricerca di questa realtà. Il Prof. Gino Bella, direttore del dipartimento di Ingegneria dell’Università Niccolò Cusano, ha commentato l’articolo intervenendo nella trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi e Roberta Feliziani su Radio Cusano Campus.

Repubblica accusa le università telematiche, Bella (Unicusano): “L’articolo si limita a spot”

“L’approccio di questo articolo -ha affermato Bella- è quello di definire un confine tra i buoni e i cattivi, anziché andare all’interno delle singole realtà. Sostanzialmente, l’articolo è estremamente superficiale, perché non entra all’interno del problema, che è un problema universitario italiano. L’articolo dà degli spot che poi associa ad un ambiente o a un altro. Bisognerebbe andare un pochino più all’interno del problema per poter dare dei giudizi, anche abbastanza pesanti come avviene in questo articolo. Alcuni passi dell’articolo sono imbarazzanti. Scrivono che le università telematiche si trovano in basso alla classifica della ricerca stilata dall’Anvuur e che, se qualche università telematica fa eccezione, evidentemente ha fatto qualcosa di strano”.

Corso di Ingegneria industriale dell’Unicusano il migliore in Italia, Bella: “Repubblica venga a trovarci”

Il corso di Ingegneria industriale dell’Unicusano è stato indicato come il migliore in Italia, ma Repubblica lascia intendere che questo sia un dato sospetto. “Intanto scrivono che siamo arrivati secondi, quando invece siamo primi -ha precisato Bella-. E poi sembra che questa classifica valga solo quando va contro alle telematiche. La facoltà di Ingegneria ha ottenuto questo importante riconoscimento grazie sostanzialmente a due aspetti: fare un reclutamento di giovani in gamba; il sostegno finanziario che c’è stato dato dall’Università, perché una facoltà di ingegneria deve partire dai laboratori. E poi ovviamente c’è molto lavoro dietro. Quindi leggere quello che ha scritto Repubblica è brutto perché ricade proprio sui ricercatori. Inviterei il giornalista che ha scritto l’articolo a venire in ateneo, a visitare i nostri laboratori, a vedere i nostri numeri che sono oggettivi, sono catalogati in database internazionali. Il numero di progetti europei e internazionali è oggettivo”.

Attacco diretto a Bandecchi?

Dietro questo attacco di Repubblica alle università telematiche e all’Università Niccolò Cusano potrebbe esserci anche la volontà di attaccare la figura di Stefano Bandecchi, fondatore dell’Unicusano e figura in ascesa a livello politico come sindaco di Terni e coordinatore nazionale di Alternativa Popolare. “Certamente questa potrebbe essere una delle motivazioni, unita anche al fatto che le telematiche stanno erodendo una quota di mercato significativa -ha affermato Bella-. Per quanto riguarda le cosiddette lauree facili… Andate a parlare con i nostri studenti e prendete i dati sui bocciati e i promossi agli esami. Noi siamo passati da un’età media sopra i 30 a un’età media di poco sopra i 20. Non siamo un’università fatta solo di studenti lavoratori, siamo anche la prima scelta per molti ragazzi. Dico ai giornalisti di Repubblica: venite in incognito a vedere alcuni esami così vi accorgerete come stanno le cose, prima di dare addosso agli studenti”.

Sul tema, è intervenuto anche il Prof. Fabio Fortuna, Rettore dell’Unicusano.