È probabile che tu abbia ponderato sui costi della vita in pensione, pensando a come provvedere e generare il reddito necessario per sostenere questa nuova fase.
Quanti soldi servono per vivere bene in pensione nel 2024?
Quando si tratta di organizzare le spese da affrontare dopo il pensionamento, è utile suddividerle in due categorie: essenziali e non essenziali.
- Le spese essenziali includono quelle di cui non puoi fare a meno e su cui hai poco o nessun controllo diretto. Queste possono comprendere le spese per il mantenimento del tuo tenore di vita, come bollette, generi alimentari e carburante. È fondamentale includere anche i pagamenti di mutui o prestiti e gli interessi correlati, oltre a risorse aggiuntive per far fronte agli obblighi fiscali.
- Le spese non essenziali, invece, variano in base alla situazione personale di ciascuno. Possono includere viaggi per visitare familiari, trascorrere del tempo all’estero o esplorare destinazioni da sogno. Anche le spese legate a hobby o corsi di interesse rientrano in questa categoria.
Quanto all’inflazione, è importante considerare che essa erode il potere d’acquisto nel tempo. Considerando per esempio un tasso di inflazione dell’1,7%, chi attualmente spende 50.000 euro all’anno per le spese menzionate avrà bisogno di circa 70.000 euro dopo 20 anni e circa 90.200 euro dopo 30 anni per mantenere lo stesso livello di acquisto durante la pensione. Pertanto, è cruciale tenere conto dell’inflazione quando si pianifica il reddito pensionistico.
Ultimo, ma non per importanza, è essenziale considerare l’orizzonte temporale. Questo aspetto, spesso trascurato dagli attuali pensionati, può effettivamente fare la differenza. Vivere più a lungo del previsto potrebbe comportare il rischio di non disporre delle risorse finanziarie necessarie per mantenere lo stesso tenore di vita desiderato e godersi appieno questo periodo con la dovuta serenità.
Pensioni: qual è l’importo minimo per vivere bene?
È di cruciale importanza comprendere la spesa media mensile che ogni pensionato affronta, al fine di avere un’idea di quanto sia necessario risparmiare durante la vita lavorativa per garantire un periodo di pensione tranquillo.
Per fare ciò, è opportuno consultare gli ultimi dati disponibili sulla spesa media familiare in Italia, reperibili nel database dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). Secondo tali dati del 2013, che possono essere considerati ancora validi considerando la bassa inflazione degli ultimi anni:
- Un individuo di 65 anni o più spende in media 1.586 euro al mese.
- Una coppia ultra-sessantacinquenne senza figli a carico ha una spesa mensile media di 2.315 euro.
Moltiplicando queste spese medie per 12 mesi, si ottiene una spesa media annua di 19.032 euro per il pensionato singolo e di 27.780 euro per la coppia di pensionati. Naturalmente, queste cifre possono variare considerevolmente a seconda delle esigenze individuali e della durata effettiva della vita.
Secondo una stima del Wall Street Italia, un pensionato single ultra-novantenne potrebbe affrontare una spesa complessiva (dall’anno di pensionamento) di 475.000 euro, che potrebbero salire a 570.000 euro a 95 anni, considerando anche l’inflazione.
Tuttavia, va considerato anche il valore degli introiti complessivi, ossia la pensione. Secondo l’Osservatorio sulle pensioni dell’ISTAT, nel 2020 la pensione media di vecchiaia in Italia era di circa 1.271 euro. Questo significa che nel corso di 13 anni, un pensionato di 65 anni che vive da solo potrebbe ricevere circa 198.276 euro di pensione. Rispetto alla spesa complessiva stimata, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 247.416 euro, il divario da coprire sarebbe di circa 49.140 euro, ovvero 3.780 euro all’anno, equivalenti a circa 315 euro al mese.
Tuttavia, va tenuto presente che questi calcoli non considerano l’inflazione e che i pensionati potrebbero tendere a spendere di più per mantenere lo stile di vita precedentemente goduto durante la carriera lavorativa.