Se guadagno 2.500 euro al mese quanto prenderò di pensione? Intanto va tenuto presente che l’importo della pensione sarà sempre inferiore al vostro ultimo salario, e questo rapporto tra la pensione e lo stipendio precedente è noto come tasso di sostituzione. Le generazioni più recenti di lavoratori sono particolarmente penalizzate da questo tasso di sostituzione, specialmente dopo le riforme Dini del 1995 e Fornero del 2011.

In passato, con il sistema retributivo, la pensione era solitamente inferiore solo del 20% rispetto all’ultimo stipendio. Tuttavia, con l’introduzione del sistema contributivo, questa penalizzazione è aumentata, superando anche il 30%.

Importo della pensione con 2.500 euro di stipendio

Coloro che hanno versato contributi per 40 anni avranno una pensione pari al 60% dello stipendio; mentre coloro che hanno contribuito per 30 anni subiranno una penalizzazione fino al 48% dell’ultimo salario ricevuto: ciò significa che la pensione sarà inferiore alla metà dello stipendio.

Pensione di vecchiaia

Cominciamo con il primo caso: un lavoratore di 67 anni, con 40 anni di contributi versati e un guadagno lordo annuo di 50.000 euro (circa 2.500 euro netti al mese).

Il calcolo dell’importo pensionistico si basa sulla retribuzione lorda annua del lavoratore, che viene poi trasformata in netto, considerando le imposte (IRPEF, addizionali comunali e regionali) e le eventuali detrazioni.

Dobbiamo determinare il periodo di accumulo dei contributi e utilizzare il sistema di calcolo appropriato. Con 40 anni di contributi, l’unico sistema utilizzabile, per ragioni anagrafiche, è il sistema misto, che considera la contribuzione prima e dopo il 1996, identificando due quote: una calcolata con il sistema retributivo e l’altra con il sistema contributivo.

Supponiamo che il lavoratore abbia accumulato 14 anni di contributi fino al 31 dicembre 1995 e 26 anni di contributi a partire dal 1° gennaio 1996.

Per la prima quota, moltiplicheremo l’aliquota di rendimento del 2% per gli anni di contributi versati fino al 1995 (14), ottenendo 28% da applicare sulla retribuzione lorda annua del lavoratore (50.000 euro). Quindi, la prima quota sarebbe approssimativamente di 14.000 euro.

Per la seconda quota, useremo le regole del sistema contributivo. L’aliquota di un lavoratore dipendente è del 33%, da applicare all’importo annuo della retribuzione lorda (50.000 euro). Il 33% di 50.000 euro è 16.500 euro, moltiplicato per 26 anni di contributi dà come risultato 429.000 euro, che è l’importo del montante contributivo.

Su questo importo agisce il coefficiente di trasformazione, che lo converte in quota pensionistica: a 67 anni, il coefficiente è del 5,72%. Il 5,72% di 429.000 euro è 24.539 euro, che è il valore della seconda quota.

Ora sommiamo le due quote, 14.000 euro e 24.539 euro, per ottenere l’importo lordo annuo di pensione: 38.539 euro, equivalenti a 2.964 euro lordi al mese, corrispondenti a circa 2.000 euro al mese di pensione, considerando uno stipendio netto mensile di 2.500 euro.

Pensione anticipata

Se riducessimo l’anzianità contributiva a 25 anni, tutta accumulata a partire dal 1996, quale sarebbe l’ammontare della nostra pensione?

In questo scenario, useremo il sistema contributivo. Identificheremo il montante contributivo (il 33% di 50.000 euro, ovvero 16.500 euro, moltiplicato per 25 anni di contributi, che dà un totale di 412.500 euro), al quale applicheremo il coefficiente di trasformazione del 5,72%.

Di conseguenza, un anno lordo di pensione ammonta a 21.120 euro, circa 1.630 euro lordi al mese, pari a circa 1.250 euro netti al mese, risultando circa 1.300 euro in meno rispetto allo stipendio percepito.

Consideriamo ora un lavoratore di 65 anni, con un’anzianità contributiva di 43 anni, che si avvicina alla pensione anticipata secondo la legge Fornero.

Anche in questo caso utilizzeremo il sistema misto per calcolare l’importo della sua pensione, partendo dalla retribuzione lorda annua di 50.000 euro.

Se il lavoratore ha versato 17 anni di contributi fino al 1995 e 26 anni di contributi a partire dal 1996, avrà due quote previdenziali: 17.000 euro e 22.951,50 euro (a 65 anni di età, il coefficiente di trasformazione è del 5,35%), per un totale lordo annuo di 39.951,50 euro, pari a circa 3.100 euro lordi al mese, corrispondenti a un importo netto mensile di circa 2.100 euro.

Ora esaminiamo quanto si riceverebbe di pensione con uno stipendio mensile di 2.500 euro e con i parametri di Quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi).

Con un’anzianità contributiva così suddivisa (15 anni di contributi fino al 1995 e 26 anni di contributi dal 1996 in poi), avremmo due quote: 15.000 euro (quota retributiva) e 20.935 euro (quota contributiva).

L’importo della pensione (35.935 euro all’anno, circa 2.765 euro lordi al mese, intorno ai 1.800 euro netti al mese) è influenzato dal coefficiente di trasformazione, che a 62 anni di età è del 4,88%.