Gli studenti contro Repubblica. L’inchiesta del quotidiano sulle università telematiche ha fatto sobbalzare tanti, ma tra questi soprattutto gli studenti, i veri protagonisti di questa situazione, visto che Repubblica, indirettamente e direttamente, attacca soprattutto loro e anche le loro famiglie che praticamente, sostiene il giornale, sanno di andare in un posto dove non studiano o lo fanno poco perché tanto la laurea la prendono lo stesso, poi se si troveranno bene o male nel futuro nel mondo del lavoro, non fa niente, considerato che Repubblica sostiene velatamente che la preparazione, comprando la laurea, è quella che è…
Gli studenti di Unicusano contro Repubblica: “Ci sono sempre più studenti-lavoratori, se le statali offrissero i servizi che danno le telematiche…”
“E’ questo quello che fa capire e sottintende Repubblica che riprende la scia di quanto aveva fatto vedere Report, ma che poi non ha portato a nulla“, spiega Pietro Battaglia, il presidente nazionale degli studenti di Noisiamocusano. “Repubblica prosegue su Report e prova a girare il coltello nella piaga, ma scrive tante falsità e fa rabbia perché si dicono sempre le stesse cose, ma poi all’atto pratico questi che dicono e scrivono determinante cose, poi vengono a vedere non solo come si studia, ma anche il dopo, ossia quando entri nel mondo del lavoro e lì non ti guarda in faccia nessuno, se sei valido e preparato ti considerano, altrimenti no. E non guardano da quale università viene, almeno nel mio caso assolutamente no anzi mi hanno fatto i complimenti per la mia preparazione“.
Pietro Battaglia, laureato e sta studiando per poter prendere un’altra laurea, lavora per una delle aziende più importanti che ci siano in Italia, con la possibilità di fare tanti passi all’interno di questa azienda. E poi, sono soprattuto queste le cose che contano per dei ragazzi che, soprattutto in un momento del genere, devono affacciarsi nel difficile e complicato mondo del lavoro, senza qualità e preparazione non è che si va molto lontani. Ma potrebbero dire la stessa cosa altri studenti che sono usciti dall’Università Niccolò Cusano e ora fanno gli ingegneri per una della aziende di moto più famose al mondo, anche per quello che stanno facendo vedere in questi ultimi anni nel moto-mondiale. Ma di esempi ce ne sono tanti, come in altre università magari.
Pietro Battagli che rappresenta gli studenti è amareggiato per l’ennesima situazione che non è chiara anzi è “totalmente falsa”. E spiega per quella che è la sua esperienza e quella di tanti altri ragazzi che rappresenta e ai quali dà anche una mano se ce n’è bisogno: “I servizi che danno le telematiche sono di qualità, dal tutoraggio che ti avvicina al percorso di studio e che ti mette in contatto con gli assistenti, i quali ti seguono e ti assistono nel percorso, per non parlare dei professori. Io mi preoccuperei delle statali che non offrono nessun servizio in più, ma nessuno dice nulla e non lo mettono in rilievo perché sono vicine all’ambiente di Repubblica“.
“Ci sono ormai tanti studenti-lavoratori e alle statali questo tipo di situazione non è tutelata minimamente – ha affermato a Tag24 Pietro Battaglia -, se trovi lavoro, alla statale non interessa e non se ne curano minimamente, ma la tendenza degli studenti-lavoratori è in grandissima crescita, le telematiche da questo punto di vista, guardano al futuro e sono all’avanguardia, ma ra i servizi non c’è tra questi le lauree facili e questo, solo pensarlo o solo che un giornale così importante lo possa scrivere, mi fa arrabbiare e mi infastidisce perché io per prendere la mia laurea, ma come potrebbero dire tanti altri ragazzi che l’hanno presa o stanno studiando per prenderla, faticano e fanno tanti sacrifici. Per non parlare dell’approccio che ha avuto Anvur con questa università. Io c’ero in quanto rappresentante degli studenti, con gli ispettori l’anno scorso per le valutazioni, e tutti si sono complimentati per la preparazione e per l’avanguardia da parte di Cusano. E Repubblica spara, ma a salve perché tutto quello che ha scritto non corrisponde alla verità“