La puntata di “Verissimo” del 17 marzo 2024 è stata molto toccante, in particolare per l’ospite Patrick Zaki che per la prima volta ha raccontato senza filtri la sua esperienza in carcere in Egitto, l’uscita e la nuova vita. Ha tenuto a ringraziare il popolo italiano che è stato di grande aiuto ed ha presentato il suo libro dal titolo “Sogni e illusioni di libertà. La mia storia”.

Verissimo“, Patrick Zaki racconta il periodo in carcere in Egitto

Patrick Zaki è noto per essere un attivista egiziano che ha fatto molto parlare di lui per la tragica vicenda vissuta a causa dell’arresto immotivato che ha avuto luogo a Il Cairo il 7 febbraio 2020 quando era di rientro dall’aeroporto di Bologna, dove si era trasferito per studiare nel 2019.

A “Verissimo” è entrato nel dettaglio della vicenda, raccontando il suo periodo all’interno del carcere. Ha riferito che non si è stato facile in particolare per quanto riguardo l‘aspetto psicologico e le torture vissute in prima persona.

Sono stati due anni difficili in cui Patrick è riuscito a documentarsi e a riportare fuori da lì ciò che accade in quelle celle minuscole. Ha spiegato che è molto facile perdere la lucidità quando ci si trova in quella situazione, abbandonato e senza sapere quale sia il proprio futuro.

Tuttavia, l’attivista è riuscito ad affrontare la drammatica vicenda senza mai perdere il senno, anzi, anche in carcere ha portato avanti il suo pensiero.

Ha vissuto l’isolamento ma allo stesso tempo ha conosciuto altri prigionieri.

L’omaggio all’Italia

Nello studio di Silvia Toffanin, Patrick Zaki ha tenuto a ringraziare la popolazione italiana a cui sarà sempre grato perché l’ha aiutato ad uscire dall’incubo del carcere egiziano. Il nostro paese, infatti, è stato solidale nei confronti della vicenda tanto da chiedere per lui la cittadinanza onoraria.

Il ricordo più brutto in carcere

Nel corso dei due anni in carcere sono tanti i momenti difficili che Patrick ha dovuto affrontare. A “Verissimo” ha fatto riferimento ad uno in particolare: il sentire le urla dei condannati a morte.

Dal canto suo, però, ha sempre cercato di guardare oltre e sperare in un futuro migliore che è arrivato ed ora si gode la libertà che, ha affermato, non ha prezzo e vuole sfruttarla al massimo per lui stesso e per aiutare gli altri.

L’amore per la moglie

Dopo la liberazione, Patrick ha deciso di trasferirsi in Italia. Si è trasferito a Bologna dove si è sposato con la sua fidanzata storica che lo ha supportato e sostenuto in ogni momento della prigionia. E’ lei l’amore della sua vita e per lui è stata una delle fonti di forza che lo hanno spinto e incoraggiato ad andare avanti nel periodo più brutto e buio.

La donna che lo ha salvato è Reny Iskander. I due hanno intrapreso lo stesso percorso di studi. Infatti anche lei si è laureata all’Università di Bologna.

Il rapporto con la famiglia

Oltre che all’Italia, alla moglie, Patrick Zaki ha ringraziato la sua famiglia che lo ha sostenuto e aiutato in tutti questi anni. A “Verissimo” ha voluto parlare della mamma, spiegando di averla vista piangere molto nel periodo in cui era in carcere.

Ha raccontato che ogni volta che lo andava a trovare era triste perché non poteva portare via suo figlio da lì. Oggi, la famiglia si è riunita ed è molto felice di trascorrere del tempo insieme.

Il libro di Patrick Zaki

Una volta uscito dal carcere, Patrick Zaki ha pubblicato un libro intitolato “Sogni e illusioni di libertà”, in cui ha raccontato la sua storia dall’arresto ai giorni a venire, tra interrogatori, isolamento, torture e la condizione disumana in prigionia.