Potrebbe essere Piero Marrese, presidente Pd della Provincia di Matera, il nome che ricompatta il campo largo in Basilicata dopo il ritiro, annunciato nel pomeriggio di ieri 16 marzo, del candidato comune Domenico Lacerenza. Dopo le minacce di correre da solo, il Movimento 5 Stelle sarebbe ritornato al tavolo delle trattative per cercare di salvare in extremis la situazione.
L’indiscrezione, al momento non confermata, sarebbe trapelata da fonti del Pd lucano che darebbero per chiuso l’accordo tra i due principali partiti della coalizione.
Elezioni Basilicata 2024, Schlein e Conte verso l’accordo su Piero Marrese
Se le voci saranno confermate, nelle prossime ore, ci saranno due notizie da annunciare: la candidatura a governatore della Regione di Piero Marrese e la ricucitura dello strappo nel campo largo, che potrebbe aprire nuove prospettive anche per le elezioni di giugno in Piemonte dove, al momento, il candidato del PD Gianna Centenero non è appoggiata dai grillini.
Ma chi è Piero Marrese il sindaco che sarebbe riuscito a mettere d’accordo Conte e Schlein?
Avvocato, 43 anni, presidente della Provincia di Matera alla sua seconda consiliatura, nonché sindaco di Montalbano Jonico, dove fu eletto con l’89% delle preferenze. Democratico della prima ora e vicino alla corrente del Governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
Nella coalizione Pd, M5s, Verdi, SI e Socialisti. Escluso Calenda che attacca: “Pd ridotto a ruota di scorta dei 5S”
La coalizione a sostegno di Marrese vedrebbe anche la partecipazione di Verdi, Sinistra Italiana e Socialisti, come già accaduto in Sardegna dove il campo largo ha portato la candidata di centrosinistra, Alessandra Todde, alla vittoria.
Mancano all’appello Italia Viva di Matteo Renzi che ieri ha annunciato il suo appoggio a Vito Bardi, candidato del centrodestra e Azione di Carlo Calenda, sul quale sarebbe stato posto il veto dal partito di Giuseppe Conte.
La notizia del nuovo accordo tra Schlein e Conte non è piaciuta a Carlo Calenda che ha accusato la segretaria democratica di non aver risposto alle sue telefonate cedendo al veto dei 5S in merito ad un coinvolgimento di Azione nella coalizione di centrodestra.
“Spiace vedere la distruzione di quello che una volta era un grande partito riformista, ridotto a ruota di scora del 5S”
ha scritto Calenda sui suoi profili social.
Schlein, dopo la figuraccia del candidato ritirato, ha riconfermato l’adesione al veto dei 5S sulla partecipazione di @Azione_it alla nuova coalizione, confermando la definitiva svolta del @pdnetwork verso il campo populista e la leadership di Conte.
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) March 17, 2024
La segretaria del PD ha… https://t.co/FRP255KvoI