Il Codice Ateco è una combinazione di lettere e numeri che indentificano un’attività economica: come modificare il codice attività economica se si cambia attività?
Iniziamo con l’anticipare che questo codice consente di classificare le imprese e le attività svolte dai lavoratori titolari di Partita Iva. La lista deriva dalla Nace, la nomenclatura europea delle attività economiche.
Attualmente, è in vigore la classificazione 2007 Aggiornamento 2022, entrata in vigore a partire dal 1° gennaio 2022.
Bisogna tenere presente che si tratta di una classificazione soggetta ad aggiornamenti e modifiche periodiche tenendo conto che le attività economiche che ne avvalgono sono in continua evoluzione.
Vediamo, quindi, come si deve modificare il Codice Ateco, nel momento in cui si cambia attività.
A cosa serve il Codice Ateco
Il Codice Ateco è una combinazione alfanumerica che identifica un’attività economica. Ha la funzione di classificare le imprese e le attività svolte dai lavoratori con Partita Iva, che operano in modo autonomo.
L’Ateco è la classificazione delle attività economiche adottata dall’Istat per finalità statistiche, ovvero per la produzione e la diffusione di dati statistici ufficiali.
La classificazione si articola in cinque livelli comprendendo le voci identificate da un codice:
- Alfabetico (sezioni);
- Numerico a due cifre (divisioni);
- Numerico a tre cifre (gruppi);
- Numerico a quattro cifre (classi);
- Numerico a cinque cifre (categorie);
- Numerico a sei cifre (sotto categorie).
Le funzioni sono seguenti:
- Classificare correttamente un’attività economica al momento dell’apertura della Partita Iva;
- Individuare della macrocategoria di rischio dell’attività economica.
L’Inail ha associato a ciascun codice una fascia di rischio specifica per ciascuna attività economica. È molto importante la corretta individuazione del Codice Ateco per aprire una nuova Partita Iva per comunicare all’Agenzia delle Entrate l’attività che si intende svolgere, sulla base della classificazione Ateco 2007. Aggiornamento 2022. Proprio questa è l’attuale classificazione in vigore.
Come fare la variazione del Codice Ateco?
Nel caso in cui venga cambiata l’attività lavorativa svolta è possibile effettuare la variazione del Codice Ateco.
Il cambio del Codice Ateco deve essere effettuato presentando all’Agenzia delle entrate il modello AA9/11 o il Modello AA7/10. Il cambio deve essere comunicato entro 30 giorni dalla variazione, ovvero dall’inizio della nuova attività.
Si tratta di un adempimento obbligatorio: infatti, l’omessa variazione è soggetta a sanzioni. Tramite la variazione della comunicazione, presentando il modello Redditi, si evita di incorrere nella sanzione.
Il Codice Ateco è un elemento fondamentale perché va ad identificare l’attività e gli obblighi amministrativi, previdenziali e fiscali.
Quanto costa cambiare il Codice Ateco?
Aggiungere un nuovo Codice Ateco non ha alcun costo aggiuntivo. Gli unici costi eventualmente previsti sono quelli relativi alla nuova attività alla Camera di Commercio quelli previsti per una variazione all’iscrizione.
In questo caso, i costi sono i seguenti:
- 17,50 euro per la marca da bollo;
- 18,00 euro come diritti di segreteria.
Come evitare la possibile sanzione
I lavoratori titolari di Partita Iva possono evitare una possibile sanzione prevista in caso di omissione della comunicazione della modifica del Codice Ateco.
È possibile integrare le eventuali variazioni all’attività economica nella dichiarazione dei redditi presentata con il Modello Redditi.
Ciò vuol dire che presentando la dichiarazione dei redditi, le imprese che non hanno comunicato entro i termini stabiliti la variazione del Codice Ateco possono evitare di pagare la somma per l’omessa sanzione.
In definitiva, per regolarizzare la propria posizione e non incorrere in sanzioni, in caso di variazione di attività non comunicata cambiando il Codice Ateco, si può anche adempiere quando si presenta il Modello Redditi.
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