Nuovo e grave episodio in carcere a Airola, dove si trova l’Istituto penale per minorenni. Questa notte un detenuto minorenne ha tentato il suicidio, ma grazie all’intervento della polizia penitenziaria si è evitato il peggio. Il Sappe ha denunciato quanto accaduto: “Le carceri sono sempre più fuori controllo“.
Detenuto minorenne tenta il suicidio nel carcere di Benevento: tragedia evitata
Torna a farsi sentire il Sappe, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che ha denunciato un nuovo episodio gravissimo nel carcere di Benevento. Questa notte, 17 marzo, infatti, all’Istituto penale per minorenni di Airola, un detenuto minorenne ha cercato di togliersi la vita. Solo il tempestivo intervento degli agenti della polizia penitenziaria di turno hanno sventato la potenziale tragedia.
Queste le parole di Sabatino De Rosa, vicecoordinatore regionale per la Campania del comparto dedicato ai minori del Sappe:
Un detenuto minorenne tunisino ha tentato il suicidio nella notte. A salvarlo è stata la prontezza, la professionalità e la tempestività dell’intervento della Polizia Penitenziaria che, sempre attenta e vigile, anche stavolta ha evitato il peggio si è dovuto richiedere l’intervento del 118, che ha trasportato il minore al nosocomio più vicino, ovvero all’ospedale San Pio di Benevento. La scorta di Polizia Penitenziaria ha dovuto attendere circa 15 ore l’arrivo del neuropsichiatra infantile dalla lontana Foggia questo perché il San Pio di Benevento non aveva lo specialista disponibile in sede
Un caso sconcertante, ulteriormente aggravato dalla carenza di personale ospedaliero. Il sindacalista ha ribadito che:
Quanto accaduto deve fare riflettere molto, perché’ nell’ultimo periodo la gestione dei detenuti stranieri nell’Ipm sannita è fuori controllo. Qualche settimana fa, un detenuto egiziano minorenne ha aggredito due agenti di Polizia Penitenziaria, e, nonostante questo grave episodio per il quale si dovrebbe disporre un trasferimento in altra sede per ordine e sicurezza, l’arabo continua a permanere ad Airola.
Concludendo il suo appello con una richiesta:
Non solo: chiediamo che a tutti gli stranieri venga fatta una misurazione dell’età ossea, ovvero un esame radiografico del polso e della mano sinistra, dal quale si evinca l’età reale di questi ragazzi perché è successo che la Polizia Penitenziaria si sia ritrovava a gestire anche ultra venticinquenni