Ha avuto successo l’operazione congiunta fra gli artificieri italiani e quelli sloveni, attivatisi nelle scorse settimane per far brillare tre ordigni militari risalenti alla Seconda guerra mondiale. Oggi 17 marzo è stata fatta esplodere l’ultima bomba d’aereo rimasta, cosa che aveva portato all’evacuazione di circa 3mila persone fra sloveni ed italiani.

L’operazione degli artificieri è avvenuta al confine fra Gorizia e Nova Gorica.

Gorizia, artificieri in campo per disinnescare le bombe: tre squadre in Transalpina

La scoperta di tre ordigni militari nelle scorse settimane fra Gorizia e Nova Gorica aveva fin da subito attivata la complessa macchina organizzativa della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell’Ordine, sia italiane sia slovene.

Le tre bombe, due di 250 chilogrammi e una di 100 chilogrammi, hanno subìto un destino diverso: per tutte è arrivata la detonazione in sicurezza, ma soltanto per una (la più piccola) è stato necessario farla esplodere sul posto, considerato il suo deterioramento. L’operazione di disinnesco è iniziata intorno alle 7:30 di questa mattina, per terminare con successo attorno alle 13.

Sono state evacuate, per ragioni di sicurezza, circa 3mila persone: 1.085 quelle allontanate dall’area di Montesanto e che hanno raggiunto Rsa e case di riposo, mentre dal lato sloveno più di 2.300 persone hanno dovuto lasciare le loro abitazioni. Per loro è stato messo a disposizione il municipio di Nova Gorica.

Come accennato, se una bomba è stata fatta esplodere sul posto (anche per evitare di danneggiare dei cavi dell’alta tensione presenti lì vicino), le altre due sono state trasportate al poligono di Pivka.

Per il coordinamento delle operazioni si è riunito il Centro di Coordinamento Soccorsi (Ccs), presieduto dal prefetto Raffaele Ricciardi, il quale ha alla fine delle operazioni ringraziato tutte le persone coinvolte, che hanno lavorato in perfetta sinergia sia in Italia sia in Slovenia.