Cartelle esattoriali, si potrà pagare a rate fino a 120 mesi se il contribuente dimostrerà le proprie difficoltà a sanare il proprio debito con il Fisco. È quanto prevede lo schema del decreto legislativo in attuazione dell’articolo 18 del decreto 111 del 2023 (legge delega di riforma fiscale), con il quale si potrà dilazionare il debito verso l’agente della riscossione (Agenzia delle entrate – Riscossione) su un periodo più lungo.
L’obiettivo del provvedimento è quello di andare incontro ai contribuenti in difficoltà con le cartelle esattoriali, alleggerendo l’odierno stock di debiti fiscali che si stimano intorno ai 1.200 miliardi di euro. Diventa indispensabile, in ogni modo, conoscere le varie condizioni di accesso alla possibilità di pagare in dieci anni le proprie cartelle fiscali.
Cartelle esattoriali, ecco come pagare in 120 rate mensili e cosa cambia rispetto alle 72 rate di oggi
Arriva il pagamento a rate fino a 120 mesi per le cartelle esattoriali, rispetto alle 72 rate previste al giorno d’oggi. Lo disciplina il decreto legislativo dello scorso 11 marzo che attua il disegno di riforma fiscale del 2023. In virtù di questa novità normativa, si potrà arrivare a pagare le cartelle verso l’agente della riscossione nel termine di dieci anni.
Nel provvedimento approvato nei giorni scorsi, si prevede che l’agente della riscossione possa accordare una rateizzazione per debiti entro l’ammontare di 120mila euro, fino a 84 rate mensili. Affinché ciò avvenga, c’è bisogno di una semplice richiesta da parte del debitore verso il Fisco. Le 84 rate sono la misura di rateizzazione per gli anni 2025 e 2026. Nel 2027 e 2028 si sale a 96 rate e, a decorrere dal 1° gennaio 2029, si arriva a 108 rate.
Cartelle esattoriali in 120 rate dal 1° gennaio 2025: ecco il calendario dei pagamenti
Tuttavia, se il debitore documenta la situazione di difficoltà economica a pagare le cartelle esattoriali, la rateizzazione del versamento delle somme iscritte a ruolo, può arrivare a 120 quote mensili per i debiti superiori a 120mila euro. La rateizzazione opera a prescindere dalla data e dall’anno di presentazione della domanda stessa.
Per le cartelle esattoriali di importo più basso di 120mila euro, la rateizzazione può arrivare a 120 quote. Infatti, si prevede un numero di rate da 85 a 120 per domande inoltrate dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026, da 97 a 120 rate dal 1° gennaio 2027 al al 31 dicembre 2028, e da 109 a 120 rate per richieste trasmesse a decorrere dal 1° gennaio 2029.
Quando presentare domanda di dilazione dei debiti verso l’agente della riscossione?
Il meccanismo delineato dal decreto legislativo dell’11 marzo 2024, in attuazione della legge delega 111 del 2023 (in particolare per quanto si prevede all’articolo 18), modifica l’attuale sistema di pagamento delle cartelle fiscali. Infatti, ad oggi l’agente della riscossione, su domanda del debitore che dichiari di trovarsi in condizioni di difficoltà nel pagare i propri debiti, può concedere una ripartizione del pagamento delle cartelle fiscali per carichi iscritti a ruolo, a esclusione dei diritti di notifica, fino a un tetto di 72 rate, pari a sei anni.
Se le somme iscritte a ruolo comprese in ciascuna domanda presentata dal debitore fiscale eccedono l’importo di 120mila euro, la rateizzazione può essere concessa solo se il debitore documenti la sua condizione di obiettiva difficoltà nel pagamento di quanto dovuto.
Notifica di una cartella esattoriale entro 9 mesi: cambia la scadenza
Tra le novità in arrivo con il decreto legislativo dello scorso 11 marzo, c’è quella in merito alla quale l’Agenzia delle entrate – Riscossione (Ader) dovrà notificare al contribuente le cartelle esattoriali di pagamento entro il 9° mese susseguente a quello di affidamento, oppure nel tempo più ampio ma solo in presenza di eventi eccezionali.