Il Move to Earn, muoversi per guadagnare, è un’altra tendenza in fase di affermazione nel settore delle criptovalute. Si tratta in effetti di un approccio innovativo, grazie al quale molti utenti sono in grado di guadagnare valuta virtuale impegnandosi in attività fisiche o dando il proprio contributo agli ecosistemi online.

Si tratta quindi di un concetto rivoluzionario, il quale riesce a promuovere due esigenze molto importanti: la promozione del benessere fisico e la formazione di un panorama finanziario più democratico, fondato su quell’inclusione finanziaria tipica degli asset digitali.  

Tra i progetti di Move to Earn che si sono imposti di recente, una menzione particolare spetta a Sweat Economy (SWEAT). Si tratta della soluzione crypto lanciata dall’app di fitness Sweatcoin, permettendo a chi decida di partecipare al sistema di guadagnare denaro svolgendo attività fisica. Andiamo quindi a osservarla da vicino, in modo da capirne le effettive potenzialità..

Cos’è Sweat Economy e a cosa serve

Sweat Economy è una criptovaluta Move2Earn ideata dall’app di fitness Sweatcoin per consentire ai suoi utenti di guadagnare facendo attività fisica. In pratica, ogni passo effettuato dagli interessati viene tracciato in modo da essere convertito in Sweatcoin. I coin possono essere utilizzati nei negozi online per l’acquisto di premi, oppure essere convertiti in SWEAT, una criptovaluta che può essere a sua volta utilizzata fuori dall’ecosistema Sweat Economy.

Si tratta quindi di una soluzione proposta alla stregua di incentivo per l’esercizio fisico. Un meccanismo che deriva dagli studi condotti, i quali hanno reso evidente come tale prospettiva spinga ad una maggiore attività. Una motivazione che viene meno quando invece le ricompense non sono previste.

A dimostrare la validità della soluzione congegnata sono proprio gli studi sulla sapute, sottoposti a revisione paritaria, oltre che la collaborazione con una serie di aziende di nome, a partire da NHS. Una validità del resto confermata dal fatto che Sweatcoin è riuscita a scalare le classifiche relative ai download in più di 60 Paesi di ogni parte del globo. Inoltre, più del 20% di coloro che hanno proceduto all’operazione ha incrementato la propria attività fisica. Segno evidente che l’incentivo proposto funziona.

A lanciare il progetto sono stati Oleg Fomenko, Anton Derlyatka ed Egor Khmelev. Dopo aver svolto una serie di attività di rilievo all’interno di aziende primarie come Coca Cola, Pepsi, Reebok e Visa, i tre hanno deciso di sfruttare le competenze acquisite per un proprio progetto. Hanno quindi proceduto alla fondazione dell’azienda nel 2015, in cui Fomenko svolge le mansioni di amministratore delegato del settore crypto, Sweat Economy, con Derlyatka chiamato invece a guidare l’intero progetto Sweatcoin.

Come funziona Sweat Economy?

Il funzionamento di Sweat Economy è molto semplice: basta camminare o svolgere attività fisica che si traduce in movimento, per guadagnare sotto forma di valuta virtuale. A monitorare ogni passo compiuto è l’app Sweatcoin, dopo essere stata scaricata, tramite GPS. Bastano mille passi per guadagnare uno SWEAT, con un meccanismo destinato a decrescere con il trascorrere del tempo. Nel 2032, infatti, mille passi saranno premiati con appena 0,2 SWEAT.

Naturalmente, è lecito farsi una domanda: perché l’azienda regala denaro, anche se digitale, per una attività semplice come il camminare? Il motivo è molto semplice: le ricompense sono in pratica messe a disposizione dalle aziende che hanno stretto rapporti con Sweat Economy. Quelle offerte sono abbonamenti mensili a prodotti e servizi di elevato valore, ad esempio laptop o televisori. L’azienda ha messo in campo un vero e proprio market online, per permettere agli utenti di spendere gli SWEAT acquisiti.

Per quanto riguarda le specifiche tecnologiche, Sweat Economy è stato lanciato su NEAR Protocol. Si tratta di una blockchain che adotta come meccanismo di consenso il Proof of Stake (PoS). Si fonda cioè sullo staking per la messa in protezione del sistema. Per diventare validatori all’interno della blockchain, occorre detenere non meno di 67mila NEAR.

Prospettive per il futuro

Per quanto concerne la tokenomics, Sweat Economy non prevede un’offerta massima. Sono stati messi infatti in circolazione oltre due miliardi di esemplari, senza prevedere meccanismi di coin burn o di altro genere tesi a contenere la possibile inflazione.

L’unico che può essere considerato tale è proprio la diminuzione delle ricompense per il movimento, come abbiamo già ricordato. In pratica, con il progredire del tempo sarà sempre più difficile guadagnare token e questo dovrebbe contribuire a stabilizzarne il prezzo.