Anche per il 2024 sono previsti vari supporti per coloro che si trovano senza lavoro. Si parte dalle misure destinate a chi perde il lavoro in modo involontario, come la Naspi e la DIS-COLL, fino ad arrivare ai sostegni specifici per alcune categorie di cittadini, come l’ISCRO per gli autonomi.
Da quest’anno non è più possibile fare richiesta del reddito di cittadinanza, ma ci sono due nuove misure sostitutive introdotte dal governo Meloni: l’Assegno di Inclusione e il Supporto Formazione e Lavoro, accessibili se si rispettano determinati requisiti.
Cosa spetta a chi è disoccupato?
Ecco una panoramica generale di tutti gli aiuti disponibili per i disoccupati nel 2024, illustrando le modalità per accedervi in base al caso specifico. Non affronteremo invece la Cassa Integrazione, che rientra negli ammortizzatori sociali per chi è ancora in rapporto di lavoro. Per ulteriori informazioni su bonus e agevolazioni per chi ha un basso ISEE, puoi consultare un’altra guida dedicata.
Naspi
La prima opzione da considerare in caso di perdita del lavoro è la Naspi, un sostegno economico erogato dall’INPS per coloro che si trovano in disoccupazione involontaria.
La Naspi è accessibile ai dipendenti che hanno perso il lavoro e che hanno accumulato almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti alla disoccupazione. Nel 2024, non è più richiesto il requisito dei 30 giorni di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti.
Questa misura rappresenta il principale aiuto per coloro senza lavoro e offre un massimo di 1.550,42 euro al mese. La sua durata varia in base alla metà delle settimane contributive accumulate nei 4 anni precedenti.
DIS-COLL
La DIS-COLL, d’altra parte, è un’indennità di disoccupazione specifica erogata dall’INPS per alcune categorie di lavoratori, come i collaboratori coordinati e continuativi, i dottorandi di ricerca o coloro che beneficiano di una borsa di studio, purché siano iscritti alla Gestione Separata.
Entrambe queste prestazioni sono erogate dall’INPS su richiesta dell’interessato, secondo i tempi stabiliti. Tuttavia, non sono disponibili per i lavoratori autonomi, per i quali è prevista un’altra forma di indennità.
ISCRO: sostegno per gli autonomi disoccupati
Una misura relativamente recente che offre un supporto durante i periodi di disoccupazione per gli autonomi è l’ISCRO, abbreviazione di Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa. Si tratta di una forma di cassa integrazione destinata alle partite IVA che hanno subito un calo nel fatturato.
Questa iniziativa è rivolta agli iscritti alla Gestione Separata dell’INPS, che comprende i professionisti senza un fondo di cassa dedicato. Per il 2024, ci sono alcune modifiche nei requisiti di accesso in base alla Legge di Bilancio. In particolare, è necessario aver subito una perdita pari al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo dei due anni precedenti.
In aggiunta, il reddito annuo deve essere inferiore a 12.000 euro. Questo sostegno è stato introdotto in via sperimentale negli ultimi anni e successivamente confermato in modo strutturale. Rappresenta una delle prime misure di questo tipo rivolte ai lavoratori autonomi in difficoltà, simile alla cassa integrazione utilizzata dai dipendenti.
Anche quest’anno infatti in determinati casi i lavoratori dipendenti possono accedere alla cassa integrazione, ricevendo anche fino all’80% dell’importo dell’ultimo stipendio percepito.
Bonus SaR per disoccupati in somministrazione
Per i lavoratori in somministrazione, sia a tempo determinato che indeterminato, e anche per quelli in apprendistato che hanno perso il lavoro, esiste un beneficio specifico chiamato Sostegno al Reddito, erogato da Forma.Temp.
Questo sostegno economico contro la disoccupazione può variare da 780 a mille euro, a seconda del soddisfacimento di almeno uno dei seguenti criteri:
- Essere disoccupati da almeno 45 giorni, avendo lavorato almeno 110 giorni nell’ultimo anno a partire dall’ultimo giorno di lavoro somministrato: in questo caso vengono assegnati 1.000 euro.
- Essere disoccupati da almeno 45 giorni e aver completato l’iter di Mobilità Obbligatoria (MOL): anche in questo caso vengono destinati 1.000 euro.
- Essere disoccupati da almeno 45 giorni e aver lavorato almeno 90 giorni nell’ultimo anno a partire dall’ultimo giorno di lavoro somministrato: in questo caso il beneficio è di 780 euro.
Per poter accedere a questo sostegno, è necessario compilare un’apposita domanda sul sito ufficiale di Forma.Temp.
Assegno di inclusione
Un’interessante opportunità per coloro che si trovano senza lavoro è rappresentata dall’Assegno di Inclusione (ADI), una delle due indennità di supporto al reddito e all’inclusione sociale introdotte in sostituzione del precedente reddito di cittadinanza.
L’ADI è erogato ai nuclei familiari che includono un membro disabile, un minore, o una persona con più di 60 anni di età, o in una condizione di svantaggio, con il coinvolgimento in un programma di servizi socio-sanitari del territorio.
Tra i requisiti necessari per accedere a questo sostegno c’è la residenza in Italia da almeno 5 anni, insieme a un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) non superiore a 9.360 euro. Il beneficiario riceverà un’indennità mensile non inferiore a 480 euro, con un limite massimo di 6.000 euro all’anno, e sarà tenuto a partecipare a un percorso di formazione e inclusione finalizzato all’inserimento nel mondo del lavoro, attraverso un accordo di attivazione digitale. A questo importo si può aggiungere un contributo per il pagamento dell’affitto.
La partecipazione a questa iniziativa è facoltativa per coloro che si trovano in una situazione di svantaggio. La richiesta di accesso a questo beneficio può essere presentata direttamente all’INPS o tramite l’assistenza fornita da un centro CAF o un patronato.
Supporto per la Formazione e il Lavoro
Un’altra misura che è stata introdotta in sostituzione del reddito di cittadinanza è il Supporto Formazione e Lavoro. Questo beneficio è destinato a coloro che sono considerati idonei al lavoro, ma che non possono accedere alla precedente misura. In questo caso, si tratta di un’indennità erogata individualmente per ogni membro del nucleo familiare, con un importo mensile di 350 euro.
Per poter ricevere questo sostegno, è necessario che il reddito complessivo del nucleo familiare non superi i 6.000 euro di ISEE e che il richiedente abbia un’età compresa tra i 18 e i 59 anni.
Questa misura è specificamente progettata per favorire il reinserimento nel mondo del lavoro di coloro che sono disoccupati. Di conseguenza, i beneficiari sono tenuti a partecipare a corsi di formazione e progetti di riqualificazione professionale. Come per la misura precedente, anche in questo caso è richiesta la stipula di un patto di attivazione digitale tramite la procedura di registrazione sul portale SIISL e la presentazione di una richiesta diretta all’INPS.
Indennità di disoccupazione per i lavoratori autonomi dello spettacolo (ALAS)
L’ALAS è un’indennità destinata a sostenere i lavoratori autonomi nel settore dello spettacolo che si trovano in stato di disoccupazione involontaria.
L’ALAS è stata implementata dal 1° gennaio 2022 e mira a supportare coloro che svolgono attività artistica o tecnica a tempo determinato, direttamente correlata alla produzione di spettacoli. Attualmente, le sue disposizioni sono regolate dall’articolo 66, commi da 7 a 16 del decreto-legge 73/2021.
Per ottenere l’indennità ALAS, i potenziali beneficiari devono presentare una specifica domanda all’INPS, esclusivamente tramite modalità telematica, entro 68 giorni dalla fine del rapporto lavorativo.