Nonostante il perdurare del conflitto bellico tra Russia e Ucraina, l’economia russa è cresciuta e non si è registrato alcun rallentamento.

Nel corso dell’anno scorso il PIL della Russia è migliorato nonostante si sia registrato un vero e proprio taglio delle importazioni a causa della guerra in Ucraina. Le esportazioni russe sono cresciute negli Stati post-sovietici: le stime sono state revisionate al rialzo nonostante le sanzioni da parte del Vecchio Continente e la riduzione del volume delle esportazioni.

Nonostante le proiezioni avessero ipotizzato un peggioramento dell’economia in Russia, i dati reali mostrano che non c’è stato alcun rallentamento economico. Ecco cosa sta accadendo all’economia russa nonostante il perdurare del conflitto in Ucraina ed a seguito delle elezioni russe.

Analisi macroeconomica, l’economia russa cresce

Nonostante si continui a combattere in Ucraina i dati del Fondo Monetario Internazionale mettono in evidenza che nel 2022 il calo del PIL è stato pari a 2,3 punti percentuali, mentre le previsioni ipotizzavano una decrescita pari a 8,5 punti percentuali. Lo scorso anno il PIL ha subito un incremento pari a tre punti percentuali.

Le previsioni negative erano motivate dagli effetti delle sanzioni irrogate dall’UE alla Russia e dalla riduzione dei flussi commerciali tra Mosca ed il Vecchio Continente, a seguito del conflitto bellico in Ucraina. Nel corso degli ultimi due anni i paesi dell’Unione Europea hanno ridotto di oltre 50 miliardi di euro le esportazioni da Mosca, mentre sono incrementate le esportazioni verso le repubbliche dell’ex blocco sovietico di 16 miliardi di euro.

Ciò ha consentito alla Russia di non isolarsi. I dati Eurostat mettono in evidenza che anche l’Italia ha ridotto drasticamente la fornitura di gas dalla Russia, ma, nonostante ciò, Mosca ci ha surrogati con altri nuovi acquirenti.

Analizzando i dati Snam, il Bel Paese ad inizio anno 2024 ha importato gas russo per il solo 5%, per il resto è stato acquistato da altri paesi. Confrontando questi dati con quelli del 2021 l’Italia importava da Mosca quasi il 50% del gas, mentre l’altro 50% proveniva da altri Stati.

Presidente della banca centrale russa: “L’economia russa può ancora correre”

Secondo quanto sottolineato dalla Presidente della banca centrale russa Elvira Nebiullina, l’economia russa potrebbe anche

“correre, ma non a lungo”.

In Russia non c’è alcun malcontento generale ed il sentimento dei consumatori rimane ottimista, secondo l’economista Sofya Donets. Le valutazioni sulla situazione finanziaria attuale e futura non fanno presagire alcuna crisi economica. Mosca sta spendendo tanti soldi per l’incremento delle pensioni, per il sostegno sociale ai nuclei familiari, per il risarcimento per i parenti di coloro che sono arruolati. Si sono registrati determinati cambiamenti nel corso degli anni: sono aumentate le importazioni di caffè, frutta ed olio d’oliva. La maggior parte dei brand globali sono mondiali e si sono trasformati in marchi equivalenti russi. Per le strade della Russia circolano molte più vetture cinesi. Le consumatrici, che desiderano acquistare un cosmetico di lusso, sono più sfortunate.

I dati pubblicati mettono in evidenza che il PIL russo è cresciuto di oltre 3,5 punti percentuali lo scorso anno. La crescita economica è correlata all’incremento record della spesa pubblica (soprattutto per la spesa militare) ed ai pagamenti esborsati ai soldati. In un report sulle proiezioni future pubblicato a fine gennaio, il Fondo monetario internazionale (FMI) ha sollevato le sue proiezioni per il ciclo di crescita economica per il corrente anno da oltre l’un percento ad oltre 2,5 punti percentuali.

Nonostante le sanzioni irrogate dal Vecchio Continente abbiano portato la Russia a perdere il proficuo mercato del gas nell’UE, Mosca è riuscita a sostituire gli stati dell’UE con nuovi acquirenti. A seguito dei sabotaggi, le esportazioni di oro nero russo si sono spostate dal Vecchio Continente all’Asia, in particolare in India ed in Cina. Dalle esportazioni di petrolio, la Russia ha guadagnato oltre 15,5 miliardi di $.