“Servitori dello Stato che hanno dato la loro vita per difendere la nostra democrazia”.
Nel giorno dell’anniversario della Strage di via Fani a Roma, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ricorda i cinque agenti della scorta del presidente Aldo Moro che, il 16 marzo del 1978, persero la vita nell’ultimo disperato tentativo di proteggere lo statista italiano dalla furia brigatista.
Oggi l’Italia si ferma a ricordare uno degli episodi più drammatici e cruenti della sua storia recente, il rapimento e il successivo omicidio dell’allora leader della Democrazia Cristiana, Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse. In mattinata si è svolta la consueta cerimonia presso la lapide commemorativa in via Fani, con la deposizione delle corone di alloro in memoria delle vittime.
Meloni: “Nostro il compito di ricordare e onorare il loro sacrificio, affinché quegli anni bui non tornino mai più”
Conservare la memoria di quanto accaduto 46 anni fa a via Fani affinchè gli anni bui non tornino più. E’ l’appello della premier Giorgia Meloni nel giorno della commemorazione del sacrificio dei cinque agenti della scorta di Aldo Moro.
“Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino. Sono i nomi dei cinque agenti barbaramente assassinati dalle Brigate Rosse il 16 marzo 1978 durante il vigliacco rapimento di Aldo Moro, anch’egli ritrovato senza vita il 9 maggio dello stesso anno. Servitori dello Stato che hanno dato la vita per difendere la nostra democrazia, la nostra Repubblica e le sue istituzioni”
Ha detto la Presidente del Consiglio che, poi, ha aggiunto:
“A loro e a tutte le vittime di quella drammatica stagione della nostra storia, va il nostro commosso ricordo e la nostra profonda gratitudine. A noi tutti spetta il compito di ricordare e onorare il loro sacrificio, affinché quegli anni bui non tornino mai più”.
Un monito che assume un significato diverso alla luce delle recenti polemiche sulla gestione dell’ordine pubblico nel corso delle manifestazioni pro Palestina. Polemiche che nelle scorse settimane hanno portato il Governo a difendere l’operato delle forze dell’ordine finite nel mirino delle critiche per l’utilizzo dei manganelli nel corso di un corteo studentesco.
Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino. Sono i nomi dei cinque agenti barbaramente assassinati dalle Brigate Rosse il 16 marzo 1978 durante il vigliacco rapimento di Aldo Moro, anch'egli ritrovato senza vita il 9 maggio dello stesso… pic.twitter.com/SvmkX7b6Cu
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) March 16, 2024
Piantedosi: “Ricordare e onorare coloro che, 46 anni fa, pagarono con la vita il folle disegno brigatista”
Anche il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha voluto sottolineare e ricordare il sacrificio dei cinque agenti della scorta e del presidente della Democrazia Cristiana, nella lunga nota diffusa in mattinata.
“Sei uomini rimasero vittima di una violenza cieca, perpetrata nel tentativo, fallito, di destabilizzare la nostra Repubblica. Fu un attacco al cuore della democrazia, una ferita che lasciò cicatrici profonde nella storia del Paese. L’Italia tutta ne fu segnata ma le solide fondamenta, su cui poggiano le nostre istituzioni democratiche, seppero resistere al peso della barbarie”.
Fontana: “Strage che colpì al cuore il Paese”. Salvini: “Gravissimo che ancora oggi si strizzo l’occhio ai brigatisti”
Tanti gli interventi in ricordo di quanto accaduto quella tragica mattina.
“Quarantasei anni fa le Brigate Rosse rapivano Aldo Moro uccidendo cinque agenti della sua scorta. Una preghiera per le vittime di quella strage, che colpì al cuore il nostro Paese, lasciando cicatrici profonde nella nostra storia”.
Scrive il presidente della Camera Lorenzo Fontana, sui social.
46 anni fa le Brigate Rosse rapivano Aldo Moro uccidendo cinque agenti della sua scorta. Una preghiera per le vittime di quella strage, che colpì al cuore il nostro Paese, lasciando cicatrici profonde nella nostra storia. pic.twitter.com/jElH40dFV5
— Lorenzo Fontana (@Fontana3Lorenzo) March 16, 2024
“Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera, Francesco Zizzi. Ricordiamo questi servitori dello Stato caduti 46 anni fa nella strage di via Fani. Assasinati da chi voleva sovvertire la democrazia in Italia. Esempi di coraggio di fronte alla viltà del terrorismo”.
Afferma il vice premier Antonio Tajani di Forza Italia.
Fa riferimento alle polemiche seguite alla morte della brigatista Barbara Balzerani, il leader della Lega Matteo Salvini quando dichiara sui social:
“È gravissimo che, ancora oggi e perfino nelle università, ci sia qualcuno che strizza l’occhio ai brigatisti. Onore agli uomini di carabinieri e polizia di Stato caduti il 16 marzo del 1978: Oreste Leonardi, 51 anni Domenico Ricci, 43 anni Francesco Zizzi, 29 anni Raffaele Iozzino, 25 anni Giulio Rivera, 23 anni”.
Quarantasei anni fa le Brigate rosse rapivano Aldo Moro, trucidando cinque uomini della scorta.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) March 16, 2024
Nel ricordo commosso di questi Servitori dello Stato, è doveroso ribadire la necessità di difendere sempre le libertà e la democrazia contro ogni forma di terrorismo e violenza… pic.twitter.com/fFXBvXltx1