Se il Centrosinistra piange, nel Centrodestra c’è chi non ride. Dopo lo scotto abruzzese che ha visto la Lega, nonostante la vittoria del Centrodestra, crollare, adesso c’è chi chiede una resa dei conti nel Carroccio.

I malumori si avvisavano da tempo, ma adesso sul leader della Lega, Matteo Salvini, arriva l’affondo del co-fondatore del Carroccio, Giuseppe Leoni che in un’intervista a Repubblica lo definisce “Cretino”.

Lega, il fondatore Leoni: “Ci ha trasformato in fascisti”

Giuseppe Leoni, si accoda a quanti rivogliono il partito delle origini, quello fondato da Umberto Bossi e attacca Matteo Salvini:

 “Io sono federalista, lui è fascista. Io voglio l’autonomia, lui vuole i fascisti. Non occorre aggiungere altro”.

E a quanti sostengono che in realtà il partito da movimento regionale si sia allargato fino a raggiungere la Calabria, Leoni risponde:

“Le cose non vanno bene da un po’. Salvini si è giocato il 30% di voti. E non è proprio vero, come dicono, che la nostra Lega era ai minimi termini. L’abbiamo portata a tirare eccome. Quando abbiamo eletto Formentini a Milano non eravamo al 3%. Forse qualcuno se l’è dimenticato”. 

Il Veneto, il terzo mandato e le europee. Salvini propone Zaia

Il Veneto in realtà impensierisce sia i vecchi che i nuovi leghisti, la questione del terzo mandato, ovvero l’ineleggibilità dopo una eventuale rielezione per i presidenti di regione che potrebbe strappare alla Lega, l’unica Regione ancora saldamente nelle mani del Carroccio. Tanto che Salvini propone una soluzione alternativa per il governatore uscente, Luca Zaia:

“Mi piacerebbe se fosse rieletto in Veneto, ma io un’idea ce l’ho. Zaia potrebbe fare tutto quello che vuole. Ovviamente lui ama il Veneto. Se portiamo a casa l’autonomia, le Olimpiadi, le ristrutturazioni e altri progetti suoi e della Regione, visto che nei prossimi anni molte iniziative passano per l’Europa, diciamo che sarebbe utile un difensore del Veneto in terra d’Europa”.

Morelli (Lega): “Salvini si è impegnato fino a finire in processo in prima persona”.

Non manca all’interno del partito di Salvini chi non fa mancare il suo appoggio al leader, come Alessandro Morelli che afferma:

“Abbiamo un leader che ha preso la Lega al 2,8% e, con la prima campagna in camper nel 2013, ha fatto sopravvivere il partito superando lo sbarramento delle europee, uno che per rispettare quello che aveva promesso ha bloccato i porti finendo a processo per sequestro di persona. È normale avere dibattiti in una grande famiglia come quella del centrodestra. L’importante è portare a casa i risultati. Stesso ragionamento vale per la Lega, il partito più antico del Parlamento. Non ci sono mai stati scossoni – sostiene -. Siamo solo una forza ben strutturata, con migliaia di iscritti, dove ognuno può esporre il proprio pensiero con educazione e nelle sedi appropriate”.

L’attacco del fratello di Romeo (Lega): “Occupati del Nord invece che del ponte sullo stretto”

Gli attacchi contro il leader arrivano da tutte le parti, anche dal fratello del collega di partito Massimiliano Romeo, Filippo, influencer:

“Ehi fenomeno, invece di promettere ponti e autostrade, vieni a riparare la Como-Chiasso che è da vent’anni che è chiusa tutte le sere per lavori”.