Proseguono gli accertamenti volti a fare luce sulle cause dell’incendio che a Bologna ha ucciso la 32enne Stefania Alexandra Nistor, di origini romene, e i suoi tre bambini Giorgia Alexandra, di 6, Mattia Stefano e Giulia Maria, di 2. Stando a quanto ricostruito finora, il rogo potrebbe essere partito da un corto circuito della stufetta elettrica accesa dalla donna perché l’impianto di riscaldamento condominiale non funzionava e in casa faceva freddo.

In corso accertamenti sulle cause dell’incendio in cui sono morti tre bambini e la madre a Bologna

Nel condominio l’impianto di riscaldamento è centralizzato. Non sappiamo se non funzionasse in tutto lo stabile, ma sicuramente non funzionava in quell’appartamento,

ha spiegato il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Bologna Calogero Turturici al Corriere della Sera. Stando alla sua ricostruzione, l’incendio scoppiato nell’appartamento di circa 60 metri quadri in cui Stefania Alexandra Nistor e i tre bambini vivevano in affitto da oltre due anni, al quarto piano di una palazzina di via Bertocchi, potrebbe essere partito da un corto circuito della stufetta elettrica che la donna aveva acceso in mancanza dei riscaldamenti o della presa elettrica alla quale la stessa era collegata.

I fatti risalgono alla tarda serata del 14 marzo scorso. Dopo aver messo a letto i figli, la donna si sarebbe a sua volta appisolata, venendo svegliata dalle fiamme sprigionate dalla stufetta che aveva appoggiato sul comodino della stanza. A quel punto, secondo gli investigatori, avrebbe “tentato di dare aiuto ai bambini”, trascinandoli giù dal letto dopo aver provato ad aprire la finestra per permettere loro di respirare.

La stanza però era già piena di fumo. Quando i soccorritori erano arrivati, allertati da alcuni residenti, la 32enne era in fin di vita. Era morta durante il trasporto in ospedale, mentre per i figli non c’era già più niente da fare. La nonna e lo zio, la madre e il fratello di Stefania, si erano subito precipitati sul posto, allertando anche l’ex marito della donna, che dopo la separazione si era trasferito a Minerbio. Una volta arrivato, l’uomo aveva accusato un malore: con Stefania era rimasto in buoni rapporti e regolarmente vedeva i figli.

Affidate alla Procura le indagini sul rogo

Per fare luce sull’accaduto la Procura di Bologna ha già aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo. L’obiettivo è chiarire cosa abbia provocato l’incendio mortale e accertare eventuali responsabilità, anche se per ora sembra trattarsi di una tragica fatalità.

I residenti si dicono sconvolti, ricordando i tre fratellini come “la gioia del condominio”. Un condominio “maledetto”, sostiene qualcuno riferendosi ai terribili fatti di cronaca a cui già in passato avrebbe fatto da sfondo: la morte di due fratellini di 10 e 14 anni, precipitati dall’ottavo piano, e il suicidio di una donna brasiliana di 38 anni, che insieme alla figlia di due anni si lanciò dal nono piano, morendo sul colpo.

Tanti i messaggi di cordoglio per le vittime

Il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha definito la morte delle tre vittime “una terribile tragedia“, annunciando di voler fare tutto il possibile per aiutare i familiari. Hanno fatto eco alle sue parole, tra le altre, quelle della società del Bologna calcio e di una delle due più importanti squadre del basket bolognese, che il primo cittadino ci ha tenuto a ringraziare pubblicamente.

Centinania le persone che hanno rivolto un pensiero ai drammatici fatti. Alcune non conoscevano Stefania e i suoi tre bambini e sono rimaste sconvolte dalla notizia appresa dalla tv o dai giornali, altre li vedevano tutti i giorni, come il papà, che adesso è schiacciato dal dolore. Sul suo profilo Facebook ha pubblicato l’immagine di una candela listata a lutto e una serie di foto che lo ritraggono insieme all’ex moglie e ai suoi bambini nei momenti più felici della loro vita.