Il desiderio di cibo salato può essere un segnale del nostro corpo che va interpretato con attenzione. Questa voglia può essere innescata da diversi fattori, tra cui carenze nutrizionali, abitudini
alimentario addirittura fattori emotivi.

Presta attenzione ai segnali del tuo corpo, in modo da adottare un approccio alimentare equilibrato e preservare la tua salute a lungo termine. Scendiamo nei dettagli e vediamo da dove nasce il desiderio del cibo salato.

Da dove nasce il desiderio di cibo salato, quali sono le sue radici

Il desiderio di consumare cibo salato può essere attribuito a una serie di fattori, che spaziano dalle necessità fisiologiche alle influenze ambientali e comportamentali.

Dal punto di vista fisiologico, il sodio è un minerale essenziale coinvolto nella regolazione dell’equilibrio idrico, nella trasmissione nervosa e nella contrazione muscolare.

Per questo nel momento in cui il corpo percepisce una mancanza di sodio, può generare un desiderio per cibi salati per compensare a questa carenza.

Tuttavia, l’abitudine di consumare alimenti ricchi di sodio può essere influenzata da altri fattori, come le preferenze alimentari trasmesse dalla propria famiglia, la società, il gusto degli alimenti salati e degli snack, ma anche fattori emotivi (come nel caso del craving alimentare).

Il desiderio di consumare cibo salato è il risultato di una complessa interazione tra le necessità fisiologiche, le influenze culturali e ambientali e i fattori emotivi.

Cosa dicono i dati sul desiderio di cibo salato

Innanzitutto dovresti considerare che l’80% del sale che assumiamo proviene dagli alimenti trasformati e dai piatti già pronti, come sottolineato dall’OMS.
In Italia, gli uomini assumono in media 9,5 grammi di sale al giorno, mentre le donne ne consumano circa 7,2 grammi.

È sorprendente scoprire che il sale si nasconde in molti cibi: nelle zuppe, nelle torte salate, nel pane e nei piatti già preparati e trasformati. Addirittura il sale è presente anche nei biscotti dolci! Può sembrare strano, ma alcune dei nostri dolci confezionati preferiti, contengono una quantità considerevole di sale.

Perché accade questo? Perché il sale esalta i sapori dolci e attenua quelli amari.

È per questo che i produttori lo utilizzano per dare un tocco in più a molti prodotti dolci come torte, gelati, cioccolato e persino marmellate.

Quali sono i cibi più ricchi di sale?

Tra i cibi più ricchi di sale ci sono:

• i salumi
• i brodi
• le salse
• i condimenti.

L’OMS ricorda che possiamo apprezzare il gusto dei nostri cibi anche senza l’aggiunta di sale. Quando un alimento è genuinamente buono, lo è anche senza l’aggiunta di sale!

RICORDA: se non vivi vicino al mare o hai una carenza di iodio accertata dal tuo medico, opta per il sale iodato. In questo modo potrai garantirti un apporto adeguato di questo importante micronutriente.

Quali sono i rischi del consumo di troppo sale

Un consumo eccessivo di sale può aumentare il rischio di problemi cardiovascolari, inclusa l’ipertensione, che può portare a complicazioni a livello cardiaco, cerebrale e neurologico.

L’eccesso di sale può anche favorire l’insorgenza di osteoporosi, una condizione in cui le ossa diventano fragili e soggette a fratture. Questo perché causa la perdita di calcio attraverso l’urina, un minerale fondamentale per la salute delle ossa.

A sua volta, livelli elevati di calcio nelle urine possono aumentare la formazione di calcoli renali.

Infine, è importante notare che il consumo abituale di cibi salati può creare dipendenza psicologica. Abituarsi fin da giovani a cibi ad alto contenuto di sale può aumentare il desiderio di consumare più sale nel tempo. Questo può diventare un problema, soprattutto se si soffre di ritenzione idrica, che può portare a un aumento di peso non desiderato e a edema.

Ridurre l’assunzione di sale rappresenta un obiettivo cruciale dei programmi nazionali per la nutrizione e la salute. I cibi ultraprocessati sono spesso carichi di zuccheri raffinati, sale e grassi saturi, pertanto ridurne il consumo è una scelta saggia.

Un ottimo modo per adottare abitudini alimentari più salutari è preparare i pasti in anticipo durante il fine settimana. Questo approccio, conosciuto come “batch cooking” o “cucinare in lotti”, consente di preparare tutti i pasti sani della settimana in una sola sessione, evitando così di dover acquistare pasti già pronti e poco salutari.

Inoltre, permette di pianificare con attenzione i pasti, riducendo il rischio di ricorrere a opzioni alimentari troppo ricche di sale e grassi durante la pausa pranzo in ufficio o a casa.

Le alternative al sale

Prova a considerare l’utilizzo di erbe aromatiche o spezie, sono semplici da utilizzare e aggiungono un tocco di sapore unico ai piatti, al posto del sale. Ad esempio, anziché salare un’insalata di pomodori, si può aggiungere basilico fresco, cipolla, pepe nero per un sapore più ricco e complesso.

Per un tocco esotico, si può provare il gomasio, un condimento giapponese realizzato principalmente con semi di sesamo e sale marino non raffinato.Questa deliziosa miscela può essere sparsa facilmente su zuppe e insalate, offrendo un’alternativa saporita al sale.