È noto che una banconota deve avere un valore nominale che riflette la cifra indicata su di essa e che può essere utilizzata per l’acquisto di beni e servizi. Tuttavia, se il valore nominale è zero, la banconota diventa teoricamente inutile. Non avrebbe senso stamparla poiché i costi di produzione non sarebbero giustificati. Va notato che le banconote in euro hanno valori nominali di 5, 10, 20, 50, 100, 200 e 500 euro (queste ultime non sono state prodotte dal 2019, ma quelle stampate in precedenza sono ancora in circolazione).

Nonostante ciò, esiste una banconota da 0 euro che viene prodotta con tecniche anti-contraffazione simili a quelle delle banconote euro “vere”, ed è autorizzata dalla Banca Centrale Europea (BCE). Tuttavia, non è destinata a essere utilizzata come mezzo di scambio per beni e servizi, ma è semplicemente un oggetto da collezione, un souvenir.

Banconota da zero euro

Nel 2015, un imprenditore francese di nome Richard Faille, già attivo nella produzione di monete commemorative dal 1996, ebbe l’idea di creare una banconota da 0 euro. Le sue monete commemorative venivano vendute come souvenir presso musei, luoghi turistici e negozi per collezionisti, senza alcun valore spendibile. Nonostante ciò, l’idea ottenne successo e nel corso degli anni sono state vendute milioni di queste monete (circa 60 milioni secondo i produttori, sebbene questo dato non sia verificabile).

Nel 2015, come riportato da Faille in un’intervista, la sua impresa espandeva il suo ambito di produzione introducendo banconote oltre alle monete.

La stampa di banconote e la coniazione di monete è naturalmente illegale e vietata, così come la circolazione di repliche che potrebbero essere confuse con le originali. Pertanto, le autorità competenti stabiliscono rigidi regolamenti per la loro riproduzione, e anche la BCE ha emanato precise direttive per la creazione di euro falsi.

In breve, se si desidera creare un pezzo di carta simile a un biglietto da 5 euro e metterlo in circolazione (tramite vendita o altro), deve essere immediatamente riconoscibile come non autentico. Tuttavia, la BCE ha concesso in casi eccezionali l’autorizzazione per la produzione di monete e banconote simili alle reali. Questo è quanto è accaduto nel 2015, quando Faille ottenne l’autorizzazione a stampare le banconote da 0 euro come souvenir.

Le banconote da 0 euro hanno fatto la loro prima comparsa sul mercato in Francia, nel 2016 si sono estese anche in Germania e Austria, e da allora sono diventate popolari in tutti i Paesi europei. Sono vendute presso luoghi turistici e online, offrendo una vasta gamma di design che raffigurano monumenti, personaggi famosi, eccetera. A volte vengono create collezioni speciali per grandi eventi sportivi o ricorrenze. Esistono anche distributori automatici situati nei pressi di musei e altri siti turistici, e è persino possibile personalizzare le banconote inviando una foto ai siti appositi.

Le banconote da 0 euro vengono stampate da imprese private e non dalla BCE stessa, nonostante sia un’idea diffusa. Presentano molte delle caratteristiche delle banconote autentiche, come essere stampate su fibra di cotone (lo stesso materiale degli euro), vari sistemi anti-contraffazione come la filigrana e un numero di serie. Tuttavia, è chiaramente indicato che si tratta di souvenir e il valore nominale di 0 euro non lascia spazio a interpretazioni.

Quanto costa acquistarne una? Di solito il prezzo è piuttosto accessibile, intorno ai 2 o 3 euro, ma nel mondo del collezionismo il valore può essere più elevato per le edizioni rare.

Banconota da 30 euro

Oltre alla banconota da 0 euro, vi è stata anche una singolare vicenda riguardante una banconota da 30 euro, sebbene sia stato un caso isolato risalente al 2013. La storia è la seguente: in una cittadina tedesca chiamata Dülmen, una cassiera di un supermercato ricevette una banconota che, sebbene apparentemente identica a un normale biglietto da 20 euro, riportava il valore di 30 euro. Senza accorgersi dell’anomalia, la cassiera accettò il denaro e restituì il resto al cliente.

Naturalmente, la banconota si rivelò essere una falsificazione e probabilmente era stata stampata da un falsario con un senso dell’umorismo discutibile. Infatti, anche gli euro, nonostante i loro sofisticati sistemi anti-contraffazione, sono soggetti a falsificazioni. Una volta accortisi dell’errore, i responsabili del supermercato chiamarono la polizia, che sequestrò il denaro contraffatto e identificò l’uomo che l’aveva speso. Quest’ultimo affermò di aver trovato casualmente il biglietto per terra e di volerlo conservare come curiosità, ma di averlo poi speso per errore. La versione dell’uomo fu ritenuta credibile dalla polizia. Da quel momento, tuttavia, non si è più avuta notizia di altre banconote da 30 euro.