Dopo affannose ricerche da parte della comunità per minori in cui era ospitato e delle Forze dell’Ordine si è risolta per il meglio la scomparsa di un bambino di 10 anni, avvenuta fra il 12 ed il 13 marzo in provincia di Catania. Il piccolo si era allontanato senza avvertire i gestori della comunità, che realizzando la scomparsa del bambino hanno vissuto ore di profonda preoccupazione.

I Carabinieri della compagnia di Paternò lo hanno rintracciato a Palermo nei pressi della chiesa di Santa Chiara, in buone condizioni di salute. Da capire l’esatta dinamica di come il bambino sia arrivato fin lì.

Ritrovato a Palermo il bimbo di 10 anni scomparso nel catanese: “Le sue condizioni di salute sono buone”

Come è riuscito un bambino di 10 anni, Mohamed Houssein Khalifa, a raggiungere Palermo dalla comunità per minori del quale era ospite in provincia di Catania? Attorno a questa domanda si concentrano gli sforzi della Procura di Catania e delle compagnie di Carabinieri di Paternò e Palermo, che continuano le indagini sulla scomparsa del piccolo.

Il tutto si è risolto per il meglio, grazie al fatto che il bimbo è stato ritrovato in buone condizioni di salute a Palermo, vicino la chiesa di Santa Chiara. Nella notte fra il 12 ed il 13 marzo Khalifa si era allontanato dalla comunità per minori di Santa Maria Licodia, dove era ospite insieme alle due sorelle.

Il tutor che li seguiva, a causa dell’assenza dei genitori quando sono arrivati in Italia, ha dato l’allarme una volta accortosi dell’assenza del bambino. Il sindaco di Santa Maria Licodia, Giovanni Buttò, aveva lanciato un appello affinché chiunque avesse informazioni aiutasse le autorità nelle ricerche:

In qualità di primo cittadino condivido l’ansia per le sorti del bambino di 10 anni allontanatosi nella notte dalla propria abitazione. Rivolgo, pertanto, un forte e impellente appello a chiunque possa contribuire al ritrovamento. Sollecito il senso di umanità di coloro che hanno visto o sanno qualcosa su quanto accaduto e su dove si trova, affinché lo comunichino al più presto alle Forze dell’ordine, anche in forma anonima, se necessario.

Buttò aveva anche affermato che Khalifa era ben voluto da tutti e che si era integrato bene nella comunità locale. Analizzando alcune conversazioni su “Instagram” tra connazionali conoscenti del minore, i Carabinieri della compagnia di Paternò hanno contattato i colleghi di Palermo, che hanno provveduto a rintracciare il bambino e a riportarlo poi a casa.

In una nota dei Carabinieri è stato scritto:

Le immediate attività di indagine dei carabinieri hanno permesso di accertare come il bambino, con modalità ancora oggetto di approfondimenti investigativi, si sia recato nel centro di Palermo almeno dalla tarda serata della giornata di ieri. Da quel momento i militari, acquisendo alcune conversazioni su Instagram tra connazionali conoscenti del minorenne, hanno dunque informato i colleghi di Palermo. Proprio quest’ultimi, raggiunti poi dai militari di Paternò hanno trovato il bambino mentre si aggirava nei pressi di piazza Marina, impaurito e infreddolito. I tempestivi soccorsi hanno constatato un buono stato di salute del minorenne, nonostante i due giorni trascorsi fuori casa.

Da scoprire, infine, perché e come Khalifa abbia raggiunto il centro di Palermo, che dista circa 200km dalla comunità in cui era ospitato.