La sindrome metabolica, una condizione caratterizzata da una combinazione di fattori di rischio quali obesità addominale, ipertensione, alti livelli di zucchero nel sangue e alti livelli di grassi nel sangue, è sempre più riconosciuta come un importante precursore di varie malattie croniche, tra cui il cancro.
Numerosi studi hanno evidenziato un legame significativo tra sindrome metabolica e aumento del rischio di sviluppare tutti i tipi di tumori. Nell’articolo esamineremo un nuovo studio al riguardo.
Sindrome metabolica aumenta il rischio di tutti i tipi di cancro, perché
In un nuovo studio, i ricercatori riportano che le persone con sindrome metabolica in peggioramento hanno un rischio più elevato di sviluppare tutti i tipi di cancro.
La sindrome metabolica non è una singola condizione, ma un insieme di varie condizioni mediche: obesità centrale o addominale, pressione sanguigna alta, elevato livello di zucchero nel sangue, alti livelli di trigliceridi e bassi livelli di lipoproteine ad alta densità nel siero.
Finora era stato dimostrato che la sindrome metabolica e le sue condizioni sottostanti sono associate a problemi cardiovascolari oltre che al diabete di tipo 2. Ma questo nuovo studio mostra come la sindrome metabolica contribuisca anche ad aumentare il rischio di cancro.
I risultati, che hanno analizzato quasi 45.000 adulti in Cina con un’età media di 49 anni, sono stati pubblicati sulla rivista di ricerca Cancer.
In che modo prevenire questo rischio se soffri di sindrome metabolica?
Due medici intervistati da Medical News Today hanno affermato che bisogna intervenire precocemente per limitare il rischio patologie future.
“Il nostro studio può guidare future ricerche sui meccanismi biologici che collegano la sindrome metabolica al cancro, portando potenzialmente a trattamenti mirati o strategie preventive. Sarà necessaria una valutazione formale di questi interventi per determinare se sono in grado di modulare il rischio di cancro“, ha detto il dott. Han-Ping Shi, autore senior dello studio e chirurgo presso la Capital Medical University di Pechino, in un comunicato.
Il dott. Anton Bilchik, oncologo chirurgico e capo della medicina e direttore del programma gastrointestinale ed epatobiliare presso l’Istituto Oncologico Providence Saint John’s in California, ha dichiarato a Medical News Today: “Questo studio è unico perché si tratta di uno studio di coorte prospettico su larga scala, a differenza della maggior parte degli studi che dimostrano retrospettivamente un rischio maggiore di sviluppo del cancro nelle persone con sindrome metabolica. Valuta anche la traiettoria della sindrome metabolica nel corso di un periodo di quattro anni“.
Il rischio riguarda diversi tipi di cancro comuni: cancro al seno, al colon, endometriale e al fegato.
È importante, quindi, sottoporsi a screening per la sindrome metabolica e prendere misure proattive per ridurre i suoi effetti.
Ci sono molte cose che possiamo fare attivamente per ridurre il rischio di cancro in futuro:
- mantenere un peso corporeo sano;
- seguire una dieta equilibrata;
- fare regolare esercizio fisico;
- evitare fumo e alcol;
- proteggerci dal sole;
- seguire le linee guida raccomandate per lo screening del cancro.
Come capire se hai la sindrome metabolica
La sindrome metabolica può sfuggire alla nostra percezione, poiché molti dei suoi sintomi iniziali non sono facilmente individuabili. Tuttavia, c’è un segnale evidente che può mettere in guardia sulla sua presenza o predisposizione: l’eccesso di grasso nell’addome.
Per le donne, superare i 88 centimetri di circonferenza addominale o per gli uomini superare i 102 centimetri potrebbe essere un campanello d’allarme. Ma perché?
Le cellule adipose, concentrate in questa zona e in alcuni organi come il fegato, il pancreas e i reni, iniziano a rilasciare sostanze infiammatorie che influenzano l’intero metabolismo, danneggiando i vasi sanguigni, il cuore e persino il cervello.
L’insulino-resistenza, in particolare, merita attenzione, poiché il corpo ha difficoltà a gestire adeguatamente lo zucchero presente nei cibi, portando a un’iperglicemia che caratterizza molti disturbi metabolici, incluso il diabete.
Per diagnosticare la sindrome metabolica, il medico prende in considerazione l’indice di massa corporea (BMI) o l’obesità centrale, oltre ad altri fattori di rischio identificati tramite analisi di laboratorio.
Per quanto riguarda il trattamento, l’approccio si concentra sul controllo efficace piuttosto che sulla cura completa, con un’enfasi particolare sullo stile di vita. Una dieta sana e l’esercizio regolare possono ridurre il sovrappeso, migliorare la pressione sanguigna e il livello di zuccheri.
Evitare cibi ad alto contenuto calorico e prodotti trasformati, privilegiando invece verdure, frutta, legumi, carboidrati complessi e proteine magre, come pesce e uova, può essere di grande aiuto.
In casi più gravi, potrebbe essere necessario l’uso di farmaci, ma è importante lavorare su cambiamenti dello stile di vita che possono migliorare nel tempo la condizione, riducendo la dipendenza dai farmaci.