Uno sguardo al passato, un richiamo la futuro. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Cassino in occasione della Cerimonia commemorativa dell’ottantesimo anniversario della distruzione della città da parte degli alleati, rimarca il ruolo fondamentale di un’Europa unita.

Cassino infatti fu la città che scontò i bombardamenti peggiori per la sua posizione geografica. Cassino trovandosi in prossimità della linea Gustav, creata durante i combattimenti della seconda guerra mondiale, dai tedeschi con lo scopo di ritardare l’avanzata degli Alleati e di tenerli impegnati affinché non potessero rinforzare la pressione sui fronti orientale e settentrionale, fu distrutta. Il richiamo del Capo dello Stato è di un cessate il fuoco:

 “Far memoria di tragedia, una battaglia così sanguinosa, come quella di Cassino – che ha inciso nelle carni e nelle coscienze del nostro popolo e di popoli divenuti nostri fratelli – è anche un richiamo a far cessare, ovunque, il fuoco delle armi, a riaprire una speranza di pace, di ripristino del diritto violato, della dignità riconosciuta a ogni comunità”. 

Cassino, Mattarella: “L’Europa fermi l’odio”

Il Presidente della Repubblica non dimentica di ricordare che il Vecchio Continente ha la guerra in casa e che dopo la Seconda guerra mondiale e gli orrori ad essa connessi, l’Europa dovrebbe impegnarsi per fermare il clima d’odio che imperversa:

“La nuova Abbazia ha la stessa vocazione ma ambisce anche a essere prova di un’accresciuta consapevolezza degli orrori delle guerre e di come l’Europa debba assumersi un ruolo permanente nella costruzione di una pace fondata sulla dignità e sulla libertà. Ne siamo interpellati. Sono mesi – ormai anni – amari quelli che stiamo attraversando. Contavamo che l’Europa, fondata su una promessa di pace, non dovesse più conoscere guerre”.

Mattarella: “Cassino protagonista della risalita verso la Pace”

Poi durante la cerimonia, Mattarella non dimentica di ricordare quanto accaduto alla città di Cassino, con un breve excursus storico con tutte le sofferenze annesse, ma soprattutto che Cassino da martire è diventata protagonista di un cammino verso la pace:

 “L’offensiva della coalizione contro il nazismo, che aveva occupato – e opprimeva – l’Italia, rase completamente al suolo la città e la storica Abbazia.  Questo territorio, all’indomani degli eventi bellici, si presentò completamente distrutto: case, chiese, strade, ponti, ferrovie, scuole. A quella comunità così duramente colpita, a quelle donne e a quegli uomini contro cui la furia bellica si manifestò in tutta la sua disumanità, la Repubblica esprime oggi affetto e rimpianto e, nel ricordo, si inchina alla loro memoria. Rende omaggio a un eroismo silenzioso nel tempo della sofferenza, e alla loro orgogliosa volontà di far riprendere la vita in quello che era divenuto un campo di rovine.  Ricordiamo come un gesto eroico quello di trovare dentro di sé le risorse per por mano immediatamente alla ricostruzione.  Anche di questa Abbazia, faro di civiltà, avviata ancor prima della conclusione del conflitto. Toccò al primo Presidente del Consiglio dei ministri espresso dal Comitato di Liberazione Nazionale, Ivanoe Bonomi, porre la prima pietra già nel marzo del 1945. Cassino martire. Ma Cassino anche protagonista, straordinaria testimone, di questa risalita dall’abisso. Un abisso che inghiottì anche migliaia di giovani di altri Paesi che morirono combattendo contro gli oppressori dell’Italia e che ricordiamo con commozione e con riconoscenza”.

Accolto con calore dalla popolazione, Mattarella ha poi evidenziato come la città è stata punto di svolta per tutta l’Italia:

“La strada della libertà è stata segnata dal sacrificio e dal coraggio degli uomini che combatterono coraggiosamente – e tanti vi persero la vita – anche in questi territori, prendendo parte alla lotta di Liberazione, per far sì che prevalesse la pace nel Continente dilaniato da nazionalismi e conflitti e che non avessero a soccombere le ragioni dei diritti delle persone e dei popoli.  Un cammino straordinario di pace e di solidarietà quello compiuto dall’Italia in Europa, abbracciando i valori dell’unità del nostro popolo, della democrazia, dell’uguaglianza, della giustizia sociale”. 

Mattarella: “L’Italia si impegna per interrompere il ciclo di violenze”.

Sergio Mattarella però richiama anche all’identità italiana, alla sua Costituzione e alla Repubblica che rappresenta come presidente:

“Sono mesi – ormai anni – amari quelli che stiamo attraversando.  Contavamo che l’Europa, fondata su una promessa di pace, non dovesse più conoscere guerre. Ai confini d’Europa, invece, anzi dobbiamo dire dentro il suo spazio di vita, guerre terribili stanno spargendo altro sangue e distruggendo ogni remora posta a tutela della dignità degli esseri umani. Bisogna interrompere il ciclo drammatico di terrorismo, di violenza, di sopraffazione, che si autoalimenta e vorrebbe perpetuarsi. Questo è l’impegno della Repubblica Italiana”.