L’aggiornamento Dencun era molto atteso dai sostenitori delle criptovalute, in particolare quelli che usano la Ethereum Virtual Machine per le proprie operazioni collegate alla finanza decentralizzata. Il motivo è in effetti comprensibile: con la sua implementazione, si dovrebbe verificare un aumento esponenziale in termini di efficienza e, soprattutto, un sensibile calo dei costi associati alle transazioni che avvengono sulle soluzioni layer 2 che operano al suo interno.
Naturalmente, la sua effettiva riuscita, arrivata nella giornata di mercoledì, ha spinto molti osservatori a porsi una precisa domanda: com’è andato realmente l’aggiornamento? A dirlo devono naturalmente essere i risultati. I quali, a quanto sembra, sono assolutamente all’altezza delle aspettative.
Com’è andato l’aggiornamento Dencun?
C’era grande attesa per l’aggiornamento Dencun, grazie al quale è sbarcata sulla Ethereum Virtual Machine l’attesa funzione di protodanksharding, nata due anni fa da ETHDenver. Grazie a questa innovazione, i rollup sono ora in grado di consentire l’inclusione di grandi lotti di dati delle transazioni (“blob”) su un nodo beacon. Tali blob, a loro volta, pur essendo temporaneamente memorizzati, non saranno oggetto di elaborazione sulla EVM, ma saranno rimossi in un periodo oscillante tra uno e tre mesi.
Il processo congegnato in tal modo, è destinato a tradursi in una significativa riduzione dei costi collegati all’archiviazione dei dati sulla blockchain. Una riduzione che si tramuterà in un abbattimento delle commissioni di transazione.
Se queste erano le premesse, molti nelle ore successive all’aggiornamento di sono chiesti se la realizzazione pratica si sia rivelata all’altezza delle attese. La risposta è stata data da un tracker, quello dell’analista Marcov basato su Dune. Una risposta che in effetti non sembra lasciare molti dubbi, al proposito.
I costi sono stati realmente abbattuti
Il costo medio delle transazioni sulla blockchain di Optimism è calato ad appena 4 centesimi. Per capire quanto accaduto, occorre paragonare il dato a quello pre-Dencun, quando si attestava a ad una media pari a 1,4 dollari.
Se si prende come riferimento invece il costo della commissione media su Base, la soluzione layer 2 di Coinbase, il dato si è attestato a circa tre centesimi. Un risultato quindi ancora più significativo, considerato come prima fosse di un dollaro e mezzo. E, ancora, è scesa a 40 centesimi la commissione media di transazione di Arbitrum, come del resto sono calate quelle di Zora e zkSync.
Si tratta di dati di grande rilievo, soprattutto perché destinati a incidere su un settore il quale è considerato fondamentale per il futuro dell’innovazione finanziaria, ovvero la Decentralized Finance (DeFi).
Cosa è mutato, rispetto a prima
La novità introdotta da Dencun è quella dei Binary Large Objects (BLOB), destinati a conglobare blocchi di grandi dimensioni e allegarli alle normali transazioni. I blob, in particolare, una volta archiviati i dati all’esterno della catena, diventano inaccessibili. Una differenza significativa rispetto ai dati sulle chiamate, i quali sono archiviati in maniera permanente sulla blockchain. Soprattutto in termini di costi.
Proprio ai blob possono ora fare riferimento le soluzioni basate su rollup di livello 2, una categoria che raggruppa aziende in grande spolvero, come Arbitrum, Optimism e zkSync. Sono i rollup a calcolare le transazioni al di fuori della catena principale di Ethereum, prima di raggrupparne un gran numero in una sola e inviarla al livello principale.
Stando alle previsioni che circolano, il nuovo meccanismo instaurato avrà come risultato un abbattimento del 90% dei costi di transazione, sui protocolli layer 2. In particolare, un blob di dimensioni analoghe a 125 kb di dati delle chiamate, che costano circa 238 dollari, ridurrà l’importo necessario a poco meno di 4 dollari. Dati i quali fanno ampiamente capire i motivi della grande attesa per Dencun, che può essere considerato un evento fondamentale nella storia della EVM.