La Lazio e Tudor sono pronti a dirsi di sì, ma Daniele Portanova ancora aspetta il cosiddetto nero su bianco. “E’ ufficiale?”, domanda quando si parla del suo amico Igor. Perchè lo ha conosciuto ai tempi del Siena, sa cosa vuol dire avere a che fare con lui. Carattere “tosto ma leale“, un mix che potrebbe fare bene ad un gruppo in crisi di risultati e d’identità.

Una speranza più che una fiducia per Portanova, che quando si parla di Maurizio Sarri ha le idee chiare: “Al posto suo sarei rimasto fino alla fine senza dimettermi“. Senza se e senza ma, con l’ex centrale di Siena e Bologna convinto anche che la squadra non si sia messa di traverso al tecnico toscano.

Ora tempo di affrontare il Frosinone per poi attendere che l’era di Tudor inizi, con Daniele Portanova che in esclusiva a Tag24 ha parlato del suo ex compagno di squadra sotto molti aspetti.

La Lazio attende Tudor, le parole di Daniele Portanova a Tag24

Manca ancora l’ufficialità, ma Igor Tudor è pronto a sedersi sulla panchina della Lazio. Lo fa con un obiettivo, tirare fuori la squadra dalle sabbie mobili dell’incertezza. Il carattere è quello giusto, da vedere se funzionerà da subito. Questa la speranza di Daniele Portanova.

D: E’ il nome giusto per riportare equilibrio dal punto di vista caratteriale?

R: Da laziale lo spero (ride). Ci ho giocato insieme, è un compagno leale, con una carriera calcistica di alto livello. Come allenatore l’ho visionato, oggi si ritrova in una piazza importante, un’ottima soluzione per poter crescere, in una squadra che però sta affrontando un momento di difficoltà. Spero per lui che possa risolvere questa situazione che vede la Lazio non brillantissima”.

D: I tifosi sperano che possa portare i gradi da sergente di ferro. Era così anche in campo?

R: Assolutamente, lo confermo. Ci ho giocato insieme ed era uno tosto, ma sempre leale. Ora come ora non penso che si potrà giudicare in queste restanti dieci partite, bisognerà vederlo in azione da inizio stagione. Intanto bisogna finire in maniera dignitosa.

D: Pensi che possa scattare subito la scintilla con la squadra?

R: Io parto da un concetto, secondo me la squadra era a disposizione di Sarri e penso che sarà così anche con Tudor. Non penso che si sia messa di traverso con Sarri. Conosco tanti giocatori della Lazio, ho giocato con Immobile, e sono certo che sono affezionati all’ambiente. E’ un periodo un pò negativo, che purtroppo ha portato alle dimissioni del mister toscano, ma sono sicuro che la squadra darà una mano, visto che in campo ci vanno i giocatori, e non credo che l’obiettivo sia quello di fare figuracce.

Dimissioni? No, grazie

A proposito delle dimissioni di Sarri, Daniele Portanova ha le idee chiare in merito alla decisione del tecnico toscano di andarsene.

D: C’è chi potrebbe dire però che se Sarri si è dimesso è perchè alcuni giocatori non gli hanno dato man forte.

R: Non so la situazione dentro lo spogliatoio, ma la vedo più come una questione relativa ai risultati non da Lazio degli ultimi tempi, ecco perchè Sarri si è sentito in discussione. Sinceramente io non sarei mai andato via, sarei rimasto fino alla fine nel bene e nel male. Tudor adesso può dare la scossa a livello caratteriale, ma ricordiamoci anche che la squadra attuale è stata costruita per le idee di Sarri.

D: Quindi può essere che vedremo la difesa a tre la prossima stagione, ora ancora a quattro.

R: Rivoluzionare oggi che mancano dieci partite potrebbe essere un bene così come un male, starà a Tudor capirlo.

Le discussioni con Luigi De Canio

La Lazio e Tudor verranno legate da un filo conduttore, ovvero il carattere del croato, così come specificato da Daniele Portanova. Che nei trascorsi a Siena vedeva un Tudor già con i gradi di allenatore in corpo. Tanto da discutere spesso e volentieri con l’allora tecnico Luigi De Canio.

D: Sei fiducioso?

R: Sono speranzoso. Perchè chiunque venga alla Lazio sa che è una piazza importante, così come anche l’ambiente deve pensare in grande, poi quando le cose vanno male le critiche arrivano puntuali, ma fa parte del gioco. Sta di fatto che Igor deve godersi l’avventura perchè arriva in un grande club.

D: Ti ricorda qualche allenatore vedendo le sue caratteristiche?

R: Più che caratteristiche è il carattere che è deciso. Mi ricordo di una volta quando stavamo facendo una riunione tecnica a Siena, all’epoca c’era mister De Canio. Mentre parlava e spiegava la tattica, Tudor gli diceva che era sbagliato e bisognava giocare in un altro modo; questo per far capire il suo carattere tosto. Era già allenatore in campo. Io e lui sul rettangolo verde ci siamo anche presi qualche volta, ma in maniera leale, le classiche cose che iniziano e finiscono in campo.