La ricerca oncologica, per nostra fortuna, fa passi da gigante ed emergono sempre più frequentemente innovazioni rivoluzionarie che offrono una speranza concreta e inaspettata ai pazienti affetti da tumori cerebrali, anche quelli considerati sinora incurabili.

Una di queste rivoluzioni è rappresentata da una nuova terapia contro il glioblastoma, uno dei tumori cerebrali più aggressivi e incurabili.

Attraverso un approccio innovativo e mirato, questa terapia ha cancellato del tutto il tumore al cervello in un paziente. Com’è potuto accadere? In cosa consiste questa terapia? Scendiamo nei dettagli.

In cosa consiste la terapia che cancella tumore incurabile al cervello

Una promettente terapia cellulare denominata “Dual-Target” potrebbe rappresentare una svolta nel trattamento dei tumori cerebrali, in particolare del glioblastoma ricorrente (GBM), un cancro al cervello notoriamente aggressivo.

Questo metodo, che utilizza le cellule CAR T per stimolare il sistema immunitario dei pazienti, si è dimostrato promettente nel ridurre la crescita del tumore solido.

Gli studi clinici condotti presso il Mass General Cancer Center del Massachusetts hanno mostrato risultati “drammatici e rapidi” nei primi tre pazienti trattati con una terapia CAR-T mirata al glioblastoma (GBM), un tipo di tumore cerebrale notoriamente aggressivo.

Il glioblastoma è noto per la sua crescita rapida ed è considerato il tipo più comune di tumore cerebrale canceroso negli adulti. La terapia CAR-T, che sfrutta le cellule del paziente per combattere il cancro, rappresenta un approccio altamente personalizzato nel trattamento della malattia.

Questo innovativo trattamento coinvolge l’estrazione delle cellule del paziente, la loro modifica per esprimere proteine specifiche sulla loro superficie e infine il loro reinserimento nel corpo per mirare direttamente al tumore.

Lo studio, denominato INCIPIENT, mira a valutare la sicurezza delle cellule T CARv3-TEAM-E in pazienti affetti da GBM ricorrente. Sebbene le terapie CAR-T siano già state approvate per il trattamento dei tumori del sangue, il loro utilizzo nei tumori solidi è stato finora limitato.

Tre partecipanti sono stati inclusi in uno studio recentemente pubblicato sul New England Journal of Medicine, condotto tra marzo e luglio 2023.

Durante lo studio, le cellule T dei partecipanti sono state raccolte e modificate per creare una versione avanzata delle cellule CAR-TEAM, che sono state poi reiniettate in ciascun paziente.

Le infusioni delle cellule modificate sono state generalmente ben tollerate dai pazienti, sebbene la maggior parte di loro abbia manifestato febbre e alterazioni dello stato mentale poco dopo l’infusione.

Incredibilmente, pochi giorni dopo un singolo trattamento, è stato osservato un drammatico ridimensionamento dei tumori, con uno dei pazienti che ha registrato una regressione quasi completa del tumore in soli cinque giorni dopo il trattamento.

Questi risultati evidenziano la promettente efficacia di questo nuovo approccio terapeutico nel contrastare il tumore cerebrale, e apre la strada a potenziali sviluppi nel trattamento del glioblastoma e di altri tumori solidi.

Cos’hanno affermato gli scienziati autori di questa ricerca

Il professor Bryan Choi, assistente docente presso la Harvard Medical School, ha sottolineato l’importanza di questa innovativa terapia cellulare nel trattamento del glioblastoma, definendola una storia di progresso medico senza precedenti.

Questa nuova terapia è stata trasformata in un trattamento efficace per i pazienti in un brevissimo lasso di tempo, rispondendo così a un urgente bisogno clinico.

La piattaforma CAR-T ha segnato una svolta nel trattamento dei pazienti affetti da cancro, ma la sfida rimane significativa nei tumori solidi come il glioblastoma. Questi tumori presentano una grande variabilità cellulare all’interno del tessuto tumorale, rendendoli difficili da trattare in modo efficace.

Questa nuova terapia offre un nuovo e promettente metodo per affrontare il glioblastoma in modo più completo e versatile.

Tra i pazienti trattati, un uomo di 72 anni ha sperimentato una riduzione del tumore del 60,7%, mantenuta per sei mesi, mentre una donna di 57 anni ha ottenuto una regressione quasi completa del tumore appena cinque giorni dopo una singola infusione delle cellule modificate.

Questi risultati testimoniano l’efficacia e il potenziale di questa terapia innovativa nel contrastare il glioblastoma, e apre finalmente nuove prospettive nel trattamento dei tumori cerebrali aggressivi.