Ciro Immobile è stato aggredito mentre era con la moglie e con il figlio per le strade di Roma, clima rovente per cosa è successo in casa Lazio: continua la crisi che ha colpito i biancocelesti, dopo l’eliminazione dalla Champions e l’addio di Sarri non c’è pace per Lotito e i suoi.
Immobile aggredito, era con moglie e figlio: cosa è successo
Preoccupazione in casa biancoceleste cosa è successo, Immobile è stato aggredito in compagnia di sua moglie e di suo figlio: non si placano le polemiche alla Lazio dopo l’addio di Sarri e la precedente eliminazione dalla Champions League.
Il giocatore è stato insultato mentre era per le strade della capitale in compagnia della sua famiglia: i tre della famiglia Immobile erano in auto quando un presunto tifoso della Lazio si è avvicinato e gli ha gridato contro.
Al momento dell’aggressione Ciro e Jessica, insieme al figlio di 4 anni, si trovavano al quartiere Fleming, nella zona residenziale che sorge sulla collina nell’area nord della capitale quando l’uomo ha iniziato ad insultare l’attaccante e sua moglie noncurante della presenza di un bambino nella stessa auto.
Un episodio sgradevole che evidenzia l’alta tensione che c’è nell’ambiente laziale non soltanto per i risultati ottenuti nell’ultimo periodo ma anche verso un giocatore che non sta mantenendo lo standard solito.
L’attaccante in questa stagione ha deluso le solite aspettative createsi attorno con una media gol nettamente più bassa: fin qui sono 10 i gol per lui e 1 solo assist. A 34 anni, dunque, Immobile sta vivendo la sua prima flessione, forse una parabola che lo porterà pian piano a diminuire le sue prestazioni sempre di più.
Il capitano, però, resta il punto di riferimento per la Lazio e per i propri compagni e per questo è fondamentale nell’equilibrio dello spogliatoio. La motivazione per cui potrebbe essere stato preso di mira è il ruolo di leader che detiene per un gruppo biancoceleste.
Tensione in casa Lazio, tra crisi e addio di Sarri
Proprio in ottica di rappresentate sarebbe stato criticato per non essersi schierato dalla parte di Sarri nel momento del bisogno, scelta che lui stesso sui suoi canali social avrebbe allontanato e negato prontamente.
Un periodo buio per la Lazio che non sembra vedere luce: con il tecnico toscano la squadra non sembrava più seguire i suoi diktat e per questo nell’ultimo mese è arrivata una sola vittoria su 6 match tra campionato e Champions League.
Un bottino troppo povero per una squadra che era arrivata seconda nella scorsa stagione e che aveva fatto vedere di che pasta poteva essere fatta contro il Bayern Monaco in casa proprio pochi giorni prima: dalla vittoria all’Olimpico con i bavaresi è partito un filotto di risultati negativi interrotto unicamente dalla singola vittoria contro il Torino.
In meno di 30 giorni sono arrivate le sconfitte contro Bologna, Fiorentina, Milan e Udinese, nel mentre l’uscita dalla Champions League contro il Bayern. Risultati che hanno messo, inevitabilmente, in discussione Sarri.
Lo stesso allenatore non avrebbe accettato l’atteggiamento visto in campo dai suoi tanto da rassegnare le dimissioni lui stesso prima di poter anche soltanto essere messo apertamente in discussione dalla società.
Dimissioni poi accettate da Lotito che ora punterà su Igor Tudor per rianimare una Lazio che deve risalire la classifica e puntare alla conquista di una qualificazione europea. Una lotta davvero difficile visti i primi 3 posti ben saldi di Inter, Milan e Juventus.
Sarà, infatti, una bagarre tra Bologna, Roma, Atalanta, Napoli, Fiorentina e Lazio nella speranza che il ranking UEFA continui ad essere favorevole per l’Italia e lasci 5 posti totali disponibili. Così facendo al momento si aggiungerebbero Bologna e Roma lasciando Atalanta, Napoli, Fiorentina e Lazio a lottare per l’Europa e la Conference League.