Pensioni, è in arrivo l’aumento dei contributi previdenziali: in futuro non basteranno più i 20 anni richiesti dall’Inps oggi per uscire con l’anticipata o con la vecchiaia. È quanto chiarisce lo stesso Istituto di previdenza nella circolare numero 46 del 13 marzo 2024, comunicazione con la quale si forniscono istruzioni sugli assegni di pensione anticipata, in particolare per i lavoratori del sistema contributivo puro (lavoratori post 31 dicembre 1995).

Nella circolare dell’altro giorno, l’Inps fornisce chiarimenti anche per quanto riguarda le condizioni di accesso alla pensione di vecchiaia e alle novità previste dalla legge di Bilancio 2024 in merito alle soglie di assegno minimo maturato con gli anni di lavoro. Si abbassa la soglia della pensione di vecchiaia, mentre si alza quella anticipata dei lavoratori post 1995, con la previsione del triplo dell’assegno sociale. Per quanto concerne l’assegno anticipato, si fa riferimento a un valore tra i 534 e i 2.993 euro, quest’ultimo importo pari a cinque volte il trattamento di pensione minima.

Pensioni aumento contributi previdenziali tra le indicazioni Inps del 2024, ecco da quando

Sulle modalità e i requisiti da maturare per andare in pensione nel 2024, anche alla luce delle recenti novità della legge di Bilancio di quest’anno, l’Inps ha fornito informazioni dettagliate con la circolare numero 46 di due giorni fa. Nella comunicazione, si fa riferimento in particolare alle pensioni dei lavoratori del sistema contributivo puro, ovvero di quei soggetti che abbiano iniziato a lavorare e a contribuire in data successiva al 31 dicembre 1995.

Per questa platea di lavoratori, i canali di pensionamento sono essenzialmente due. In primis, la pensione di vecchiaia, con uscita a 67 anni di età unitamente a 20 anni di contributi versati e a un assegno di pensione futura almeno pari a quello della pensione sociale, ovvero di 534,41 euro. Per quanto concerne la pensione anticipata contributiva serve l’età di 64 anni unitamente a 20 anni di contributi e un assegno futuro di almeno 3 volte il trattamento di pensione sociale.

Requisiti richiesti per andare in pensione nel 2024

Conti alla mano, con i contributi versati nella vita lavorativa, bisogna arrivare almeno a una pensione di 1.603,23 euro. Sono previsti degli sconti per le donne con figli: la pensione anticipata scatta a 2,8 volte l’assegno di pensione sociale (la soglia in vigore fino al 31 dicembre 2023 per tutti) per le lavoratrici con un figlio e a 2,6 volte con due o più figli.

Rimane il vincolo dell’importo massimo di pensione che non può eccedere i 2.993,05 euro. Questa soglia rappresenta l’importo del trattamento di pensione minima moltiplicato per cinque. Nel 2024 la pensione minima è fissata a 598,61 euro. L’Inps, pertanto, paga una pensione anticipata contributiva entro il massimo di 2.993,05 euro, mentre l’eventuale eccedenza si perde. Il vincolo dura al massimo tre anni, ovvero fino alla maturazione dei requisiti della pensione di vecchiaia.

Pensioni aumento contributi previdenziali, fino a quando rimarrà il requisito dei 20 anni?

Nella stessa circolare, l’Istituto di previdenza precisa che in futuro non solo il requisito anagrafico sarà soggetto ai consueti aumenti dettati dall’aspettativa di vita calcolata dall’Istat, ma anche i contributi previdenziali. In particolare, questo requisito per i lavoratori del sistema contributivo puro era rimasto inalterato dalla riforma Fornero in poi.

Tuttavia, come per la pensione anticipata dei soli contributi che matura con 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, anche sui 20 anni della pensione (anticipata contributiva e di vecchiaia) dei lavoratori post 1995 saranno applicati gli aumenti dell’aspettativa di vita. Per questo motivo, a partire dai primi e prossimi aumenti, potrebbe essere necessario arrivare a 20 anni e qualche mese di versamenti.

Pensione vecchiaia e anticipata, da quando scattano gli aumenti dei requisiti?

Da quando scatteranno gli aumenti sui contributi della pensione di vecchiaia e sull’anticipata contributiva? Ad oggi c’è una sorta di “copertura” che, però, è a tempo. Infatti, il decreto del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 18 luglio 2023 stabilisce che, ancora per il biennio 2025 e 2026, non ci saranno aumenti dettati dalla speranza di vita. Pertanto, non aumenterà l’età per andare in pensione di vecchiaia (a 67 anni) e nemmeno quella dell’anticipata contributiva (64 anni per i lavoratori post 1995).

Di conseguenza, sono da attendersi aumenti in misura pari ai mesi degli incrementi del requisito anagrafico solo a partire dal 2027, anno dal quale riprenderanno le indicizzazioni dei requisiti pensionistici. Nello stesso anno avrà esaurito i suoi effetti anche lo stop agli aumenti della pensione anticipata dei soli contributi che matura, a prescindere dall’età, con 42 anni e 10 mesi di contributi, come stabilisce il decreto 4 del 2019. Dal 2027 si attende un aumento ad almeno 43 anni.