“Papa Francesco alzi la voce”, aveva dichiarato Pietro Orlandi alla vigilia di una manifestazione indetta in Piazza Cavour per tornare ad accendere i riflettori sulla scomparsa della sorella Emanuela, lo scorso gennaio. Il riferimento era all’inchiesta vaticana voluta dal Pontefice per fare luce sulla vicenda, i cui lavori, dopo un apparente slancio iniziale, sembravano essersi arenati. La risposta è arrivata all’indomani della formazione della Commissione bicamerale d’inchiesta che dovrà indagare sul caso affiancandosi alla Procura vaticana e a quella di Roma.
Le dichiarazioni di Papa Francesco sulla scomparsa di Emanuela Orlandi
In Vaticano soffriamo ancora tanto per la scomparsa, avvenuta più di quaranta anni fa, di una nostra cittadina, Emanuela Orlandi, che all’epoca aveva quindici anni. Continuo a pregare per lei e per i suoi familiari, in particolare la mamma. C’è un’inchiesta aperta in Vaticano, così che si possa fare luce su questa storia ed emerga la verità,
le parole affidate da Bergoglio alle pagine della sua autobiografia “Life. La mia storia nella Storia”, scritta insieme al vaticanista di Mediaset Fabio Marchese Ragona e in uscita il prossimo 19 marzo per la casa editrice HarperCollins. A riportarlo è l’Ansa in un comunicato che lo stesso Pietro Orlandi ha rilanciato sui social.
Così Papa Francesco ha rotto il silenzio sul caso che da anni catalizza l’attenzione dell’opinione pubblica dopo le misteriose parole che nel 2013, all’inizio del suo pontificato, rivolse alla madre e al fratello della ragazza davanti alla chiesa di Sant’Anna, in Vaticano: “Emanuela sta in cielo“, facendo intendere di sapere cosa le fosse successo.
Da quel momento Pietro Orlandi ha sempre cercato un riscontro. Poi era arrivata la decisione, da parte del Pontefice, di chiedere l’apertura di un’inchiesta per fare luce sulla vicenda. Inchiesta che dopo l’apertura del 2023 e un apparente slancio iniziale sembrava essersi arenata. “Secondo me sta indagando per trovare una verità di comodo, ma spero di sbagliarmi”, aveva detto Orlandi a “La Storia Oscura” su Radio Cusano Campus.
La formazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sui casi Orlandi-Gregori
Le dichiarazioni del Pontefice sono state divulgate all’indomani della formazione della Comissione bicamerale d’inchiesta chiamata a fare luce sul caso di Emanuela Orlandi e su quello di Mirella Gregori, scomparsa a Roma appena un mese prima.
Un evento che le famiglie attendevano da diversi mesi, arrivato, dopo una serie di stop e di rinvii, con la nomina del senatore FdI Andrea De Priamo come presidente, del primo firmatario della proposta di legge Roberto Morassut (Pd) e di Augusto Marchetti (Lega) come vicepresidenti e di Paolo Emilio Russo (Fi) e Marco Grimaldi (Avs) come segretari.
Il commento di Pietro Orlandi a Tag24
“Ritengo che non siano le solite frasi di vicinanza e solidarietà. C’è anche quello, certo, ma si parla soprattutto dell’inchiesta e della necessità di far emergere la verità. È una cosa importante, detta dal Papa, nell’ambiente che per 40 anni la verità ha cercato di negarla in tutti i modi (il Vaticano, ndr). È una spinta, un messaggio per Alessandro Diddi, il promotore di giustizia che ha scelto per indagare e che mi sembra da un anno a questa parte abbia fatto poco e niente, se non danni”.
“Spero che le sue parole possano portare sia il Vaticano che la Commissione parlamentare che si è insediata ieri a fare le cose seriamente. Adesso non è più solo la famiglia a chiedere a gran voce la verità, ma anche il Papa. È un segnale positivo”, è stato il commento a Tag24 di Pietro Orlandi, che da oltre quarant’anni insieme al resto dei familiari della “ragazza vaticana” si batte per la giustizia nonostante i tanti ostacoli incontrati sul suo cammino.
La sua speranza è quella di riuscire a capire che fine abbia fatto Emanuela, se sia viva oppure morta, chi l’abbia rapita la sera di quel lontano 22 giugno e perché. Le ipotesi avanzate finora sono molte – alcune più attendibili di altre -, ma in mancanza di riscontri restano, appunto, ipotesi.