L’otto per mille rappresenta una scelta significativa per i contribuenti italiani nella destinazione di una quota dell’IRPEF. Introdotto nel 1985, questo meccanismo permette di indirizzare il sostegno finanziario verso lo Stato, la Chiesa Cattolica, o altre confessioni religiose riconosciute, riflettendo le preferenze personali nella distribuzione di una parte delle proprie tasse. Questa opportunità di scelta si manifesta durante la dichiarazione dei redditi, offrendo una diretta influenza sulla destinazione di risorse importanti per fini sociali, culturali, e assistenziali.

8 per mille: origini ed evoluzione

Nato dalla revisione dei Patti Lateranensi nel 1984 e formalizzato con la legge di attuazione 222/1985, l’8 per mille è un esempio chiaro di come il fisco possa essere utilizzato anche come strumento di partecipazione civica. Inizialmente pensato per supportare la Chiesa Cattolica e lo Stato, è stato successivamente esteso a includere varie confessioni religiose, ciascuna con la possibilità di destinare le risorse raccolte verso progetti specifici, conformemente a intese stipulate con lo Stato italiano.

Chi sono i beneficiari dell’8 per mille

La lista dei beneficiari dell’8 per mille è ampia e diversificata, includendo non solo la Chiesa Cattolica e lo Stato italiano, ma anche numerose confessioni religiose che hanno raggiunto accordi con lo Stato. Tra queste, troviamo la Chiesa Valdese, l’Unione delle comunità ebraiche italiane, l’Unione Buddista Italiana, e molti altri (che andremo a riassumere in un’apposita tabella dedicata). Ogni confessione si impegna a utilizzare i fondi per interventi sociali, culturali, assistenziali, o umanitari, dimostrando come l’8 per mille sia un veicolo per sostenere cause nobili e progetti di rilievo nazionale e internazionale.

Destinazione dei fondi e impatto sociale

La destinazione dei fondi raccolti tramite l’8 per mille è rigorosamente definita da leggi e accordi, assicurando che ogni euro contribuisca a iniziative di valore. Le aree di intervento spaziano dall’assistenza in situazioni di emergenza, come calamità naturali o crisi umanitarie, alla conservazione del patrimonio culturale, dall’educazione alla promozione del benessere sociale.

Stato Italiano

Lo Stato italiano utilizza la quota dell’8 per mille per tre principali ambiti:

  • Interventi umanitari: aiuti in risposta a calamità, sostegno a progetti di autosufficienza alimentare nei Paesi in via di sviluppo, e supporto alle popolazioni affette da emergenze umanitarie.
  • Conservazione dei beni culturali: restauro e valorizzazione di beni immobili di interesse storico, artistico, e culturale.
  • Manutenzione degli immobili pubblici scolastici: investimenti per la sicurezza, l’efficienza energetica, e il miglioramento strutturale delle istituzioni educative.

Confessioni Religiose

Le confessioni religiose destinano i fondi ricevuti a una varietà di progetti che spaziano dal sostegno culturale e sociale al mantenimento delle proprie attività religiose e caritative. Il preciso impiego di questi fondi varia in funzione delle specifiche missioni e necessità di ciascuna confessione.

Opportunità per gli enti no profit

L’8 per mille si rivela una risorsa preziosa anche per gli enti no profit, che possono accedere a fondi per realizzare progetti in linea con le finalità previste dalle diverse confessioni. Attraverso bandi specifici, le organizzazioni possono presentare iniziative che rispondano a bisogni concreti della comunità, dalla lotta al razzismo e all’antisemitismo alla promozione di attività culturali e di integrazione sociale. Ciò rappresenta un’opportunità unica per amplificare l’impatto sociale delle organizzazioni del terzo settore.

Otto per mille: tabella beneficiari e destinazione fondi

Nella seguente tabella andremo a elencare i beneficiari dell’8 per mille, la legge di riferimento e la destinazione principale dei fondi:

Entità BeneficiariaLegge di RiferimentoDestinazione dei Fondi
Stato ItalianoLegge 222/1985Interventi per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza rifugiati e minori, beni culturali, scuole pubbliche
Chiesa CattolicaLegge 222/1985Culto, sostentamento del clero, interventi caritativi nazionali e internazionali
Assemblee di Dio in ItaliaLegge 517/1988Interventi sociali e umanitari, inclusi progetti in paesi in via di sviluppo
Unione delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° GiornoLegge 516/1988Progetti sociali, assistenziali, umanitari, culturali in Italia e all’estero
Unione delle Chiese Metodiste e ValdesiLegge 449/1984Iniziative sociali, assistenziali, umanitari e culturali, a livello nazionale e internazionale
Chiesa Evangelica Luterana in ItaliaLegge 520/1995Interventi sociali, assistenziali, umanitari e culturali
Unione delle Comunità Ebraiche ItalianeLegge 101/1989Attività culturali, tutela patrimonio storico, interventi sociali e umanitari, lotta contro razzismo e antisemitismo
Unione Cristiana Evangelica Battista d’ItaliaLegge 116/1995Progetti sociali, assistenziali, umanitari e culturali, sia in Italia che all’estero
Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa MeridionaleLegge 126/2012Sostentamento ministri di culto, edilizia di culto e monasteri, iniziative filantropiche
Chiesa Apostolica in ItaliaLegge 128/2012Interventi sociali, culturali, umanitari
Unione Buddista ItalianaLegge 245/2012Progetti culturali, sociali, umanitari, assistenziali
Unione Induista Italiana, Sanatana Dharma SamghaLegge 246/2012Sostentamento culto, progetti culturali, sociali, umanitari, assistenziali
Istituto Buddista Italiano Soka GakkaiLegge 130/2016Attività sociali e umanitarie

Calcolo e assegnazione dell’8 per mille

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’8 per mille non si riferisce direttamente all’imposta versata da ciascun contribuente, ma rappresenta una percentuale dell’intero gettito IRPEF a livello nazionale. La scelta del contribuente non incide quindi sul proprio carico fiscale, ma orienta la ripartizione dell’8 per mille del gettito totale. Nonostante la maggioranza dei contribuenti non esprima una preferenza, coloro che lo fanno influenzano significativamente la distribuzione dei fondi tra Stato e confessioni religiose.

Ripartizione delle quote non destinate

La porzione dell’8 per mille non specificamente assegnata da ciascun contribuente viene distribuita proporzionalmente in base alle preferenze espresse complessivamente. Questo meccanismo assicura che ogni quota dell’8 per mille venga utilizzata, garantendo un supporto costante alle iniziative finanziate.