Guerra a Gaza, arrivata la prima nave di aiuti umanitari. Casa Bianca: “Cautamente ottimista su possibile cessate il fuoco”
Un’altra strage di civili a Gaza: secondo quanto riferito da Hamas, Israele avrebbe sparato sulla folla in attesa di cibo. Il bilancio è di 21 morti e 155 feriti, ma Israele nega l’attacco. Intanto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha definito “irrealistiche” le proposte di Hamas per un accordo sul rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco.
La guerra a Gaza continua a mietere vittime tra la popolazione civile, ormai allo stremo, mentre il governo israeliano boccia le proposte per un cessate il fuoco. La Casa Bianca ha accolto favorevolmente la nomina di Mohammad Mustafa come nuovo primo ministro palestinese, esortando il suo prossimo governo ad attuare riforme “credibili e radicali”. Tutti gli aggiornamenti dal conflitto di oggi, venerdì 15 marzo 2024
Nave presa di mira vicino allo Yemen occidentale
Continuano gli attacchi Houthi. La società britannica di sicurezza marittima, Ambrey, riferisce che una nave è stata presa di mira a nord-ovest di Hodeidah. L’equipaggio è salvo.
Il ministro degli Esteri olandese invita Israele ad “astenersi” dall’offensiva di Rafah
Hanke Slot ha scritto in un post su X che le notizie secondo cui Israele si prepara a lanciare un’offensiva a Rafah sono “profondamente preoccupanti” e ha rilanciato l’appello dei Paesi Bassi di astenersi da un’offensiva.
Reports about Israeli preparations for a large-scale military offensive in #Rafah are deeply worrying. The Netherlands firmly repeats its call to Israel to refrain from such an offensive, which would result in an even bigger humanitarian catastrophe. 1/2
— Hanke Bruins Slot (@HankeBruinsSlot) March 15, 2024
L’UE accoglie con favore la nomina del nuovo primo ministro dell’Autorità Palestinese
L’Alto funzionario dell’Unione Europea, Josep Borrell, ha parlato della nomina del nuovo primo ministro, Mohammad Mustafa:
“Siamo ansiosi di continuare la nostra cooperazione con il nuovo governo, anche affrontando la tragica situazione a Gaza e lavorando su riforme chiave verso istituzioni democratiche e governance più forti a beneficio del popolo palestinese in Cisgiordania e a Gaza”.
Borrell ha ricordato che L’Autorità Palestinese è un partner importante dell’UE.
Un alto funzionario di Hamas alla CNN: “Non posso rassicurare nessuno” che gli ostaggi a Gaza sono al sicuro
Un alto funzionario di Hamas, Basem Naim, ha parlato alla CNN dicendo che “non può rassicurare nessuno” sul benessere degli ostaggi israeliani tenuti a Gaza:
“Non posso rassicurarvi perché tutti questi prigionieri di guerra stanno affrontando lo stesso bombardamento e la stessa fame che il nostro popolo sta affrontando sul campo.“
Casa Bianca: “Cautamente ottimista su possibile cessate il fuoco”
La Casa Bianca ha espresso un ottimismo prudente riguardo alle prospettive di un accordo di cessate il fuoco a Gaza, dopo che Hamas ha presentato una nuova proposta. Tuttavia, ha sottolineato che i negoziati sono ancora in corso e l’accordo non è stato ancora raggiunto:
“Siamo cautamente ottimisti sul fatto che le cose si stiano muovendo nella giusta direzione.“
Usa: “Sosteniamo Israele, loro decidono sulle elezioni”
Il portavoce del Consiglio della Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha parlato del conflitto in Medio Oriente ribadendo il pieno sostengo a Israele. Kirby ha poi commentato le possibili nuove elezioni nel Paese. “Sta agli israeliani decidere se ci saranno nuove elezioni. Noi continueremo a sostenere Israele“, ha ribadito
Houthi, colpita nave mercantile al largo della città di Hodeidah
Una nave è stata colpita al largo dello Yemen da un missile lanciato dagli Houti. I ribelli yemeniti stanno moltiplicando gli attacchi contro le navi mercantili e la situazione sta diventando sempre più delicata. L’imbarcazione era partita da Singapore e si stava dirigendo verso il Canale di Suez.
Gaza, arrivata la prima nave di aiuti umanitari
La prima nave che porta aiuti umanitari alla Striscia di Gaza è sbarcata quest’oggi sulla costa del territorio palestinese. Nelle scorse ore sono iniziate le operazioni di scarico delle 200 tonnellate di cibo previste.
“Le truppe sono state dispiegate per mettere in sicurezza l’area e la nave è stata sottoposta a un controllo di sicurezza completo”, ha fatto sapere l’esercito israeliano.
Usa, Blinken: “C’è una controproposta di Hamas sul piano ostaggi”
Il segretario di stato americano, Antony Blinken, ha parlato in conferenza stampa sottolineato come Hamas abbia pronta una controproposta sul piano osteggi.
“Per quanto riguarda gli ostaggi, sì, c’è stata una controproposta avanzata da Hamas. Ovviamente non posso entrare nei dettagli di ciò che ciò comporta. Ma quello che posso dirvi è che stiamo lavorando intensamente con il Qatar e con l’Egitto, per colmare i divari rimanenti e per cercare di raggiungere un accordo“, ha dichiarato Blinken.
Hamas, le vittime a Gaza salgono a 31.500
Il ministero della Sanità di Gaza ha aggiornato il bilancio delle vittime durante il conflitto in Medio Oriente. Attualmente sono 31.490 i morti e 74.439 i feriti, numeri che fotografano l’emergenza crescente.
Egitto, sit-in dei volontari per Gaza davanti al valico di Rafah
Decine di attivisti egiziani, membri dell’Alleanza Nazionale per l’Azione di Sviluppo Civile, un’organizzazione che porta aiuti alla Striscia di Gaza, stanno protestando davanti al valico di Rafah in solidarietà con i palestinesi.
Il picchetto di protesta – riferisce il segretario generale della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai Raed Abdel Nasser – è stato organizzato davanti al valico di Rafah, sul lato egiziano.
Open Arms inizia a scaricare aiuti a Gaza
La Cnn ha affermato che la nave umanitaria Open Arms ha cominciato a scaricare 200 tonnellate di aiuti alimentari su imbarcazioni più piccole al largo del quartiere di Sheikh Ajleen, a Gaza City.
Stop all’accordo Ue-Israele sul tavolo dei ministri Ue
Una fonte Ue in vista del Consiglio Affari esteri dell’Ue di lunedì ha affermato che sono allo studio delle sanzioni contro i coloni israeliani violenti in Cisgiordania e contro alcuni esponenti di Hamas.
Israele: colpiti diversi obiettivi di Hezbollah in Libano
L’esercito israeliano dichiara di aver colpito obiettivi militari di Hezbollah nel sud del Libano.
Si tratterebbe di una postazione di osservazione a Ayta ash-Shab, di un edificio ad Aalma ash-Shab e di un’altra infrastruttura del gruppo terroristico a Labbouneh dove, durante la notte, era stato colpito un altro edificio.
La risposta di Hezbollah agli attacchi è consistita in una serie di colpi di arma da fuoco sparati dal Libano contro le aree del nord di Margaliot, Malkia e Shtula, ma le forze di difesa israeliane hanno dichiarato di aver colpito i siti di lancio.
Tajani: “Houthi minacciano l’Italia perché guidiamo la missione nel Mar Rosso”
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, rispondendo a una domanda di Bruno Vespa nell’ambito di LetExpo, fa il punto sulla situazione nel Mar Rosso, dopo le minacce dei ribelli Houthi all’Italia.
“Gli Houthi mentono perché a loro fa comodo minacciare l’Italia, dal momento che siamo alla guida di una missione dell’Unione europea per difendere il trasporto commerciale marittimo”.
Tajani ribadisce come la missione sia stata “fortemente voluta” dal governo italiano, dal momento che il 40% del Pil nazionale arriva dall’export e che il 40% delle esportazioni via mare passano proprio per il Mar Rosso e il Canale di Suez. Era dunque necessario, prosegue il ministro, assicurare protezione a quelle imbarcazioni.
Netnyahu respinge la proposta di accordo di Hamas e approva piano per operazione a Rafah
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto la nuova proposta di tregua avanzata da Hamas, giudicando “ancora assurde” le richieste dei miliziani.
La decisione è arrivata durante il gabinetto di guerra tenuto oggi nella sede di Tel Aviv dell’Idf.
Inoltre, e nonostante gli avvertimenti della comunità internazionale, il premier israeliano ha anche dato la sua approvazione al piano presentato dalle forze di difesa per l’operazione via terra a Rafah.
Nel comunicato ufficiale uscito dopo la riunione, Israele fa sapere che invierà una delegazione in Qatar per proseguire nelle trattative per la tregua, non appena sarà stabilita la posizione israeliana.
Nessun incidente durante la preghiera del primo venerdì di Ramadan
Sarebbero circa 80mila le persone che hanno partecipato alla preghiera del primo venerdì del Ramadan sul Monte del Tempio e la polizia di Gerusalemme informa che si sono concluse pacificamente.
In un comunicato della polizia si legge, infatti, che non si sono verificati incidenti “insoliti“ durante la preghiera, nonostante Hamas avesse invitato i palestinesi a barricarsi nella Moschea di Al-Aqsa, facendo scattare un dispiegamento di oltre 3mila agenti in tutta Gerusalemme Vecchia.
Hezbollah assicura l’Iran: “Non lo trascineremo in guerra contro Israele”
L’agenzia di stampa Reuters cita alcune fonti secondo cui Hezbollah avrebbe fornito delle rassicurazioni all’Iran, dichiarando che non lo coinvolgerebbe nel caso di conflitto contro Israele.
Sarebbe questo l’esito di un incontro tenuto a febbraio tra Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, ed Esmail Qaani, capo delle Forze al-Quds iraniano.
“Questa è la nostra guerra“, sarebbero state le parole di Nasrallah.
Funzionario Usa: “Cauto ottimismo” su colloqui di pace
Un funzionario statunitense, intervistato dalla Cnn, ha dichiarato che un “cauto ottimismo“ circola nell’Amministrazione Usa in merito ai colloqui in corso per arrivare a una tregua.
Il lavoro dei mediatori, riferisce ancora il funzionario, sta andando nella direzione giusta per favorire il cessate il fuoco ma, precisa, “ancora non ci siamo“.
A Gaza uccise 149 persone nelle ultime 24 ore
Nelle ultime 24 ore a Gaza sono rimaste uccise 149 persone.
A riportarlo è il ministero della Sanità di Gaza, che aggiorna il dato complessivo delle vittime e dei feriti del conflitto, saliti rispettivamente ad almeno 31mila 490 morti e 73mila 439 feriti.
Bozza di accordo di Hamas con due fasi per il rilascio degli ostaggi
I mediatori internazionali hanno ricevuto una nuova bozza di accordo da parte dei funzionari di Hamas.
È articolata in due fasi: nella prima, i miliziani rilascerebbero bambini, anziani, malati e donne, anche soldatesse, chiedendo a Israele di scarcerare tra i 700 e i mille prigionieri palestinesi; nella seconda, si dovrebbe procedere alla liberazione di tutti i prigionieri di entrambe le parti.
Prima della seconda fase, prosegue la bozza, si dovrebbe concordare una data per il cessate il fuoco permanente e il ritiro delle truppe israeliane da Gaza.
Prima nave con aiuti arrivata al largo di Gaza
La prima nave con aiuti umanitari, della ong spagnola Open Arms, è arrivata al largo delle coste di Gaza ed è visibile dalla città, secondo quanto riferito da un giornalista dell’agenzia di stampa francese AFP – Agence France-Presse.
Partita da Cipro martedì, l’imbarcazione trasporta circa 300mila pasti confezionati dalla ong statunitense ‘World Central Kitchen’.
Cancelliere tedesco Scholz sarà in Giordania e Israele nel weekend
Lo staff del cancelliere tedesco Olaf Scholz fa sapere che si recherà in Giordania e in Israele nel fine settimana.
Dopo l’incontro con il re Abdullah II di Giordania, il cancelliere vedrà il capo dello Stato Isaac Herzog e il premier Benjamin Netanyahu.
Scholz cercherà di scongiurare l’operazione via terra di Israele a Rafah e, parallelamente, cercherà di fare pressioni per convincere Hamas a rilasciare gli ostaggi, passaggio ritenuto decisivo per le trattative per un cessate il fuoco a Gaza.
Hamas: “Netanyahu rifiuta la tregua per continuare l’invasione”
Hamas accusa Israele per il mancato accordo su una tregua nei combattimenti nella Striscia di Gaza.
Secondo quanto riporta il Guardian, Sami Abu Zuhri, alto funzionario dei miliziani, Netanyahu sta rifiutando le trattative per proseguire con l’aggressione militare, boicottando ogni tentativo di accordo per un cessate il fuoco.
Zuhri si aspetta che siano gli Stati Uniti a fare pressioni sul premier israeliano affinché torni a sedersi al tavolo delle trattative.
Nave mercantile colpita da un missile al largo dello Yemen
United Kingdom Maritime Trade Operations (UKMTO) e la società di sicurezza britannica Ambrey affermano che una nave mercantile ha comunicato di esser stata colpita da un missile al largo di Hodeidah, nello Yemen.
La Ambrey spiega che si tratterebbe di una petroliera e che sarebbe stata colpita sul lato di dritta, mentre una nota dell’UKMTO aggiunge:
“La nave ha subito alcuni danni. L’equipaggio è stato dichiarato in salvo e la nave sta procedendo verso il suo prossimo porto di scalo”.
Quasi certa la responsabilità dei ribelli Houthi dello Yemen, che da settimane attaccano i trasporti marittimi che transitano nel Mar Rosso, accusati di fornire sostegno a Israele nella sua invasione di Gaza.
UKMTO WARNING INCIDENT 052-ATTACK UPDATE 001https://t.co/fX3hWupi7g#Maritimesecurity #MarSec pic.twitter.com/HoGO3fmxTE
— United Kingdom Maritime Trade Operations (UKMTO) (@UK_MTO) March 15, 2024
Israele: “Hamas ha fatto fuoco sulla folla a Gaza”
Secondo Israele, sarebbero i guerriglieri di Hamas i responsabili del massacro avvenuto questa mattina, quando una folla di residenti di Gaaza è stata bersagliata da colpi di arma da fuoco mentre si accalcava intorno a un convoglio di aiuti umanitari.
A riferirlo è il portavoce militare israeliano che, dunque, ribalta la versione fornita da Hamas, secondo la quale erano stati i soldati israeliani ad aprire il fuoco sui civili.
“I terroristi di Hamas – ha concluso il portavoce – continuano a danneggiare i civili che cercano cibo e incolpa Israele“.
Polizia di Gerusalemme: 40mila fedeli alla Moschea di Al Aqsa
La polizia di Gerusalemme, attraverso il suo commissario Kobi Shabtai, ha reso noto che circa 40mila fedeli si trovano alla Moschea di Al Aqsa per celebrare la prima preghiera del venerdì del Ramadan, il mese sacro per i musulmani.
Shabtai fa sapere che non sono avvenuti disordini finora ma che l’allerta resta alta, con migliaia di agenti delle forze dell’ordine dispiegati nella Città Vecchia per prevenire eventuali attentati terroristici.
L’allarme, infatti, è scattato dopo l’invito di Hamas ai palestinesi di barricarsi nella Moschea durante la prima preghiera di oggi.
Famiglie degli ostaggi manifestano davanti al quartier generale dell’Idf a Tel Aviv
Continuano le proteste in Israele da parte dei familiari degli ostaggi tenuti prigionieri da Hamas.
Oggi un gruppo si è riunito davanti alla sede di Tel Aviv del quartier generale dell’Idf – le forze di difesa di Israele – bloccando Begin Road, la strada che lo costeggia, chiedendo di siglare un accordo di tregua con Hamas e gridando:
“È arrivato il momento di riportarli a casa”.
La manifestazione arriva in un giorno non casuale, dal momento che il gabinetto di guerra del governo Netanyahu si riunirà più tardi proprio in quella sede per discutere sulla possibile risposta alle proposte di tregua di Hamas, che prevedono il rilascio di alcuni degli ostaggi in cambio di un cessate il fuoco e della consegna di alcuni prigionieri palestinesi.
ברקע תגובת החמאס על העסקה לשחרור החטופים וישיבת הקבינט, כמה מאות מפגינים ובני משפחות חטופים חוסמים לסירוגין את דרך בגין בסמוך לקריה pic.twitter.com/WuKekYmYwr
— Bar Peleg (@bar_peleg) March 15, 2024
Al-Sisi: “Egitto al lavoro per la tregua a Gaza”
Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, ha dichiarato che l’Egitto è impegnato nel tentativo di assicurare una tregua nella Striscia di Gaza, in modo da facilitare l’ingresso degli aiuti umanitari per i civili palestinesi.
“Stiamo parlando per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza, cioè una tregua, in modo da fornire la maggior quantità di aiuti possibile“.
Nel suo messaggio, registrato durante una visita a un’accademia militare, al-Sisi ha detto che l’ingresso di più aiuti è indispensabile per scongiurare il rischio carestia nel territorio di Gaza.
Il presidente egiziano ha, inoltre, avvertito circa i pericoli di un’eventuale attacco via terra dell’esercito palestinese nella zona di Rafah, città al sud della Striscia e al confine proprio con l’Egitto, dove al momento si trovano circa 1,5 milioni di sfollati palestinesi, in fuga dai bombardamenti di Israele.
Da giorni, l’Egitto sta provando a mediare tra le posizioni del governo di Tel Aviv e Hamas, con la collaborazione del Qatar e degli Stati Uniti.
“Si avvicina a Gaza la nave umanitaria partita da Cipro”
Secondo i dati di MarineTraffic, la nave Open Arms partita martedì da Cipro con 200 tonnellate di cibo a bordo, diretta a Gaza, si trova a meno di 10 chilometri dalla costa ed alcuni testimoni palestinesi hanno riferito alla Cnn di aver visto il mercantile bianco in avvicinamento dalla parte settentrionale della Striscia.
Mar Rosso: Houthi, Hamas deciderà destino equipaggio Galaxy
Saranno Hamas e la sua ala militare, le Brigate Ezzedine al-Qassam, a decidere il destino dei 17 membri dell’equipaggio della Galaxy Leader e della nave catturata il 19 novembre nel Mar Rosso.
Sono stati gli Houthi a comunicare di aver lasciato che fosse Hamas a decidere sul rilascio degli uomini – filippini, ucraini, messicani, bulgari e romeni – sequestrati insieme con il mercantile giapponese.
La nave e il suo equipaggio sono nelle mani dei fratelli del movimento di resistenza di Hamas e delle Brigate Al-Qassam
ha detto alla CNN il portavoce Houthi Nasr Al-Din Amer, affermando che ci sono discussioni in atto con Hamas sull’opportunità di rilasciarli.
Non c’è davvero molto che si possa fare, perché tutto ciò che gli Houthi ci hanno fatto sapere è che continueranno a tenere la nave e tutti i membri dell’equipaggio, finché non vedranno la fine delle ostilità a Gaza
ha detto Eduardo de Vega, il funzionario filippino degli affari esteri che segue la vicenda. De Vega ha dichiarato che gli Houthi vogliono anche il loro riconoscimento ufficiale come forza di governo dello Yemen in cambio della liberazione degli ostaggi, ma è improbabile che ciò accada.
Quindi, ha aggiunto, “non ha senso negoziare”, se non per garantire condizioni umane agli ostaggi.
L’Australia torna a finanziare l’Unrwa
L’Australia ha annunciato che riprenderà a finanziare l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) dopo aver indagato sulle notizie secondo le quali alcuni membri del personale erano collegati all’attacco di Hamas del 7 ottobre.
Secondo le valutazioni delle nostre agenzie e del governo, l’Unrwa non è una organizzazione terroristica
ha detto la ministra degli Esteri australiano Penny Wong.
Anche Canada e Svezia hanno annunciato all’inizio di marzo la ripresa dei finanziamenti, scatenando la furia di Israele.
Wong ha affermato che l’Australia riprenderà a inviare il suo contributo di 4 milioni di dollari, dopo che l’agenzia umanitaria avrà accettato di introdurre ulteriori garanzie.
Usa, abbattuti 9 missili balistici e 2 droni sul Mar Rosso
Le forze americane hanno annunciato di aver distrutto nove missili balistici antinave e due droni Houthi sul Mar Rosso e nel Golfo di Aden.
Secondo l’agenzia britannica per la sicurezza marittima UKMTO, giovedì è stata segnalata un’esplosione nei pressi di una nave a sud-est della città portuale yemenita di Aden.
L’esplosione è avvenuta “ad una certa distanza” dalla nave che “non ha subito danni”. E “l’equipaggio è sano e salvo”, ha aggiunto la stessa fonte.
Usa: bene nuovo premier palestinese. Ora riforme credibili
La Casa Bianca ha accolto favorevolmente la nomina di Mohammad Mustafa come nuovo primo ministro palestinese. Ha quindi esortato il suo prossimo governo ad attuare riforme “credibili e radicali”.
Netanyahu: da Hamas richieste irrealistiche
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha definito “irrealistiche” le proposte di Hamas riguardanti un accordo sul rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco. Lo ha fatto sapere il suo governo in una nota.
Poco prima, il movimento islamista aveva annunciato di aver consegnato una nuova proposta “più flessibile” ai mediatori di Egitto e Qatar, con modiifiche sul numero dei palestinesi da scambiare con gli ostaggi israeliani.
Immutate le altre richieste, tra cui “la fine della guerra, il ritorno degli sfollati nei loro luoghi di residenza (nel Nord della Striscia) e il ritiro delle forze di occupazione” dall’enclave palestinese.
L’ufficio di Netanyahu ha comunicato che un aggiornamento sui negoziati sarà sottoposto oggi 15 marzo al gabinetto di sicurezza e al gabinetto di guerra.
Hamas: “Israele spara sulla folla in attesa di cibo, 21 morti.” Ma Tel Aviv nega
Ventuno persone sono state uccise e 155 ferite a Gaza dopo che “soldati israeliani” hanno sparato sulla folla in attesa di cibo nel nord della Striscia.
Lo riferisce il ministero della Sanità di Hamas:
Le forze di occupazione israeliane hanno preso di mira un gruppo di cittadini in attesa di aiuti umanitari presso una rotatoria di Gaza City. Il bilancio delle vittime trasportate all’ospedale di al-Chifa è stato rivisto a 20 morti e 155 feriti.
Un bilancio che poco dopo viene aggiornato a 21 morti.
Israele nega, invece, di aver preso di mira gli abitanti di Gaza. L’esercito sta indagando su quanto accaduto.
Il portavoce in lingua araba dell’esercito, Avichay Adraee, respinge le affermazioni di Hamas. Scrivendo su X, Adraee ha definito l’affermazione “errata”, aggiungendo che
mentre l’esercito sta indagando sui dettagli dell’incidente con la necessaria serietà, invitiamo i media ad agire in modo simile e ad affidarsi solo a fonti affidabili.