Chiusi i confini con la Lituania, dopo che quest’ultima ha chiuso due posti di controllo con la Bielorussia. Una ritorsione che ha messo uno stop anche all’import di prodotti dal Paese Baltico.
Confini chiusi fra Bielorussia e Lituania e stop all’import
Il governo di Lukashenko ha annunciato di aver chiuso i confini con la Lituania, come ritorsione dopo che quest’ultima ha precedentemente chiuso due valichi. Stop anche all’import di prodotti alimentari, alcolici, abbigliamento, elettrodomestici, pezzi di automobili e attrezzature per l’edilizia.
Il Paese Baltico è un sostenitore dell’Ucraina e, infatti, ospita molti oppositori bielorussi e attivisti. All’inizio di marzo la Lituania ha deciso di chiudere altri due posti di controllo di confine, dopo quelli già bloccati lo scorso anno.
La Bielorussia, invece, è guidata dal presidente Alexander Lukashenko, in carica dal 1994 e stretto alleato di Putin. Secondo fonti locali, l’improvvisa decisione è dovuta a:
Una risposta alla decisione della Lituania di fermare il flusso di merci, trasporti e persone a due valichi di frontiera
Questo è quanto si legge nel comunicato diffuso dal governo di Minsk. Sui rapporti fra i due Paesi aleggia una forte tensione già da anni, sebbene si sia definitivamente deteriorata dopo le elezioni presidenziali bielorusse del 2020.
Secondo gli oppositori, infatti, il voto sarebbe stato truccato e quasi 400 mila cittadini bielorussi hanno valicato il confine nel corso del 2023. A quanto riportano le stesse guardie di frontiera lituane: si tratterebbe di circa il 50% di attraversamenti in più rispetto al 2022.
Fra questi anche la leader dell’opposizione in esilio Svetlana Tikhanovskaya. Non solo la Lituania, ma anche Lettonia e Polonia sono oggetto di forte immigrazione da parte di cittadini bielorussi, medio orientali e provenienti dall’Africa.