Il 26 marzo a Novellara sarà lutto cittadino. In questa giornata verranno infatti celebrati i funerali di Saman Abbas, la ragazza di origini pakistane uccisa dalla famiglia nel 2021 per essersi opposta a un matrimonio forzato. La cerimonia si svolgerà nel cimitero della cittadina e sarà in forma riservata. Nelle scuole verrà osservato un minuto di silenzio in segno di rispetto e gli edifici esibiranno la bandiera a mezz’asta.
Saman Abbas, i funerali a Novellara il 26 marzo: l’annuncio della sindaca
La forma riservata del funerale è stata confermata dalla sindaca Elena Carletti, che ha poi dichiarato di voler trovare un metodo affinché tutti possano dare l’ultimo saluto a Saman.
Per rispettare la richiesta del fratello Ali Heider e soprattutto per tutelarlo la breve cerimonia, nel cimitero di Novellara, sarà strettamente riservata. Ragioneremo sulle modalità con cui, una volta concluso il funerale, permettere ai cittadini di Novellara e a tutti coloro che lo desiderano di portare il loro ultimo saluto a Saman.
Il dolore della comunità di Novellara
La sindaca ha parlato anche del forte legame tra Novellara e la ragazza uccisa nel maggio del 2021. Elena Carletti ha sottolineato tutto il dolore che avvolge la comunità, ancora scioccata dall’omicidio di Saman Abbas.
Saman resterà per sempre a Novellara e nel cuore di tutti noi. Rimarrà per il profondo dolore che questa tragedia ha suscitato in tutti i novellaresi, perché Saman è nostra concittadina onoraria e perché riposerà per sempre in luogo che del nostro cimitero che ci è particolarmente caro, tra l’area dedicata ai bambini e quella che accoglie Augusto Daolio.
La storia di Saman Abbas
La sera del 30 aprile 2021 Saman Abbas, 18enne di origini pakistane, scomparve improvvisamente da Novellara. A dare l’allarme fu il fidanzato e inizialmente si pensò che Saman fosse fuggita da casa per evitare un matrimonio combinato con un cugino del Pakistan. A novembre 2022 il suo cadavere fu trovato in un casolare abbandonato vicino casa. Circa un anno dopo, a dicembre 2023, il padre e la madre sono stati condannati all’ergastolo mentre lo zio a 14 anni di reclusione.