Quanti soldi servono per vivere in Brasile? Trasferirsi a vivere in Brasile, per lavoro o semplicemente per desiderio non è una scelta così inusuale. Negli ultimi tempi, infatti, specialmente per via del boom economico che questo Paese sta vivendo e che, per il momento non sembra notare particolari battute d’arresto, il Brasile sta diventando un delle mete più ambite dai cittadini italiani.

Al momento il Brasile è una delle più grandi e popolose zone del mondo e conta ben oltre 200 milioni di abitanti, numero sempre più in aumento.

Quanti soldi servono per vivere in Brasile: il costo degli affitti

Per vivere in modo adeguato in Brasile è bene sapere la moneta attualmente in corso è il real brasiliano che, al momento ha un cambio di poco più di 0,18 euro.

Tra le spese fisse da prendere in considerazione per chi vuole trasferirsi qui c’è senza dubbio il costo dell’affitto. Un monolocale in Brasile, ad esempio comprese le spese di condominio e le tasse in un quartiere di prestigio come la cosiddetta Zona Sul di Rio o di San Paolo avrà un costo che varierà dai 300 ai 500 euro.

Lo stipendio medio dei brasiliani è di circa 1.000,00 Reais ovvero circa 184,40 Euro. Di conseguenza il costo della vita dovrà essere calibrato sul salario medio di un abitante. 

Quali sono le migliori città

Una cosa da sapere prima di decidere dove trasferirsi è che la vita, in Brasile, a seconda della città che si sceglie è molto diversa. La vita nelle grandi città risulta molto più cara, stressante e in alcuni casi anche più pericolosa rispetto a quella delle piccole città o dei centri minori.

Le principali città ovviamente, offrono più servizi ed opportunità lavorative, ma spesso lì la qualità della vita è bassa. Per questo, scegliere di vivere in città come Brasilia, Salvador de Bahia, São Paulo, Rio de Janeiro, Florianópolis o Fortaleza, potrebbe portare dei vantaggi sotto alcuni aspetti ma allo stesso tempo potrebbe essere stancante dal punto di vista lavorativo ed economico.

Da prediligere invece i piccoli centri che sono ancora oggi località in cui sicuramente si può vivere in modo molto più tranquillo ed in cui si respira un’aria più familiare.

Ad esempio, scegliere di vivere a Curitiba significa anche scegliere una delle città migliori del Brasile, specialmente per via del suo indice di sviluppo umano, considerato uno dei criteri più utilizzati dalle Nazioni Unite per stilare il rapporto annuale sulla vivibilità di città e Nazioni.

Altra città da prendere in considerazione è la città di Maringa in Paranà che da anni è una delle migliori località in cui scegliere di trasferirsi, proprio per via della sua qualità globale della vita e del suo livello sanitario e di sicurezza.

Chi ha invece intenzione di vivere in Brasile solo per un determinato periodo farà bene a scegliere proprio le città più conosciute che ricche di vivacità e lavoro potranno dare l’occasione a chiunque voglia di osservare al meglio la vita locale.

I pro e i contro

Scegliere di trasferirsi in Brasile non è sicuramente una decisione da prendere alla leggera, infatti sono diversi i vantaggi e gli svantaggi da tenere in considerazione per la decisione finale.

Ecco alcuni pro e contro della vita in Brasile:

  • Paese in rapida e costante espansione economica: questo significa che le opportunità di lavoro ed investimento sono in aumento.
  • Clima: in questo Paese, il clima può essere equatoriale ovvero caldo e umido con molte piogge durante l’anno, tropicale che prevede una stagione secca compresa tra maggio e agosto e una piovosa da ottobre a marzo oppure “mediterranea”, principalmente diffusa nel sud del Paese che vede inverni miti con temperature che arrivano fino ai 15 gradi.
  • Paesaggio mozzafiato: il Brasile possiede spiagge paradisiache, foreste incontaminate e delle incredibili cascate.
  • Stile di vita: come in tutti i Paesi latini, come ad esempio in Argentina, i ritmi sono molto più lenti rispetto a quelli europei o italiani in genere.

Come ogni cosa, esistono anche i lati negativi di vivere in Brasile, eccone alcuni:

  • La burocrazia: Gli uffici pubblici brasiliani sono molto disorganizzati e gestiti da personale non adeguatamente preparato.
  • Il caos: non si conoscono bene le normative in vigore all’interno del Paese così come avviene per il settore privato.
  • Carenza di infrastrutture: scuole ed ospedali pubblici godono di una pessima reputazione e lo stesso vale per i mezzi di trasporto pubblici, le strade, gli aeroporti o gli istituti di formazione.
  • La criminalità: il Brasile è caratterizzato dalla microcriminalità, specialmente nei grandi centri urbani.