Con i suoi capolavori poetici, iniziati fin dall’età di 16 anni, Alda Merini ha lasciato un’impronta indelebile sulla letteratura italiana. Nonostante i turbamenti e le crisi mistiche che l’hanno portata a lunghi periodi di reclusione in istituti psichiatrici, ha saputo conquistare un successo ben meritato e ottenere numerosi riconoscimenti, che l’hanno consacrata come una delle figure più significative del secolo scorso.
Alda Merini: rapporto con la religione
Alda Merini non può essere etichettata come una poetessa “cattolica” nel senso tradizionale del termine, e parla della sua fede religiosa con grande riserbo. Si dipinge piuttosto come una donna che ha attraversato molte sofferenze nella sua vita. Tra gli anni Sessanta e Ottanta, le sue difficoltà mentali l’hanno condotta a lunghi ricoveri in ospedali psichiatrici, un periodo di disagio dal quale è emersa solo in seguito, ritornando alla sua passione per la scrittura. Nel frattempo, la sua scrittura stessa si è trasformata in una testimonianza del suo dolore interiore.
In un’intervista, Alda Merini parlò così del suo rapporto con la fede:
Non ho un rapporto con la fede, ho un rapporto con la vita. Con una vita “larga”, che tutto comprende e da cui nulla è escluso, gioia e dolore, nascita e morte, alba e lutto.
Dio l’ho incontrato in manicomio, un posto in sé terribile, ma in cui non ho mai perso la speranza. Forse non sono mai stata felice come in quegli anni di ricovero. Dovrei stare attenta a dirlo, perché se dico che mi trovavo bene al manicomio, va a finire che qualcuno potrebbe pensare di rinchiudermi di nuovo. Infatti potrebbe essere interpretata come un palese segnale di pazzia l’affermazione che al manicomio stavo bene.
Alda Merini, che titolo di studio aveva?
Alda Merini nacque all’interno di una famiglia dalle risorse limitate. Dopo aver completato gli studi elementari, intraprese un corso triennale di avviamento al lavoro presso un istituto milanese. Nonostante il suo desiderio di essere ammessa al Liceo Manzoni, non riuscì a superare l’esame di italiano richiesto per l’ingresso. Durante questo periodo, si dedicò anche allo studio del pianoforte.
Alda Merini, pensiero e orientamento politico
In molti si chiedono quale fosse l’orientamento politico di Alda Merini e se fosse di sinistra. In realtà, la poetessa non si è mai espressa in proposito. Nelle sue opere e nelle sue interviste ha sempre affrontato questioni legate all’esistenza umana.
Alda Merini ha spesso interrotto il corso della sua vita e della sua carriera artistica e letteraria per essere ricoverata, inizialmente in istituti psichiatrici, e poi in istituzioni specializzate, dopo il 1986, quando i manicomi vennero chiusi. Lei ha lottato contro una patologia psichica che ha permeato tutta la sua opera, delineando le sfide di una donna che affronta il dolore e, di conseguenza, contempla il mondo con occhi diversi rispetto ad altre donne. Alda, infatti, si è sentita spesso emarginata a causa delle sue esperienze uniche, che hanno segnato la sua esistenza. La sua vita è stata segnata da dure prove e da una visione spietata dell’esistenza, che si riflette nelle sue opere caratterizzate da forti e vivaci colori.
I suoi scritti sono pervasi da colori accesi, che riflettono la sua intensa emotività. Tuttavia, Alda era anche una persona che apprezzava le sfumature della vita e si identificava con coloro che soffrivano, essendo lei stessa una persona che ha vissuto profondamente il dolore. Per esprimere questa empatia, Alda ha saputo mettersi nei panni degli altri e vivere le loro esperienze emotive. Essere empatici significa essere sensibili e comprensivi, quasi immedesimandosi completamente negli altri. Alda ha scritto sulle persone più vulnerabili, sugli emarginati e sulle donne, poiché lei stessa ha lottato costantemente per trovare la felicità, nonostante le difficoltà incontrate nel cammino.