Nelle sue opere, Alda Merini rivela i complessi legami con i suoi genitori, manifestando un rapporto difficile sia con il padre che con la madre. La rinomata poetessa, aforista e scrittrice milanese ha confessato di sentirsi poco compresa dai suoi genitori. In particolare, la figura paterna emerge in modo ricorrente nella sua produzione artistica, tratteggiando il contrasto tra amore e libertà all’interno dei rapporti familiari.
Chi erano i genitori di Alda Merini?
La famiglia d’origine di Alda Merini (nata a Milano il 21 marzo 1931 e scomparsa nella stessa città il 1º novembre 2009) non godeva di grandi ricchezze, sebbene il padre fosse un uomo colto proveniente da nobili natali. La data di nascita di quest’uomo non è nota, ma si sa che è deceduto nel 1955 a causa di un infarto.
Nemo Merini, originario di Brunate, nella provincia di Como, proveniva da una famiglia benestante. Il nonno di Alda, conte comasco, fu diseredato per aver sposato una contadina, da cui ebbe otto figli. Il signor Nemo lavorò come impiegato per la compagnia assicurativa “Vecchia Mutua Grandine ed Eguaglianza”.
La madre, Emilia Painelli, era una casalinga dal carattere severo e burbero. Aveva una visione tradizionalista riguardo al ruolo della donna nella società, immaginando per Alda un futuro limitato al matrimonio e alla maternità. Oltre a essere rigida e distante, fu particolarmente severa nell’educazione dei suoi figli, arrivando a vietare ad Alda, durante l’adolescenza, di leggere i libri della biblioteca del padre nel tentativo di scoraggiarne l’interesse per la poesia.
Pochi sono i dettagli disponibili sul matrimonio tra Nemo Merini ed Emilia Painelli, dalla cui unione sono nati tre figli. La primogenita, Anna, vide la luce il 26 novembre 1926; Alda arrivò nel 1931, mentre Ezio nacque il 23 gennaio 1943, durante gli anni bui della Seconda Guerra Mondiale. Alda, come narrato nelle sue opere, all’età di dodici anni, in pieno conflitto bellico, assistette sua madre nel dare alla luce suo fratello in circostanze estremamente difficili.