Alda Merini è stata una delle maggiori poetesse e scrittrici italiane del Novecento. E’ scomparsa nel novembre 2009, a causa di un sarcoma.
Alda Merini, ultima intervista
L’ultima intervista televisiva rilasciata da Alda Merini è stata registrata nell’autunno del 2008, prodotta da Club Santa Chiara per Rete 4, in occasione delle registrazioni della serie “La vite dei santi”.
Alda Merini, opere più famose
Con l’aiuto di Giacinto Spagnoletti, all’età di quindici anni, Alda Merini fa il suo debutto come scrittrice. Sarà proprio Spagnoletti a includere le sue poesie “Luce” e “Il gobbo” nell’Antologia della poesia italiana 1909-1949, pubblicata nel 1950.
Durante lo stesso periodo, sviluppa un’amicizia con Salvatore Quasimodo e nel 1953 pubblica “La presenza di Orfeo”, seguito nel 1955 da “Nozze romane” e “Paura di Dio”, l’anno in cui nasce sua figlia primogenita, avuta dal matrimonio con Ettore Carniti. Nel 1961 vede la luce “Tu sei Pietro”, segnando l’inizio di un lungo e travagliato periodo, segnato da ricoveri in manicomio a causa di una malattia mentale che la perseguitò per tutta la vita, influenzando costantemente le sue opere letterarie e poetiche.
È solo nel 1979 che Alda Merini ritorna nel panorama intellettuale italiano. Da questo momento in poi, la sua esperienza in manicomio diventa un tema centrale nelle sue opere; questa nuova fase letteraria attira l’attenzione del poeta Michele Pierri, con il quale si sposa dopo essere rimasta vedova di Carniti nel 1981. Questo è il periodo de “La gazza ladra” del 1985.
Dopo il ricovero a Taranto, sua città natale, ritorna a Milano dove è curata dalla dottoressa Marcella Rizzo, a cui dedica alcune delle sue opere: pubblica “L’altra verità”, “Diario di una diversa”, “Fogli bianchi” e “Testamento”.
Il periodo dei Navigli rappresenta uno dei momenti più fecondi per la scrittrice: qui nascono “Delirio amoroso” (1989) e “Tormento delle figure” (1990). La sua fama e autorità come scrittrice crescono enormemente in questi anni; le sue opere come “Le parole di Alda Merini”, “Vuoto d’amore” e “Ipotenusa d’amore” la portano nel 1993 a ricevere il premio Librex – Guggenheim “Eugenio Montale” per la Poesia.
La sua produzione non si arresta; in ordine cronologico pubblica:
- Titano amori intorno
- Sogno e Poesia
- La pazza della porta accanto
- Ballate non pagate
- La vita facile (premio Viareggio 1996)
- Aforismi e magie (1999); con quest’ultima opera la Merini raccoglie le testimonianze della sua importante produzione di aforismi
- Superba è la notte
- Folle, folle, folle d’amore per te (rivolta a Roberto Vecchioni che nel 1999 scrisse Canzone per Alda Merini).
Con il 2000 la produzione della Merini diventa ricca di elementi mistici, appartengono a questa fase:
- L’anima innamorata
- Magnificat, un incontro con Maria
- La carne degli angeli
- Corpo d’amore
- Poema della croce
- Francesco, canto di una creatura
- Mistica d’amore
Del 2004 è Clinica dell’abbandono, l’opera divisa è in due parti Poemi eroici e Clinica dell’abbandono; dello stesso anno è l’album Milva canta Merini.
Del 2005 è la raccolta Le briglie d’oro (Poesie per Marina 1984-2004), mentre del 2006 è il romanzo noir dal titolo La nera novella.