Il discarico automatico delle cartelle esattoriali per il 2025 è stato approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il giorno 11 marzo 2024. Tra le novità oggetto della riforma fiscale, spicca la nuova possibilità di pagare i debiti con maggiore dilazione nel tempo.
A primo impatto, questa misura potrebbe sembrare un alleggerimento per i contribuenti non in regola con le imposte o le tasse.
Tuttavia, dall’ultimo miglio del discarico al passaggio di consegne all’Ente creditore, l’applicazione della norma potrebbe rafforzare il processo di riscossione prima della prescrizione del debito. Vediamo insieme come funziona il discarico delle cartelle esattoriali.
Discarico automatico delle cartelle esattoriali
Tante le novità introdotte nella Riforma del Fisco 2024. A partire dal 2025, sarà introdotto il nuovo meccanismo denominato “discarico automatico” dei ruoli affidati all’Agenzia delle Entrate – Riscossione.
Nell’ipotesi in cui l’Ente impositore non riesca a recuperare il credito dopo un periodo di cinque anni dalla data di affidamento, la cartella esattoriale iscritta a ruolo verrà discaricata in forma automatica. L’eccezione riguarda i crediti su cui pendono delle procedure esecutive, concorsuali o di ricostruzione del debito.
È importante notare che il meccanismo di discarico non annulla il debito, pertanto non viene stralciato il credito che il contribuente ha nei confronti dell’Ente che lo ha affidato alla Riscossione.
Al contrario, il debito viene trasferito nuovamente all’Ente creditore originario, che può attivare la procedura di riscossione se non sopraggiunti i termini di prescrizione o nuovi elementi patrimoniali o reddituali del debito, oppure può affidarlo nuovamente all’Agenzia delle Entrate – Riscossione.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in concomitanza con l’Ente creditore, vigila sul discarico dei ruoli e sull’azione di recupero degli stessi. Infine, quest’ultimo può contestare all’AdER la sopraggiunta prescrizione del credito o la decadenza dello stesso.
Cartelle esattoriali con più rate per chi è in difficoltà
In base a quanto previsto nella nuova riforma della Riscossione, tutti coloro che hanno un debito esattoriale superiore a 120 mila euro possono rateizzare il pagamento entro un massimo di 120 rate mensili.
Tuttavia, per accedere alla dilazione con tempi più lunghi, è indispensabile che il contribuente documenti una temporanea e oggettiva situazione di difficoltà economica.
Se, invece, il contribuente esprime solo la dichiarazione di temporanea e oggettiva difficoltà economica e si trova nella condizione di dover versare 120 mila euro di debiti esattoriali, il rateizzo subisce una variazione in aumento progressivo ogni due anni.
In questo caso, l’importo può essere rateizzato in un massimo di 108 rate mensili, come di seguito indicato:
- nel periodo che intercorre tra il 2025 e il 2026, il rateizzo non supera 84 rate mensili;
- nel periodo compreso tra il 2027 e il 2028, il rateizzo non supera 96 rate mensili;
- nel periodo che intercorre tra il 2029 e il 2030, il rateizzo non supera 108 rate mensili;
- a partire dal 2031, è possibile che l’AdER conceda un massimo di 120 rate mensili.
Dal recupero dei debiti esattoriali alla notifica delle cartelle di pagamento
L’Agenzia delle Entrate – Riscossione dovrà amplificare il circuito di recupero dei crediti attraverso un’efficiente gestione che prevede la pianificazione annuale della notifica delle cartelle esattoriali, nonché degli atti interruttivi della prescrizione.
Ciò significa che l’azione della Riscossione sarà attenta e mirata al fine di recuperare i crediti rapidamente.
Il discarico automatico delle cartelle esattoriali non è uno stralcio
Erroneamente, qualcuno ha definito il discarico automatico delle cartelle esattoriali come una sorta di stralcio del debito.
Tuttavia, non è così: l’Ente creditore provvederà con una maggiore celerità alla riscossione del credito entro i termini della prescrizione.
Nella migliore delle ipotesi, l’azione della Riscossione, che potrebbe sembrare in una fase di stallo o assopita, riprende il suo vigore in presenza di nuovi e significativi elementi reddituali o patrimoniali del debitore, per effetto del riaffido dei crediti all’Agenzia delle Entrate – Riscossione.