Arrivano le indicazioni dell’Inps sulle pensioni del 2024 e sulle soglie di importo massimo pagato quest’anno in base a quanto prevede la legge di Bilancio 2024. Nella circolare numero 46 del 13 marzo 2024 l’Istituto di previdenza elenca le varie soglie di importo, sia per quanto concerne i requisiti di accesso al pensionamento anticipato e di vecchiaia, sia per l’importo massimo che l’Inps paga mensilmente per la pensione anticipata contributiva, canale di uscita riservato ai lavoratori del sistema previdenziale contributivo puro. Questi ultimi sono i lavoratori che hanno iniziato a lavorare in data successiva al 31 dicembre 1995.
Le indicazioni dell’Inps riguardano quanto si prevede alle lettere a), b) numero 1, 2 e 3 e c) della L. 213 del 2023 (legge di Bilancio 2024) recante il “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026”, con nuove modifiche alla disciplina delle pensioni di vecchiaie e delle pensioni anticipate di cui all’articolo 24 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 (riforma Fornero), convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214.
Pensioni, ecco qual è la soglia di importo massimo pagato dall’Inps nel 2024
Sulle soglie di importo massimo pagabile mensilmente dall’Istituto di previdenza è intervenuta la lettera b) numero 3), del comma 125, dell’articolo 1, della legge 213 del 2023 (legge di Bilancio 2024) che prevede, per le pensioni anticipate di cui al comma 11, dell’articolo 24, del decreto legge 201 del 2011 (riforma Fornero), l’importo massimo lordo mensile non eccedente le 5 volte il trattamento di pensione minima, di importo aggiornato all’anno vigente.
Tale soglia persiste per tutto il periodo di anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia, ovvero per le mensilità di anticipo del pensionamento rispetto al momento di maturazione dei requisiti di accesso al sistema previdenziale di vecchiaia delineato ai sensi di quanto prevede la riforma Fornero al comma 6, dell’articolo 24.
Pensioni soglia importo 2024, da quando si prende il trattamento pieno?
In base alle indicazioni dell’Istituto di previdenza, dunque, le nuove soglie di pensione per i lavoratori del sistema contributivo puro in uscita dai 64 anni di età sono fissate in 2.993,05 euro, pari a 5 volte il trattamento minimo calcolato dall’Inps per ciascun anno. Tale valore, dunque, rappresenta il tetto di importo relativo all’anno 2024.
L’Istituto di previdenza chiarisce inoltre che, nel caso in cui al momento della liquidazione della pensione anticipata di cui sopra, risulti un importo del trattamento mensile inferiore alla soglia delle 5 volte la pensione minima (pensione inferiore a 2.993,05 euro) ma, come risultato della ricostruzione della pensione, tale soglia dovesse essere superata, il trattamento mensile sarebbe pari a quello del tetto previsto dalla legge di Bilancio 2024, ovvero di 2.993,05 euro al mese, fino alla maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia.
Dalla pensione anticipata a quella di vecchiaia, di quanto aumenta il trattamento mensile?
Proprio nel momento in cui il già pensionato con l’uscita a 64 anni unitamente a 20 anni di contributi e a un importo di pensione pari ad almeno 3 volte quello della pensione sociale (ma nel tetto di 2.993,05 euro al mese), arrivi alla maturazione dei requisiti della pensione di vecchiaia dei 67 anni di età, si registrerebbe la modifica dell’importo mensile spettante.
Infatti, a partire da questa soglia anagrafica il trattamento mensile posto in pagamento sarebbe quello dell’intero importo della pensione maturato nel tempo in base agli effettivi contributi versati durante la carriera lavorativa. In altre parole, nel momento di maturazione dei requisiti della pensione di vecchiaia cade il limite di 2.993,05 euro.
L’Inps, infine, chiarisce che i requisiti della pensione di vecchiaia ai quali far riferimento sono quelli vigenti alla data del pensionamento anticipato, dunque all’età di 67 anni, a prescindere dagli eventuali avanzamenti del requisito anagrafico per l’aumento della speranza di vita.