Sulle pensioni di vecchiaia arrivano le nuove soglie con decorrenza dal 1° gennaio 2024 secondo le istruzioni fornite dall’Inps. L’Istituto di previdenza è intervenuto nelle ultime ore per fissare le condizioni di accesso alle pensioni dei 67 anni e ai canali di uscita anticipata rispetto alla vecchiaia. Ulteriori informazioni sono state fornite, infatti, sulla pensione anticipata contributiva dei 64 anni di età, con nuove soglie e maggiorazione per le donne con figli.

La circolare di riferimento è la numero 46 del 13 marzo 2024 nella quale si riportano le nuove indicazioni in merito alle lettere a), b) n. 1, 2 e 3 e c) della legge 213 del 30 dicembre 2023 (legge di Bilancio 2024) relativa al “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026”, con ulteriori modifiche alla disciplina della pensione di vecchiaia e della pensione anticipata di cui all’articolo 24 del Dl 6 dicembre 2011, numero 201 (riforma Fornero), convertito, con modifiche, dalla legge 22 dicembre 2011, numero 214.

Pensione vecchiaia, nuove soglie 2024 e istruzioni Inps: cosa cambia per l’uscita a 67 o a 64 anni?

L’Inps dà attuazione alle novità della legge di Bilancio 2024 dettando le condizioni di accesso alla pensione di vecchiaia in vigore dal 1° gennaio di quest’anno. A seguito dell’entrata in vigore di quanto si prevede alla lettera a) del comma 125, dell’articolo 1, della legge di Bilancio 2024 (legge 213 del 2023), i lavoratori che abbiano iniziato a lavorare in data successiva al 31 dicembre 1995 con primo contributo previdenziale versato dal 1° gennaio 1996 in poi, per accedere alla pensione di vecchiaia devono maturare un importo pari almeno all’assegno sociale. Nella circolare, l’Istituto di previdenza aggiorna anche il valore della pensione sociale riferito all’anno 2024 che è di 534,41 euro.

Rimane scontato che i lavoratori che abbiano perfezionato i requisiti di vecchiaia entro il 31 dicembre 2023, oltre all’età di 67 anni e ai 20 anni minimi di contributi previdenziali versati, debbano far riferimento al requisito dell’importo della pensione che, nello scorso anno, era pari a 1,5 volte la pensione sociale.

Pensione vecchiaia soglie 2024 e nuova decorrenza: cosa dice l’Inps?

L’Istituto di previdenza, nella circolare di qualche ora fa sulle pensioni di vecchiaia, fa anche riferimento alla decorrenza del trattamento previdenziale dell’anno 2024. Infatti, si prevede che il trattamento di pensione di vecchiaia maturato nel rispetto dei requisiti richiesti a partire dal 1° gennaio 2024, abbia decorrenza non anteriore al 2 gennaio 2024 nel caso in cui alla liquidazione provveda la Gestione esclusiva dell’Assicurazione generale obbligatoria dell’Ago.

La decorrenza slitta al 1° febbraio 2024 se liquidata a carico dell’Ago, delle forme sostitutive della medesima, dalla Gestione separata dell’Inps di cui al comma 26, dell’articolo 2, della legge numero 335 dell”8 agosto 1995, nonché per le casistiche di cumulo di pensione di cui alla legge numero 228 del 24 dicembre 2012 e del d.lgs. numero 184 del 30 aprile 1997.

Pensioni anticipate 2024, di quanto deve essere l’assegno di pensione per uscire?

Tra le soglie modificate dalla legge di Bilancio 2024 e riportate dall’Inps nella circolare numero 46 del 13 marzo 2023, rientrano anche quelle della pensione anticipata contributiva, riservata ai lavoratori del sistema previdenziale contributivo puro (contribuenti post 31 dicembre 1995).

L’uscita anticipata a 64 anni di età unitamente a 20 anni di contributi può avvenire in forza di un assegno di pensione maturato di almeno tre volte il trattamento di pensione sociale (534,41 euro per 3, pari a 1.603,23 euro), mentre per le lavoratrici donne è previsto l’abbassamento di questa soglia a 2,8 volte la pensione sociale nel caso in cui abbiano avuto un figlio (534,41 per 2,8, pari a 1.496,35 euro) o a 2,6 volte la pensione sociale nel caso in cui abbiano avuto almeno due figli (534,41 per 2,6, pari a 1.389,47 euro).

Pensioni anticipate, aumenti e maggiorazioni per le donne con figli

Per le lavoratrici madri di uno o due figli o da tre figli in poi, l’Inps prevede anche la maggiorazione del trattamento mensile di pensione derivante dall’applicazione di un coefficiente di trasformazione riferito a un anno o a due anni di livello supeirore a seconda del numero dei figli. Di questo bonus ne abbiamo parlato in un articolo a parte.