Il raggiungimento di 20 anni di contribuzione previdenziale non garantisce sempre il diritto alla pensione desiderata. Accanto a questo requisito, è necessario anche soddisfare il requisito anagrafico dei 67 anni, ma questa regola si applica solamente ai lavoratori che hanno iniziato a versare contributi prima del 1° gennaio 1996. Tuttavia, se il lavoratore ha accumulato almeno 18 anni di contributi entro il 31 dicembre 1995, la data limite per il requisito anagrafico slitta al 1° gennaio 2011.
Ma cosa accade se il lavoratore ha cominciato a versare contributi dopo il 31 dicembre 1995? In tal caso, un ulteriore requisito è necessario: l’assegno pensionistico deve essere almeno pari a 1,5 volte l’assegno sociale. Considerando che nel 2022 l’assegno sociale ammontava a 480 euro, l’assegno pensionistico dovrebbe essere di almeno 702 euro al mese. Se non si soddisfa questo requisito, si dovrà attendere l’età di 71 anni per ottenere l’assegno di anzianità.
In conclusione, i 20 anni di contributi non garantiscono automaticamente il diritto alla pensione a 67 anni, poiché in alcuni casi sono richiesti anche altri requisiti.
Quanto si prende di pensione con 20 anni di contributi?
La normativa previdenziale è soggetta a continui aggiornamenti e si adatta dinamicamente in base all’andamento dell’aspettativa di vita, la quale felicemente tende ad aumentare nel corso del tempo. Quali sono i requisiti minimi necessari per ottenere la pensione di vecchiaia? Esaminiamoli dettagliatamente:
- Avere almeno 67 anni di età.
- Accumulare almeno 20 anni di contributi entro il 1° gennaio 1996, oppure entro il 1° gennaio 2011 se si è raggiunta un’anzianità contributiva di almeno 18 anni entro il 31 dicembre 1995.
- Il regime pensionistico applicato deve essere di tipo retributivo o misto.
- L’importo dell’assegno pensionistico deve essere almeno 1,5 volte superiore all’assegno sociale, il quale ammontava a 480 euro nel 2022, quindi deve raggiungere almeno 702 euro.
Tuttavia, se il reddito del richiedente supera il limite previsto, 67 anni non sono più sufficienti per accedere alla pensione. In questo caso, sarà necessario attendere ulteriori 4 anni e raggiungere l’età di 71 anni.
Importo
Per determinare l’importo della pensione dopo 20 anni di contributi, è fondamentale conoscere l’aliquota o il coefficiente di trasformazione applicato, a seconda del tipo di sistema pensionistico.
Nel caso del sistema retributivo, l’aliquota è fissata al 2%. Ciò significa che la pensione assegnata sarà pari al 40% della retribuzione media degli ultimi anni lavorativi. Ad esempio, con una media retributiva annua di 40.000 euro, la pensione lorda sarà di circa 16.000 euro all’anno.
Per il sistema contributivo, invece, si utilizza un coefficiente di trasformazione, che è del 5,575% per coloro che hanno versato contributi per 20 anni. Questo coefficiente viene applicato al montante contributivo, ovvero alla somma totale dei contributi versati. Considerando una retribuzione media annua di 40.000 euro e un totale di contributi versati pari a 264.000 euro, la pensione lorda sarà di 14.718 euro (ossia il 5,575% di 264.000 euro).
Nel caso di un sistema pensionistico misto, in cui si contano anni di contributi sia nel sistema retributivo che in quello contributivo, il calcolo diventa più complesso. Supponendo, ad esempio, 10 anni di contributi in entrambi i sistemi, la quota relativa al sistema retributivo sarà del 20% della retribuzione media annua, mentre per il sistema contributivo si dovrà calcolare il montante contributivo e applicare il coefficiente di trasformazione corrispondente.
Pensione anticipata con 20 anni di contributi
Nonostante l’età per la pensione venga costantemente ritardata, c’è ancora la possibilità di ottenere una pensione anticipata per coloro che hanno versato contributi per almeno 20 anni. Questa opzione è disponibile per coloro che presentano un grado di invalidità pari almeno all’80%, con un’età minima di 61 anni per i lavoratori e 56 anni per le lavoratrici.
Per coloro che hanno iniziato a versare contributi dal 1° gennaio 1996, è possibile accedere alla pensione anticipata a 64 anni di età, a patto che l’assegno pensionistico sia almeno 2,8 volte l’assegno sociale (che nel 2022 doveva essere di almeno 1.344 euro).
Isopensione
Un’altra opzione per andare in pensione prima è l’isopensione, che consente un’anticipazione pensionistica di 7 anni. L’azienda, che deve avere più di 15 dipendenti, provvederà a pagare al lavoratore una somma equivalente alla pensione. Tuttavia, questa opportunità è disponibile solo per lavoratori con almeno 42 anni e 10 mesi di contributi o per lavoratrici con almeno 41 anni e 10 mesi di contributi.
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