Dogecoin ha fondato gran parte del suo successo sulla composita comunità che sin dagli inizi ne sostiene le fortune. Una comunità in cui spicca l’uomo più ricco del mondo, quell’Elon Musk il quale sembra incarnare al meglio lo spirito ironico del progetto varato da Billy Markus e Jackson Palmer.

Ogni volta che il fondatore di Tesla rilascia una dichiarazione su DOGE, si può essere certi che il token spiccherà un balzo verso l’alto. Un trend ormai consolidato, che si è ripetuto anche stavolta. Ad innescarlo le dichiarazioni rilasciate dal miliardario di origini sudafricane, secondo il quale la sua azienda automobilistica consentirà pagamenti con il token nel futuro.

Non appena Musk lo ha detto, Dogecoin ha ripreso a correre, collezionando un +8% nell’arco di 24 ore. Molti stanno ora cercando di capire se questo effetto sia destinato a perdurare nei prossimi giorni. Favorito anche dal momento estremamente positivo delle meme coin, che continuano ad attirare un gran numero di trader al dettaglio, coi loro microprezzi.

Dogecoin: l’importanza di Elon Musk per le sue fortune

Dogecoin è nato alla stregua di un semplice scherzo. I suoi creatori, Markus e Palmer, intendevano infatti prendere in giro la seriosità della criptosfera, tanto da adottare un meme molto popolare all’epoca come simbolo della nascente criptovaluta.

Non potevano però immaginare che il loro scherzo sarebbe presto diventato virale, con un gran numero di adepti pronti a sostenerlo. Una comunità, quella di DOGE, che può essere considerata il vero punto di forza del progetto.

In questa comunità, però, sin dagli inizi ha spiccato Elon Musk. Il miliardario di origini sudafricane, infatti, si è subito distinto in una serie di dichiarazioni le quali, considerata la fonte, non potevano che destare curiosità. Un post dopo l’altro, Dogecoin è letteralmente esploso a livello di popolarità. Il tutto nonostante, a differenza di Shiba Inu, il suo ecosistema fosse praticamente inesistente.

Le iniziative del fondatore di Tesla sono state talmente importanti, per le fortune di DOGE, che nel corso di un referendum, come al solito sul filo dell’ironia, proprio lui è stato nominato amministratore delegato ideale dell’azienda crypto. In pratica, non è stato necessario neanche dare vita a iniziative promozionali, nel corso degli anni, in quanto a tutto ha pensato proprio Elon Musk.

Dogecoin è la moneta del popolo, secondo il fondatore di Tesla

Non solo le iniziative promozionali, però, sono state partorite dalla fervida immaginazione dell’uomo più ricco del mondo. Anche a livello ideologico Musk è riuscito a dare un contributo di non poco conto. In particolare, lo ha fatto affermando che si tratta della moneta virtuale del popolo. Segnando in tal modo una differenza sostanziale con Bitcoin, da lui indicato come un asset dedicato ai ricchi.

Una interpretazione forse non condivisa all’inizio da molti, ma che proprio negli ultimi mesi si è dimostrata assolutamente fondata. Con l’approvazione degli ETF spot su BTC da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, infatti, sono i grandi fondi istituzionali a convergere sull’icona crypto, non certo i trader al dettaglio.

Trader al dettaglio i quali, a loro volta, stanno riversandosi in massa proprio sulle meme coin. Ravvisando nei loro microprezzi l’opportunità di investimenti in grado di dare corposi frutti in archi temporali molto ristretti.

Come potrebbe accadere ben presto, ancora una volta, con Dogecoin. Dopo l’apertura verbale di Elon Musk, infatti, molti osservatori sono convinti che ben presto DOGE ricomincerà a correre a perdifiato. Se al momento appare lontana quella quota di un dollaro che era un obiettivo reale prima del crypto winter, proprio la regina delle meme coin è uno degli asset meglio posizionati per approfittare dell’effetto leva del prossimo halving di Bitcoin.