“Con Il Cuore Tra Le Righe” (A.CAR Edizioni) è il libro che la giovanissima autrice Alice Porta ha dedicato a Michele Merlo, il cantautore ex di X Factor e Amici di Maria De Filippi, tragicamente scomparso il 6 giugno 2021 a causa di una leucemia fulminante all’Ospedale Maggiore di Bologna.
Alice Porta: intervista a Tag24
Ricordiamo che parte del ricavato ottenuto dalla vendita di “Con Il Cuore Tra Le Righe” verrà devoluto ai progetti dell’Associazione Romantico Ribelle, nata in ricordo di Michele Merlo e presieduta dalla famiglia Merlo. Tag24 ha contattato Alice Porta per parlare di questo lavoro.
Come nasce l’idea di scrivere Con Il Cuore Tra Le Righe e dove hai trovato la forza di parlare di Michele?
L’idea nasce qualche mese dopo la scomparsa di Michele. È strano per me raccontare dove io abbia trovato la forza di parlare di lui, forse perché ancora oggi, quella forza non la ho. La forza di parlare di lui alle persone in modo “diretto” non l’ho mai avuta. E forse proprio la forza che mi mancava per parlarne ha fatto sì che iniziassi a scrivere. Scrivere e parlare per me sono cose quasi opposte. Sono sempre parole si, ma quelle scritte parlano in silenzio ed è questa la magia che mi regala la scrittura. Scrivere e raccontare di Michele ha fatto sì che parlassero direttamente loro, le emozioni. Per assurdo forse, queste emozioni non hanno bisogno di un volume o di un tono, ma soltanto di realtà. Ho provato a dargliela scrivendo e spero possa arrivare.
Come hai conosciuto Michele e com’era il vostro rapporto?
Ho parlato per la prima volta con Michele sui social, a inizio 2020. Abbiamo iniziato a sentirci e poi soltanto successivamente a vederci. Io e Michele non ci siamo visti molte volte, ma ogni volta che parlavamo a me sembrava di conoscerlo da sempre. È strano lo so, ma a volte ci sono persone che per qualche strana ragione si capiscono subito e con Michele è stato così. È difficile a volte descrivere un rapporto a parole, ho sempre paura di non avere le parole adatte a rendere l’immagine del nostro legame, perché per me era un qualcosa di raro. Pensandoci forse basta una parola: casa. Sappiamo bene cosa voglia dire. Non sentirsi mai fuori luogo, a disagio o nel posto sbagliato. Forse è proprio la casa l’unico posto in cui ogni essere umano si scontra con la versione più pura di sé stesso. Michele per me era casa. Era una tra le poche persone con cui mi sentivo libera di parlare di ogni cosa, di ogni pensiero, di ogni sogno, di ogni debolezza o fragilità senza paura. Michele era casa, come lo è ora la scrittura.
Se potessi parlare con Michele, cosa gli diresti?
Sicuramente i tanti grazie che non ho fatto in tempo a dirgli e poi gli chiederei del nostro concerto. Mi rendo conto che questa cosa del concerto detta così, abbia poco senso, ma ora ti spiego. Questo senso di gratitudine nei confronti di Michele l’ho avuto fin da subito. È stata la prima persona a credere nei miei sogni, a credere nelle mie pagine e nella mia scrittura nonostante mi conoscesse da poco, ai tempi. Un grazie detto a parole non bastava. Così comprai due biglietti per il concerto di Ludovico Einaudi al Teatro del Verme a Milano, con l’idea di regalargli quella serata di musica. Einaudi piaceva ad entrambi ma a quel concerto però non abbiamo fatto in tempo ad andare. Ci sono andata io, due anni dopo, ma so che anche lui era con me. Quindi si, gli chiederei se le note di “Nuvole bianche” questa volta, le nuvole le abbiano superate arrivando a lui.
Progetti futuri
Il libro è stato presentato anche a Sanremo: com’è stata la risposta del pubblico?
Sono molto felice. Sto ricevendo tanto bene e amore da tante persone che hanno deciso di credere nelle mie parole e hanno scelto di dedicare un po’ del loro tempo alla lettura delle pagine che ho scritto. Ricevere commenti, pareri e opinioni da parte delle persone è sicuramente molto bello, ma lo è ancora di più nel momento in cui le stesse persone si ritrovano dentro le mie parole. Questa senza dubbio è la cosa più magica. Mi sento in dovere di mandare a tutti il mio più grande grazie, non basterà, ma non so che altro dire davvero. Spero possa continuare a vincere l’emozione, il cuore, la verità. Spero possa arrivare tutto ciò che ho provato nello scrivere queste parole, il lato di Michele – oltre a quello artistico – che ho avuto la fortuna di conoscere un po’ più da vicino. Che dire, spero arrivi lui.
Stai lavorando ad un nuovo libro?
Sto scrivendo, ma non so quale sarà il futuro delle pagine che sto scrivendo. Non so nemmeno se ne avranno, ma scrivere è una cosa che non può mancare nella mia vita. Fatico a rispondere sul tema, forse non lo so ancora. La cosa certa però, è che come ogni volta, in un certo senso ci sarà una parte di me. Può sembrare presunzione forse, ma purtroppo riesco a scrivere soltanto pagine e storie che in qualche modo, da lontano o da vicino, ho vissuto.