Taiko è l’ennesima soluzione su blockchain che si propone di dare una risposta ai problemi di scalabilità di Ethereum. Per farlo ha puntato sulla soluzione decentralizzata e open-source ZK-Rollup, andando a focalizzare la sua attenzione sul mantenimento della sicurezza e della resistenza alla censura, cercando di conservare le caratteristiche di accesso aperto della EVM.

In particolare, andando a sfruttare le Zero Knowledge Proofs (ZKp) e affidando il ruolo di sequenziatore ai validatori di Ethereum, Taiko si dimostra in grado di garantire una piattaforma più sicura e scalabile. Un progetto sicuramente interessante, come dimostrano i 52 milioni di finanziamenti raccolti da società di venture capital. Fondi i quali hanno accelerato la prospettiva del lancio della sua mainnet, che dovrebbe andare in porto entro la fine del mese.

Cos’è Taiko e cosa si propone

Taiko è intenzionato a rappresentare un vero e proprio balzo in avanti per quanto concerne la scalabilità di Ethereum, senza però andarne a intaccare le caratteristiche essenziali. Il protocollo si propone come ZK-Rollup decentralizzato e open-source.

Il suo obiettivo è quello di rendere più rapide le transazioni sulla Ethereum Virtual Machine, senza diminuirne i profili di sicurezza, e contenere il prezzo delle transazioni. Il suo modus operandi si fonda sull’eliminazione dei sequenziatori centralizzati, grazie all’utilizzazione dei validatori di EVM. Il tutto sotto la supervisione di Taiko Labs e Taiko DAO.

Proprio il configurarsi come una soluzione basata su ZK-Rollup ha attirato l’interesse di esperti e addetti ai lavori, che vedono in questo genere di soluzione un tassello importante nello sviluppo della finanza decentralizzata.

Come funziona Taiko

Il funzionamento di Taiko si basa su un meccanismo di Zero Knowledge Rollup (ZK-Rollup) che è stato progettato proprio per scalare la Ethereum Virtual Machine senza intaccarne in alcun modo le prerogative. L’utilizzo di questo protocollo non solo garantisce notevoli livelli di riservatezza, ma anche l’alleggerimento del carico di lavoro spettante a EVM, con conseguente aumento della velocità di elaborazione e riduzione in termini di costi.

Diversamente da quanto avviene coi rollup che implementano un sequenziatore centralizzato, le transazioni di Taiko sono affidate ai validatori del livello 1 di Ethereum, per il sequenziamento basato. Questa procedura permette a Taiko di far conto sui livelli di sicurezza e decentralizzazione tipici di EVM.

Il protocollo si fonda poi sugli smart contract e in quanto piattaforma open-source permette la distribuzione senza problemi di applicazioni decentralizzate agli sviluppatori.

Per quanto concerne i processi decisionali interni alla rete, sono affidati ad una Decentralized Autonomous Organization, Taiko DAO. Possono prendervi parte coloro che detengono i token TKO, in modo da avere voce in capitolo sullo sviluppo futuro del progetto.

Le prospettive per il futuro

La transizione anticipata dalla testnet alla mainnet segnerà una tappa estremamente importante nello sviluppo di Taiko. Ad aumentare l’attesa della comunità raccoltasi intorno al progetto è la presenza di un design estremamente innovativo. Si tratta infatti di un rollup basato su più prove, il quale mixa le migliori prerogative dei rollup ottimistici e di quelli ZK. In tal modo è possibile conseguire un throughput più elevato e la massima compatibilità con la Ethereum Virtual Machine.

Il progetto ha avuto un supporto importante a livello di finanziamenti, a riprova della sua reputazione. Dopo i primi 37 milioni messi in cassa, di recente ne sono arrivati altri 15, derivanti da un round di serie A. Guidato da un consorzio di società di venture capital, in cui spicca la presenza di Lightspeed Faction, Generative Ventures, Hashed e Token Bay Capital, l’evento ha visto la partecipazione di Presto Labs, Wintermute Ventures, Flow Traders, WW Ventures, Amber Group, GSR e OKX Ventures.

Non resta quindi che attendere il definitivo esordio di Taiko per capire se le premesse si saranno realizzate o meno.