“Uno scrigno che difende le nostre libertà” così il presidente della Repubblica Mattarella ha definito la Costituzione parlando con un gruppo di influencer. I creator erano presenti al Quirinale oggi per l’evento ‘Costituzione in shorts‘.
La discussione, moderata da Fabio Rovazzi, è stata trasmessa in diretta sui canali YouTube di alcuni presenti e su quello della Presidenza della Repubblica alle 16:30.
Mattarella parla della Costituzione agli influencer
Il presidente ha affrontato diversi argomenti sulla Costituzione italiana. Ogni creator ha scelto un articolo della Carta declinandolo nella propria vita, anche Mattarella ne ha uno preferito, si tratta del primo che contiene cinque elementi: “una, repubblica, democrazia, lavoro, sovranità popolare” spiega:
L’Italia è una non una federazione di repubbliche, l’Italia è caratterizzata da libertà ed uguaglianza: una vera e propria democrazia anche dal punto di vista sociale ed economico. Poi c’è ‘fondata sul lavoro’, una richiesta ed una definizione efficace. Infine la sovranità popolare, il fondamento della democrazia che si sviluppa nel testo.
La sovranità popolare
La sovranità popolare è irrinunciabile perché serve a consolidare la democrazia pertanto serve che torni a crescere la partecipazione alle elezioni. Si tratta di un momento in cui il cittadino diventa protagonista. Secondo Mattarella è necessario coltivare i diritti per evitare che la democrazia possa appassire:
“I diritti vanno coltivati per evitare che appassiscono: non possiamo permettere che appassisca la democrazia”
Il ruolo delle donne
Mattarella ha spiegato che il lavoro femminile si va espandendo e vanno aumentando i ruoli di vertice rivestiti da donne in moltissimi settori. Il protagonismo delle donne cresce ed è, secondo il presidente, un bene insistere.
La cultura scientifica
L’avanzare delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale è fondamentale e non è staccata dalla cultura umanistica. La scienza può, racconta Mattarella, raccontare l’arte ed è necessario che l’Italia incrementi il sapere. Il presidente poi lancia l’allarme sul basso numero di laureati nel nostro Paese e l’importanza di promuovere la cultura.
I giovani hanno bisogno di conoscenza per suscitare talenti che nel settore potrebbero emergere.