Il trasferimento di fondi attraverso il bonifico bancario rappresenta uno strumento ampiamente utilizzato per lo spostamento di somme tra conti correnti, incluso il caso di donazioni tra parenti. Tuttavia, è di cruciale importanza specificare accuratamente la causale del bonifico al fine di evitare controlli fiscali e potenziali sanzioni tributarie. Questo articolo fornisce indicazioni pratiche su come selezionare la causale adeguata per i bonifici di donazione tra parenti e risponde alle domande più comuni in merito.
Con l’attuale normativa antiriciclaggio, è obbligatorio fornire una chiara indicazione dell’origine di ogni transazione sul proprio conto corrente. Anche in caso di bonifici tra parenti, è essenziale specificare la causale, indipendentemente dall’importo dell’operazione, al fine di garantire trasparenza e giustificazione dell’operazione, evitando così eventuali verifiche e sanzioni.
Va precisato che, nonostante il divieto di utilizzare contanti negli scambi di denaro tra soggetti diversi sia limitato a importi superiori a 5.000 euro, tale limite non si applica alle transazioni bancarie. Pertanto, è fondamentale specificare la causale anche per importi inferiori a 5.000 euro.
Cosa scrivere nei bonifici tra parenti?
Non esistono formule standard per la causale del bonifico, ma è essenziale essere precisi nella descrizione del motivo del trasferimento. Ecco alcuni esempi di causali a cui fare riferimento:
- “Regalo da parte di mia madre per il compleanno di mio figlio Marco”
- “Donazione proveniente da mio fratello in occasione del matrimonio di mia sorella Lucia”
- “Contributo destinato al viaggio di mio nipote Andrea”
- “Regalia come sostegno economico”
Nel caso in cui la somma trasferita rappresenti un prestito, è consigliabile specificare che si tratta di un prestito “infruttifero” nella causale. Questo aiuta a prevenire eventuali accertamenti riguardo a presunti interessi maturati e mai registrati. Ad esempio: “Prestito infruttifero concesso a mio figlio Giuseppe”.
È obbligatorio indicare il nome e il grado di parentela del beneficiario nella causale del bonifico?
No, non è obbligatorio inserire il nome e il grado di parentela del beneficiario nella causale del bonifico. Questo perché il beneficiario è già identificato come intestatario del conto, mentre il grado di parentela può essere verificato in qualsiasi momento attraverso un certificato anagrafico.
Perché è importante specificare che si tratta di una donazione o di un regalo?
La legge presume che ogni bonifico ricevuto sul conto corrente costituisca reddito, soggetto a dichiarazione fiscale e al pagamento delle relative imposte. Spetta al contribuente dimostrare che l’importo non è soggetto a tassazione, ad esempio, nel caso di donazioni di modico valore. La causale del bonifico può costituire uno degli elementi di difesa contro l’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, è importante notare che non può essere l’unico elemento di prova. In particolare, in situazioni in cui sono coinvolte cifre considerevoli, è consigliabile formalizzare la donazione con una scrittura privata registrata o dotata di data certa, ad esempio attraverso l’autentica notarile o l’invio tramite PEC.
Quali sono le possibili conseguenze di una causale errata o imprecisa?
Una causale errata o imprecisa potrebbe attirare l’attenzione delle autorità finanziarie, che potrebbero avviare controlli e verifiche sulle operazioni bancarie coinvolte. In caso di irregolarità, si potrebbe incorrere in sanzioni pecuniarie o, nei casi più gravi, in conseguenze penali. Per evitare questi rischi, è fondamentale seguire le linee guida sopra indicate, fornendo una causale chiara, precisa e conforme alle normative vigenti.