Dopo la Lazio anche il Napoli saluta la Champions League, ma non mancano le polemiche per il ko arrivato contro il Barcellona. Il calcio di rigore non concesso su Osimhen avrebbe potuto cambiare le carte in tavola, anche se ormai è inutile piangere sul latte versato. Ora infatti è tempo di guardare al futuro. “Questa squadra ha l’organico per vincerle tutte da qui alla fine. I punti a disposizione per tornare in Champions ci sono ancora”, commenta a aTag24 mister Massimo Rastelli. Ex calciatore, ora allenatore, nel corso della sua carriera ha vestito anche la maglia azzurra, club a cui è rimasto molto legato. Per analizzare il momento, l’eliminazione e Barcellona-Napoli, Rastelli è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Barcellona-Napoli, Rastelli a Tag24

Il ko arrivato contro il Barcellona determina l’eliminazione del Napoli dalla Champions League, ma il rammarico e la delusione restano. La squadra di Calzona ha costruito tanto e ha sfiorato il gol in più occasioni, ma paga soprattutto gli errori difensivi che, nella massima competizione europea, non lasciano scampo. Ora l’obiettivo stagionale può essere soltanto uno: cercare di vincerle tutte da qui al termine dell’anno per tornare in Champions tramite il campionato. Un’impresa sicuramente difficile, considerando la velocità a cui stanno viaggaindo le dirette concorrenti, ma non impossibile e soprattutto necessaria per provare a salvare la stagione. Per commentare il momento degli azzurri, ripartendo da Barcellona-Napoli, Rastelli, che nella sua carriera ha indossato anche la maglia del club partenopeo, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

C’è tanta delusione in casa Napoli per l’eliminazione dalla Champions League, una squadra che ieri sera contro il Barcellona meritava qualcosa di più?

“Per il Napoli quello di ieri sera è un po’ lo specchio di questa stagione. Spesso questa squadra non ha demeritato, ma resta il fatto che non è riuscita a finalizzare completamente le occasioni che ha creato e il risultato è questo. In fase difensiva ci sono sempre quegli errori, quella lacune che poi rischiano di penalizzare il lavoro di tutto il gruppo. Più o meno questo è quello che è avvenuto anche ieri”.

Il Barcellona non è certo la squadra straordinaria del passato, ma possono aver influito anche l’aspetto ambientale e l’esperienza Europea dell’una e dell’altra?

“Assolutamente sì, è normale che la caratura a livello internazionale del Barcellona è senza alcun dubbio superiore a quella della maggior parte dei calciatori del Napoli. I blaugrana hanno anche tanti giovani, e va fatta una valutazione per quanto si è visto in campo ieri sera. Ci sono stati momenti in cui gli spagnoli hanno preso il sopravvento e altri in cui il Napoli è uscito fuori. La differenza sostanziale però l’ha fatta la qualità e l’essere più concreti nella fase decisiva degli ultimi 16 metri. Il Barcellona lo è stato più del Napoli, ma se la squadra di Calzona avesse pareggiato quando si era ancora sul 2-1, forse staremo parlando di un altro match. Lindstrom ci è andato vicinissimo, ma d’altronde l’essenza del calcio è il gol e devi essere bravo a capitalizzare le occasioni che crei”.

Ce rammarico, ma c’è anche tanta polemica: quello suo Osimhen è calcio di rigore?

“In Italia quello è calcio di rigore, non c’è dubbio. Il piede di Osimhen è stato pestato da Cancelo in maniera evidente e in Serie A questi falli vengono sempre sanzionati con rigore, al cento per cento. Evidentemente però ieri il metro di giudizio è stato differente. In campo internazionale si lascia correre di più e soprattutto ci si serve molto meno del Var. Spesso lasciano il giudizio alla sensazione dell’arbitro in campo, che ha ritenuto minimo il contatto e a quel punto hanno deciso di lasciar correre”.

Dall’arrivo di Calzona però vedi dei cambiamenti in questa squadra?

“Degli sprazzi di bel gioco e del Napoli che è stato si cominciano a vedere. È chiaro che parliamo comunque di una squadra in difficoltà, che sta però cercando di ritrovarsi e soprattutto di ritrovare certezze che in questo momento possono ottenere solo dal campionato. Nonostante le difficoltà e i problemi, questo gruppo ha comunque l’organico per poter vincere tutte le partite che mancano da qui alla fine”.

Quindi il Napoli può puntare ancora alla Champions League?

“I punti a disposizione ci sono ancora e il Napoli ha il dovere di tentare fino alla fine”.

Kvara sembra essere tornato sui suoi livelli, Osimhen invece è ancora un passo indietro?

“Direi di sì. Purtroppo il fatto di non aver avuto a disposizione Osimhen per tanto tempo ha fatto perdere alla squadra l’abitudine a cercarlo e a servirlo nel momento adeguato. Anche lui deve metterci del suo e farsi trovare nel posto giusto al momento giusto e soprattutto nei tempi dovuti. Credo che da qui alla fine possa tornare ad essere determinante perché è l’unico che vede la porta e ha qualità come pochi. Può dare un grande contributo a questa squadra”.

Calzona può essere un’opzione anche per il futuro?

“Molto dipenderà dai risultati che riusciranno a raggiungere da qui alla fine della stagione. Il presidente De Laurentiis farà sicuramente tutte le valutazioni del caso”.