La scommessa è di un fisco che non viene visto come un nemico, ma come alleato dei contribuenti, come una mano tesa a chi non riesce a pagare le tasse, ma inflessibilità con i furbi. Il Governo ha presentato questa mattina, presso l’Aula dei gruppi parlamentari della Camera la Riforma Fiscale 2024.
Una riforma realizzata in tempi record come sottolineato in tutti gli interventi, dal momento che in sette mesi sono stati varati 10 decreti attuativi – di cui otto già diventati operativi – della legge delega approvata dal Parlamento e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 16 agosto 2023.
A sottolinearlo il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il viceministro Maurizio Leo. Tre interventi, succedutisi in quest’ordine nel corso dei quali sono stati delineati gli obiettivi della “riforma strutturale” del fisco italiano, una riforma attesa da 50 anni e che il premier Meloni si è detta “orgogliosa” che a farla sia stata il suo Governo.
Riforma del Fisco 2024, Meloni: “Non c’è spazio per i furbi, ma chi è in difficoltà va aiutato a pagare le tasse”
Nel suo intervento il presidente Meloni ha dato qualche numero sul contrasto record all’evasione, che nel 2023 ha raggiunto la cifra record di 31 miliardi di euro, ha parlato della filosofia alla base di tutti gli interventi previsti nella riforma, volti ad andare incontro ai cittadini, alle aziende e ad attrarre gli investimenti con un fisco “amico”, senza però mai abbassare la guardia sull’evasione fiscale. Ha ringraziato l’opposizione, o almeno quella parte che ha contribuito all’approvazione delle legge delega e ha ringraziato il viceministro Maurizio Leo per il lavoro.
“Il tema del fisco è una delle prime materie che abbiamo voluto affrontare, approvando una riforma che era attesa da 50 anni. Ci proponiamo di disegnare una nuova idea per l’Italia. Più vicina alle esigenze dei contribuenti, più vicina alle aziende e più attrattiva per gli investimenti.”
“Il messaggio che vogliamo dare è semplice: non abbiamo amici a cui fare favore se non gli italiani onesti, anche quando non riescono a pagare ma vogliono farlo. Non c’è spazio per quelli che vogliono fare i furbi, ma quelli che sono in difficoltà vanno aiutati.”
Il ministro dell’Economia Giorgetti: “L’andamento economia non eccezionale, ma va meglio di molti partner europei”
Al viceministro Leo sono arrivati anche i ringraziamenti del ministro della Lega. Come nell’intervento del Presidente del Consiglio, anche il ministro Giancarlo Giorgetti ha sottolineato che gli obiettivi della riforma erano “andare incontro alle famiglie, restituire loro il potere d’acquisto, aiutare le imprese” e – più in generale – costruire un “un sistema fiscale che premia chi investe, chi rischia e chi lavora”.
Giorgetti, però, ha anche evidenziato che gli effetti della riforma si vedranno nel tempo e ha concluso il suo intervento con un riferimento alla situazione economica del Paese che non sarebbe proprio delle più rosee.
“L’andamento dell’economia del paese non va in modo eccezionale, ma va meglio di molti partner europei e di questo dobbiamo essere fieri, naturalmente le sfide che ci sono arrivano da fuori e si intersecano con la dimensione geopolitica.”
Il viceministro Leo: “Tendere la mano ai contribuenti onesti”
Anche il viceministro Leo ha sottolineato nel suo intervento, che ha chiuso l’incontro, che l’ambizione del Governo è quella di tracciare una riforma di sistema che si basa su 4 pilastri: certezza diritto, semplificazione, lotta all’evasione, pressione fiscale.
“La parte più importante riguarda i procedimenti volti a tendere la mano ai contribuenti onesti e essere inflessibili nei confronti dei contribuenti che non adempiono ai loro obblighi”.