Per coloro che svolgono un’attività casalinga non retribuita all’interno della propria famiglia, esiste la possibilità di versare contributi periodici con l’obiettivo di accedere alla pensione per le casalinghe al raggiungimento dell’età e degli altri requisiti previsti dalla normativa. Questa tipologia di pensione, non obbligatoria, consente di valorizzare gli anni dedicati alla cura della casa e della famiglia, anche se non si riceve alcuna retribuzione.

In certe circostanze, anche i lavoratori part-time che non riescono a raggiungere una pensione minima possono iscriversi al Fondo Casalinghe dedicato. Da sottolineare che l’adesione a questo fondo non è riservata esclusivamente alle donne, ma è aperta anche agli uomini che si trovano nella stessa situazione.

Va considerato che i contributi versati per la pensione casalinga non possono essere cumulati con i versamenti effettuati in altre gestioni previdenziali, poiché non è consentita la ricongiunzione o la totalizzazione delle somme versate.

Quanti anni deve avere una casalinga per andare in pensione?

L’adesione al Fondo di previdenza per coloro che si dedicano a lavori di cura non retribuiti legati alle responsabilità familiari, noto come Fondo Casalinghe, è aperta a individui di ambo i sessi con un’età compresa tra i 16 e i 65 anni.

Per qualificarsi per la pensione destinata alle casalinghe, è necessario versare contributi per almeno 5 anni, con una quota annuale di 310€. Pur essendo libero il contributo annuale, affinché l’anno di contribuzione venga riconosciuto, è richiesto un versamento mensile di almeno 26 euro.

La pensione per casalinghe può essere di due tipologie:

  1. Pensione di inabilità:
    • Concessa a coloro che presentano un’inabilità riconosciuta nell’esercizio di qualsiasi attività lavorativa.
  2. Pensione di vecchiaia:
    • Riservata a chi ha raggiunto i 65 anni o a coloro che hanno compiuto almeno 57 anni senza aver versato contributi sufficienti per ottenere un assegno previdenziale (il quale deve essere almeno 1,2 volte superiore all’assegno sociale).

Pensione da casalinga senza contributi

La possibilità di ottenere una pensione casalinga senza versare contributi esiste, ma si tratta di una prestazione diversa rispetto alla pensione per casalinghe. In queste circostanze, l’alternativa è rappresentata dalla pensione sociale, assegnata a coloro che soddisfano i seguenti requisiti:

  1. Età di almeno 67 anni;
  2. Cittadinanza italiana o europea con iscrizione all’anagrafe del Comune di residenza, oppure cittadinanza extracomunitaria con permesso di soggiorno di lungo periodo;
  3. Residenza continuativa in Italia da almeno 10 anni;
  4. Reddito inferiore alla soglia stabilita annualmente dallo Stato.

È fondamentale prestare la massima attenzione al requisito della residenza continuativa in Italia, poiché chi trascorre oltre 29 giorni all’estero subisce la sospensione della prestazione pensionistica per un anno, con la possibilità di revoca della pensione.

Nel corso dell’anno, la pensione sociale ammonta a 468 euro, erogati in 13 mensilità. Questa somma può essere integrata con il reddito di cittadinanza, ma nel rispetto del tetto massimo di 780 euro.

Pensione da casalinga con alcuni anni di contributi

Ottenere la pensione per le casalinghe con un contributo di 5 anni è una possibilità, ma è essenziale rispettare determinati requisiti. Nel caso della pensione di inabilità, è indispensabile possedere una certificazione che attesti l’incapacità di svolgere attività lavorative.

Per la pensione di vecchiaia, sia per casalinghe che per casalinghi, è richiesto un requisito di età di almeno 65 anni, oppure di 57 anni con versamenti sufficienti per un assegno previdenziale pari a 1,2 volte l’assegno sociale. Quando tale soglia contributiva non è raggiunta, l’opzione è attendere il compimento dei 65 anni.

Versare meno di 5 anni di contributi, invece, non genera alcun diritto a prestazioni pensionistiche. In questo scenario, i contributi versati rimangono inattivi fino a quando non vengono soddisfatti i requisiti contributivi. L’insufficiente accumulo di contributi comporta la perdita dei versamenti effettuati.

Va considerato anche che i contributi versati al Fondo Casalinghe non possono essere sommati a quelli associati ad altre gestioni previdenziali, pertanto la pianificazione della pensione richiede una particolare attenzione.

Calcolo importo pensione da casalinga

La determinazione dell’importo della pensione per le casalinghe avviene mediante il calcolo del montante contributivo e l’impiego del coefficiente di trasformazione precedentemente menzionato. La formula utilizzata per questo calcolo è la seguente:

Assegno Pensione= Montante Contributivo × Coefficiente di Trasformazione

Attraverso questa formula, è possibile ottenere un’approssimazione dell’assegno per la pensione casalinga. Il coefficiente varia in base all’età e viene aggiornato annualmente mediante un decreto ministeriale specifico.

Per determinare l’importo delle pensioni per casalinghe, è necessario conoscere l’ammontare totale versato a titolo di contributi previdenziali. Per dare un’idea dell’assegno stimato, si può considerare che con 35 anni di contributi minimi, generalmente si riceve una pensione di circa 1.000 euro.

È opportuno notare che si tratta di una stima approssimativa, poiché i coefficienti di trasformazione vengono aggiornati annualmente in base ai dati ISTAT.